169 MDXXX, DICEMBHE. 170 dillo numero de turchi 40 milia a la impresa de Buda, et che el capitario di Prem poneva editti per tutto che la sua gente se adunasse per eleger 200 cavalli. Quello voglia far non si à. Dico che questo ho per boca de villano. De Villaco, a li 3 de Deeembrio 1530 in pressa. Jo: Magalutius doctor. A tergo : Al magnifico signor el signor Gregorio Pizamano provisore benemerito in Cividal, de Friul. Lettera del ditto provedador de Cividal, de 4 ditto, a hore 13. Questa notte ho hauto queste altre da un altro che io spnzai a Vilacho, persona mollo accorta el bon servitor, et manda le proprie ledere. Clarissimo signor. Subito gionto feci quella diligenza che possibel fu, bene che arivassemo alquanto lardi perchè cominciava horamai quasi nocte. Breviter hozi è stato de qui alcuni mercanti venuti da Pelovia et ho parlato con uno el qual ha parlalo con essi, qual è mio amicissimo. Hanno dito che certo el vayvoda con el figliuolo del Serenissimo nostro, insieme con uno altro gran barone et maestro, sono dentro del castel di Buda et 1’ hanno habuta. Turchi son gioliti assai bon numero et talmente che ’1 eapilanio Guielmo ha mandato a la Cesarea Maestà a dimandar aiulo, che sia el presto et buono, aliter che se’l signor Iddio non lo aiuta ha da capitar male con tulle le gente sue. Et referivano ditti, che in Viena et luochi circumvicini si feva apparalo de soccorso. Ho dimandalo se Coscha eapilanio del vayvods è dentro del castel de Buda. Me rispose che ditti 84* mercadanti non 1’ hanno nominalo, ma hanno dillo che lodeschi hanno dato Ire balaglie al castello, ma sempre sono stati rebaluti con gran lor danno. Mi ha ditto praeterea quel mio amicissimo, qual è conoscentissimo ne Buda et tutta l’Hongaria, che quei che sono in la terra non ponno nocere al castello di Buda se non per una via, el che a quella volta è piantata tanta arlellaria di qualunque sorte, che saria quasi impossibele poterli nocere. Reputo che le balaglie date siano stale avanti lo advenlo de turchi. Se dice, lo exercito de todeschi esser più de 25 milia; non si specifica el nome de turchi el hongari. Ho dimandato se fuori do Vienna è sta menale ar-telarie a Buda. Par non habbia inteso che siano stà altre che quelle che erano in Possonia et Tyerna, nè che siano stale condole in Neuslolh. Ho dimandalo se sapesse che cosa significa nasse. Non me Io saputo dire, benché sia in lengua hongara expertis-simo, ma deve esser nome lurchesco. Son cerio che dimane et l’altro se intenderà el successo de tal impresa, nè sarò pegro usar quella diligenlia che conosco vostra magnificenlia desiderar. Ulte-rius ho dimandalo quel mio amicissimo se volesse pigliar la impresa de la qual vostra signoria meco comunicò. Ha tolto termine per tutto dimane, sichè per la presente non posso altro scrivere sopra ciò. Limi proximo, piacendo a Dio, havereti altre mie lettere, ne le qual scriverò più a pieno, perchè al presente non ho hauto tempo per spaciar che fusse dimane el nonlio a Cividale da vostra magnificenlia, perchè conosco che quella saria stata alquauto sospesa se più lo havessi relenulo. Da Villaco, a li 3 de Deeembrio 1530. Jacomo Antonio Marchesotto. A dì 9, la matina. Vene in Collegio sier Toma 85 Michiel qu. sier Zuan Malhio, stato podestà et capi-tanio a Treviso, vestito de veluto negro, et referite. Laudalo de more dal Serenissimo. Vene 1’ orator del re di Pranza. Noto. Heri intesi, per via di Fonlego, da missier Zorzi .... mercadanle lodesco, stà a San Cassian, come ha hauto lettere da Sboz, di 25 Novembiio, per le qual significa haver di prescidenli de Yspruc che li avisa la vitoria haula per le zente del re Fe-randin, haver preso el castel de Buda et preso el re Zuanne vaivoda et, se dicea etiam, el fiol bastardo del Doxe nostro. Da poi disnar, fo audienlia de la Signoria et Collegio di Savi. A dì 10, la mntlina. Fo lettere di Roma, del Surian orator, di 5, et do di 6 de V instante. Scrive come è stato dal papa, colloqui hauti insieme, qual vuol omnino accelar el Concilio, et a questa quadragesima andar a Bologna. El ha lettere di Pranza, di 22, il re Cbristianissimo conforta se fazi el Concilio, ma voria si facesse a Turino. Scrive, fin do zorni se darà danari a spagnoli, et li faranno andar ad alozar su quel de la Chiesia vicino al slato del duca de Urbin, et poi anderano alozar la metà su quel de Parma et Piasenza et la rnità su quel di Aste. Scrive, il papa, di tre che disse voler mandar