2-1 MDXXX, no dati ducati 10 per uno, premetendo inalili fino a Malaniocco li piali cum genlilhomeni nostri, et etiam una parte di gentilhomeni lino a Chioza a levarlo de li, dando ordine a quel reetor di alo* giarlo et farli le spexe con la compagnia sua fino che ’1 starà lì. Et gionto in questa città se li liabbia ad mandarli robbe per l’amonlar di ducati 150 al giorno, fino che ’1 starà in questa città, et per el continuar poi ad farli le spexe si habbia ad spender da ducali 150 fino 200 in quelle cose el in quel modo che parerà al Collegio nostro. Et inoltra si habbia ad far a Padoa le spese a le cavalcature sue et a quelli che seranno al guberno di quelle; et medesimamente in tutte le città del Stalo nostro, ne le qual capiterà in questo viaggio il prefalo illustrissimo signor duca, li sia fallo le spese cutn tutta la compagnia et cavalcature sue. Et acciò che non sia mancalo da quanto si ordinerà in honorar el sopra-dilto illustrissimo signor duca, sia preso che quelli, a chi sarà ordinato che vadano conira sua excel-lenlia a Chioza come a Malamocho et dove acaderà, se da ciò mancheranno, incorino ciascuno in pena di ducati 10, da esser di quelli latti debitori a pa-lazo, et non possano esser depenati se non saluteranno integramente li ditti ducati 10, quali siano applicali a I’ hospedal nostro di la Pietà, et di più siano publicali nel nostro primo Mazor Conseio aziò che sia nota a ciascuno la loro inobedienlia. f De parte 267 De non 26 Non sincere 5 Die dicto. Ser Dominicus Trivisano, Ser Aloysius Gradenico, Ser Petrus Landus. Sapientes Consilii. Ser Marcus Antonius Cornelio, Ser Petrus Mauroceno, Ser Jacobus Delphino, Sapientes Terrue firmae. Convenendosi fin pochi zorni exborsar una grossa summa di danari a la Cesarea Maestà et serenissimo re Ferdinando, in execution di la capitulalion nostra, et far molte altre necessarie spexe, sicome OTTOBRE. alla sapientia di questo Conseio è ben noto, Il che è per ceder a beneficio non solimi di questa città ma de tutte le altre cità, lochi et subditi nostri, perchè, da poi salisfalo quello che la Signoria nostra è obligata, si deve sperar, anzi tener fermo, medianle la clementia del Signor Dio nostro, cadauno potrà viver in quiete et tranquililà godendo 9* la pace. Et però, dovendo a questo comune bisogno cadaun sentir la parie sua per uno tanto beneficio universa!, principiando da nui medesimi per dar bon exemplo a li altri, L’anderà parte, che a tutti li soliti pagar taxe sia posta una tansa persa, el queli la pageranno per tulio di 25 del mese presente haver debbano 10 per 100 di don, et la presente laxa, non obstante parte alcuna in contrario, la qual prò liac vice tantum debbi esser suspesa, sia pagala da cadauno per quello che sono slà taxali ne la ultima laxatione, cum questa però conditione, che quelli, li quali ne la laxa si ha ad far ¡usta la deliberation di questo Conseio saranno (ansati manco di quello era la prima sua laxa, debbano esser refalli di quel che baveranno pagato di più ne la prima angaria sarà posta, el quelli che saranno taxali più di quel era la prima sua laxa debbano refar quel più in termine di zorni 15 da poi che sarà pUbliiata la laxation da esser fatta, sichè sia servala «qualità verso cadauno. Li danari veramente che si trazeranno di la sopradita taxa siano posti in una cassa separata ne P officio nostro di Camerlenghi di Comun, di quali in alcuna parie di essi non possano esser spesi salvo per particular et expressa deliberation di questo Conseio, sotto pena di furanti. Praeterea sia, per autorità di questo Conseio, dimandà uno subsidio di ducati 100 milia a tulle le città et lutti altri lochi nostri da terra ferma, qual habbi ad esser pagati, sì da exempti come da non exempti, excepluati però, li ecclesiastici, et reliqua ut in parte ad litteram ser Lunardi Emo sa-pientis Consilii. • De parte 53.—73 De non 13.— Non sincere 7.— 9 Ser Johannes Contareno, Sapiens Terrae firmae. Vultpartem suprascriptam Sapientum Consilii et Terrae firmae excepto che, dove voleno la taxa persa, se dica che ’1 sia posta una taxa al