31 MDXXX, OTTOBRE. 32 Missier Aloysio Mariano, Missier Julio Bulicella, Missier Baptist» Visconte, Missier Baipassar Pusterla, Il conte Francesco Borromeo, Missier Gualtero Bexegapè, Missier Bernardo Vecchio, Missier Hercule mantuan, Il cavalier da Rezo, Missier Christoforo Appian, Missier Antonio da Castello, Missier Stefano Vitallino, Il signor Sforzili Sforza, Il conte Fedrigo dal Persico, Missier Baldo, Missier Urbano, Musici numero 5, Pifari numero 5, Et altri officiali di ditta casa che sono altri 70 in circa. Signori ambassatori. Il reverendo episcopo Verulario nontio pontifìcio, Il magnifico oralor regio, Il magnifico missier Andrea Cossa oralor di Mon-feralo. Signori Cortesani. Il cavalier da Pusterla, Il conte Francesco Somaglia, Il signor Gaspar dal Mayno, Il conte Zuan Fermo Triultio, Il signor Alexandro da Gonzaga, Il signor Hironimo Botta, Il signor Guido da Gonzaga, Missier Paulo da Lonà, , Missier Francesco Sfondrato, Missier Lodovico Vistarino, Missier Piero Francesco Buticella, Missier Metello Vislarin, Missier Lodovico Toso, Missier Antonio Mantello, Missier Georgio Magiolin, Missier Benedetto Salerno, Missier Ferante Galera, Missier Mario Arigon, Missier Piero Paulo Landrian, Missier Baldasara Landrian, Missier Jo. Jacomo Varesino, Missier Sunto Bercio, Missier Maximian Busseto, Monsignor di San Sevino, Missier Piero Francesco Trecco, Missier Zuan Borgo, Missier Francesco Casale. Guardia da cavallo. Il capitanio Baplista, Il capitanio Rosino, Il canzelier, Doi trombetti, Arzieri numero 60. Guarda da piedi di alabardieri. Capi numero 4, Alabardieri numero 50. Guardia de archibusieri. Il capitanio Ferante, Il sarzenle, Archibusieri numero 105. I qual tulli, si genlilhomeni come altri, cum li sui servitori et famegli, pono ascender al numero de‘bocche 800 in zerca, et pono haver cavalli, tutti in summa, fino al numero de 600. A dì 9, domenega. Fo lettere di Augusta, 14 dii Tiepolo orator, più vechie di le altre, di 26 dii passato. Scrive le cose lutherane, come dirò di sotb, et non fo lette. Vene in Collegio il legato dii papa et parlò zerca dar li possessi. El Serenissimo li disse, tulli li signori dii mondo da li soi vescoadi, da niun in fuora;elpapa doveva vardar questo, e altre parole Poi fo manda li altri fuora che non entra nel Conseio di X, et sleteno alquanto a parlar insieme. Vene 1’orator dii duca de Milan, qual voi andar a Chioza conira il suo Signor. Vene 1’ orator di Fiorenza e tolse licentia, dicendo, sempre, dove el sarà, sarà bon servilor di questo Stado. Si voi partir quest’ altra setiniana, ma per honorar questo Stado verà con il Serenissimo conira il duca de Milan, poi sarà in libertà, et ringratiò dii presente preso di darli. Il Serenissimo li rispose verba prò verbis eie/ Nolo. Slava in chà Trivixan a San Basso, pagava di fìtto ducali. . , ,