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 eh’ io vedo questa Corle de tanti gentilhomeni et signori et principi et sì bene a l’ordine, di esser in un altro mondo perchè tanta differentia è da la cesarea a questa Corte quanta dal dì alla notte, et essendo in questa et mollo magior numero di signori et meglio vestili senza comparatone. Nella quale io sono stato ben veduto et carezato da moltissimi che sono stati amici de la bona memoria del signor nostro padre, come dal signor Renzo da Zere, dal signor missier Oltaviano Gi imaldo presidente di questa cita, dal figliolo del Laschari, da mesier Paulo da Porlo, et da altri molli, che bora non voglio racontare per non vi esser tedioso, li qualli et con banchetti et favori hanno meco usato ogni sorte di cortesia, et specialmente li clarissimi ambasciatori nostri, a li qualli invero io senio troppo obligatione, et similmente alli magnifici gentilhomeni che sono stati con lhoro magnificentie, a li quali, come ritornerano, vi prego che siate conlento di fare in (tendere) quanti me siano stati grati li benivoli offlcii mi ha usati, et maximamente dii clarissimo Jusliniano, benché io me habbia sforzato de fargli intendere quanto io me gli sento obligalo. Ma per la pressa che mi fa il portatore io non posso esser più longo: per l’altre vi scriverò et comuni-carò un mio pensiero, lo quale, se da voi sera laudato et aprobato, aponerè a execulion, ma altramente non. Et a vostra signoria mi ricomando.
Da Paris alli 10 di marzo del 31.
      Mario Savorgnan minor fratello.
     Io	vi scriverei li nomi di tutti quelli ch’é intervenuto alla coronalione, se per la pressa del portatore me fusse licito, et almeno scriverò le madame, li nomi di le quale, et parimente de li principi, vi dinoterò insieme per le prime quando vi scriverò della inlrala.
 La serenissima rezina.
 Madama la regente, madre dii re.
 Madama Magdalena, figliola dii re.
 Madama Margarita, figliola dii re.
 La regina di Na'vara.
 Madama Isabella di Navara, sorella dii re.
 La duchessa di Vandomo.
 Madama madre dii duca di Vandomo.
 La duchessa de Lorena.
 Madama de Guisa.
 Madama de Memoransi.
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 Madama de Vandomo.
 Madama de Nevers.
 Madama de Chastillon.
 Madama la Gran maestra.
 Madama Armiragia.
 Madama la Gran seneschalla.
 Madama de Trives.
 Madama de Aubigni.
 Copia de una lettera de sier Jacomo Justi- 203 nian di sier Antonio, scritta a sier Piero Morexini de sier Zuan Francesco, data in Paris a dì 7 marzo 1531.
        A I’ unicho mio Morexini.
     Quanto più penso tanto mazormente concludo da le, più che da niun altro amicho che m’babbi, esser amato, et le operatione lue fa sì che dirà che sempre son stato tuo ; hora mi li dono et fo vasallo, qual sia le operacione il lenirmi così con Mere speso avisato mi par che meriti ancho magior cosa.
 Le ultime tue, che sono siate doi, una di 22 decem-bre l’altra da te tenuta fino di 12 zener, qualle quanto me I’ habi abute grate queste li tarano fede, chè cosa più grata desiderar non potevo. Et aziò che quanto per altre mie ti ho promesso, hora che ho comodità mi par honesloche mi escha di debito, et succintamente diroti quanto in questa triumphal, pomposa et superba giostra è seguito. Di la coro-nation io non potrò dirti cosa niuna perchè fino hora non è fata, ma dico che domenica, che serà fra doi dì, si farà. Questo non si sa ancho certo; seguendo, farò che per altre Deserai avisato. El avanti ch’io venga alli parliculari di essa pomposa et generai giostra, descriveroti alcuni preludi et apparechiamenti fati in un Iocho certo apresso uno delli palazi dilla maestà dii re, nominalo Lover, ove era una lolla con le sue sbare, fate sol per provarsi. Ivi per molli zorni varii et diversi principi si provavano et facevano belissimi colpi; ma marlidì, che fo alli 14 dii pasalo, la Maestà dii re, volendosi provar, si con-duse in essolocho, armato, et sopra le arme un saggio di pano biancho, con un penachio di penne bianche grandissimo da rielro in cima all’ elmo: il qual fu acompagnato in esso stechato da il Gran maestro, monsignor di San Polo, monsignor il Gran armira-gio et monsignor de Guisa, li qual tutti 4 erano armati a quella instessa foggia corno esso re. El subito comparso in campo se li fece incontro monsignor di Monlegian con forsi 6 altri baroni et signori, il qual Montegian aveva rietro al elmo un
UDXXXI, APRILE