377 poi disnare, et andar ad acompagnarsi con la consorte, et così ne ha tolto licenlia dà Nostro Signor, perchè passata l’otava di Pasqua dice voler venir verso Manlua et poi de lì andar alla Corte cesarea. Dal re de Romani seguitano avisi conformi alli altri delle preparatone dii Turcho, ma da Venetia si hanno conformi alli altri loro che per questo anno non fasi preparatone di guerra. ) A dì 16, domenegn dì Apostoli. Fo San Sy-dro. Justa il solito il Serenissimo, vestito di restagno d’oro, con le cerimonie ducal et oratori, andoe*a San Zuminian in cao di piaza poi tornò a messa in chiesia di San Marco. Portò la spada sier Francesco Pasqualigo, va provedador in armada, veslido di ve-ludo . . . , fo suo compagno sier Lorenzo Moro in veludo violeto. Dapoi dito la rfiessa et cessate le cerimonie ducal fu fata la procession per il zorno di San Sy Irò, qual va atorno da li stendardi, et li 20 comandadori con li forzi in man: sichè ozi è stà fato do ofììcii, tamen si doveva far in do zorni. Dapoi disnar, fo Gran Conseio; non fu il Serenissimo. Fato 10 voxe, tra le qual provedador al Sai sier Alvisp Malipiero, fo consier, qu. sier Stefano procurator, era cao di X, che lui medemo si tolse. Item. fo tolti zudexe per le Corte sier Zuan Batista Contarmi qu. sier Zuan Nadal, che non è niun fo di sier Zuan Nadal, et in la seconda sier Zuan Balista Contarini qu. sier Nadal, qual è in esser, et 'balolà rimase il primo, et chiamato a la Signoria, visto non esser alcun, fu terminà, il secondo fosse ben romaso. Item, seguite che li Censori voleano andar a sentar a la porla di la eletion, e li Auditori vechii non volendo, fonno in contraditorio alla Signoria, et disputato assai, visto la leze, presa in Gran Conseio pocho è, che li Censori slagino al suo loeho, fu terminà in favor di Auditori vechii, et li Censori ando-rono a sentar al loco suo. Fu posto, per li Consierì et Cai di XL, una gratia di sier Domenego Barbarigo de sier Alvise, qual fo condanà in Quaranta star uno anno in preson et 3 anni confina a Clierso per certi mensfati fati, hor dimanda di gratia, in loco di 3 anni poter star uno anno in li Cabioni, perchè altramente non à da viver andando a Cherso. Fo balotà do volle et non fu presa. La pende. Noto. Li Capi di X, visto il disordene di parlar a (i) La carta 196* i bianca, 378 li eletionarii, che si fa il tempo di l’instade quando el tribunal è di qua, in andar le eletion di longo per tutto il Conseio e cadaun li parlava, termino-rono far, le eletion restaseno di quà, el cussi si prepara 4 luogi ita che starano ben. e non anderano più per Conseio; ma per ozi, hessendo il tribunal mosso e posto di quà, le eletion andono iusta il solilo. In questa matitia a Lio fo Irato il pali di le balestre iusta il consueto. A dì 17, la matina Vene in Collegio sier Gabriel Venier, venuto orator di Milari, in loco dii qual andoe sier Zuan Basadona el dotor, in la qual le-gation èstato mexi . . . , et erra vestito di veludo cremexin, et referite pocho; fo rimesso al Pregadi. Noto. In questi zorni sier Bernardo Donado, cao di XL, qu sier Hironimo dotor, fe’ lezer in Collegio et in Quaranta Criminal una pajte, voi meler, che tutte le meretrice di questa cità, aziò fosseno conosule, porlasse un velln zallo ut in parte; ma poi si tolse zoso nè la voi più meter. Dapoi disnar, fo Conseio di X con la Zonta, el feno vicecao di X, in locho di sier Alvise Malipiero, è cazado intervenendo li camerlengi di Cypri zereha il suo pagamento, sier Antonio Sanudo, è dii Conseio di X: et fo tralà la materia ma non expedita. Fu posto dar taia a quelli acuseranno chi à posto quelle polize a Lignago contra sier Zuan Francesco Salamoi), capitanio el proveditor de li, lire 2000 ut in parte, et sia publichata a Lignago. Fo balotà li provedadori al Sai, di quelli dieno andar in lerraferma a incantar li dacii iusta il solilo, et rimase sier Francesco da Leze. Fu preso una parte zercha broio, la qual si lezerà domenega a Gran Conseio. Di Roma, fo lettere dii Surian orator, di 14. Di la grandissima carestia è lì di fomento et vin, e si manza pan pien di terra, nè soldi 20 passò una persona : alzano : et questo perchè le fuste di Barbarossa è lì e non lassa venir vi uarie. Scrive, si aspetta a Roma il Cardinal Chiaramonte, andò in Pranza, qual starà per orator dii re, e monsignor di Albania torna indrio et........ Scrive, in Franza è seguito uno caso di una damisela di madama, qual il re essendo in lei innamoralo voleva averla, el lei non volse ; reduti in una camera, lei si butó zoso di una feneslra et morite : caso memorabile. Nola. Questo aviso non è per lettere publice, sichè il tengo per nullo. Noto. È venuto in quesla terra e sialo in Col- MDXXXr, APRILE.