285 MDXXX, FEBBRAIO. 286 è contento dar il castello al duca de Milan, dandoli li danari, et di la investitura dar caution, etc, j 49 Da Cividal di Fritti, di sier Gregorio Pi-samano, di 4 fevrer. Come, questa malina, è ritornato il mio messo, mandai in Ungaria. Riporla che gionse a Vienna alti 20, ove è stato fino alli 26, nel qual giorno se partì, nè potè andar più olirà, non essendo la strada sicura ; et manda la sua de-positione. Referisse, il re Zuanne esser in Buda con tutti li baroni et capitani che erano con lui al tempo dilla obsidione, et in Pesi, qual hanò pur alquanto rasetato, vi sono 4000 turchi, et il resto di le gente, insino al numero di 6000 persone in tutti, sono in Buda, la qual fortifica, et vi introduce tutta la vi-tuaria che li è possibile sì per el viver de li homeni come per li cavali. Che il capilanio Coscha, nepole dii re Zuanne, è con 2 in 3 milia persone in uno contato dimandato Hyps, che è dii suo patrimonio, et ha recuperali alquanti lochi toltoli in questa guerra dal re Ferdinando. Che il Signor lurcho havea chiamato il re Zuanne, soi baroni et capitanei, che andassero alla Porta a Costantinopoli per consultar di quanto si havesse a far per la guerra. Che gli baroni hanno ricusato, dicendo m>n voler darsi in poter de infideli, ma morir cristiani come erano nas-suti.onde che il re erra restato ancor lui, ni ha voluto andarvi, et che il reverendo Grili erra partito per Costantinopoli, come da tutti si affirmava. Che alli 15 dii passato li oratori dii re di Poiana, dii re Zuanne et li capitanei dii re Ferdinando furono insieme a parlamento in Missagrath, terra tra Buda et Slrigonia sopra la riva dii Danubio, ove si tiene la corona dii re di Ongaria, et tratorno che il re di Poiana man lasse soi oratori a Cesare et re Ferdinando, et vedesse in spazio di mexi tre di far acordo, et che il re Zuanne dimandava inter coetera la Transylvana integra et lutto il patrimonio suo, che sono, tra terre et castelli, numero 75. Che in Slrigonia è lutta l’artellaria dii re Ferdinando e l’arrnada, di la qual è capilanio Ili-ronimo da Zara bandito di le terre di la illu strissima Signoria. Che lo esercito alemano è restalo con 2 in 3 milia persone in tutto, qual sono allogiale in Slrigonia, Trinavia et isola di Coniar, luochi vicini 1’ uno a l’altro ; el resto lutto è disfamato, et maxime la nalion todesca. Che Paulo Bochiza ongaro, capilanio delti leggieri, era venuto a Giavarin, terra Ira Viena et Buda, et ivi vivea di rapine. Che’l Signor turcho havea chiamati tutti li pritnarii di Sechyl, paese de Ongaria tra la Transil- vania et Transalpina che fa sempre per la guerra 40 milia persone, el erano andati a Conslantinopoli, el sono ritornali, come parea, molto contenti, nè se inlendea quello habbino tralallo nè che li sia sii comandato, cosa che dava molto sospettane a tulli. Che a Viena si havea diversi avisi di Possonia, et P ultimo di 23 dii passato, che esso relator vide le proprie lettere da un mercante di Possonia, persola di condilione, scritte a Viena ad uno suo re-spondente, con chi lui ha molla pratica, nelle qual dicea ivi haversi per nuova certa che alla fin di marzo sarebbe alli confini di Ungaria numeroso et potentissimo esercito de turchi, et che harebbeno seco da IO milia buffali, che conducono l’arlellaria, et da 50 milia gambeli, che portano le vitualie. Et cusì è fama pubblica in ogni canto, per il che in Viena et lutti quelli lochi el paesi circumvicini sono in tutta quella maggior trepidatone che sì può considerare, et temono di presta el grandissima ruina, et tulli quelli che hanno havulo modo hanno levale le robbe loro dilla ci'à et condulle la maggior parie in Neustolh, qual tengono assai sicuro. Che in Vienna si fa gran provisione di fortificarsi : fanno le spianate intorno la città et minano tutti li muri di le case de li borgi, el da lor slessi, (come) al tempo della obsidione, cavano le fosse et il terreno conducono di fuori acanto la muraia, et lavorano ogni giorno 700 guastatori, zioè 100 di la cita et 600 dii contado, et gli mutano ogni capo di Ire giorni, el apresso si fa un cavalier di muro alla porla che guarda verso Italia, qual chiamano Charnector. Che alli 8 dii passato in Viena fu falla una dieta, nella qual iutervenrro tulli li principi de l’Austria, et traltossi de la imposilione. datali dal re loro che vuole dal’e cilà raynes 30 milia el dal paese 50 milia: conclusero, et elessero lor oratori che va-dino al signor re, intendendo non pagar, allegando la necessità che hora hanno di ripararsi, el per molte altre spexe che convengono fare per la guerra eminente : et che aspellano tuttavia, el perciò in tulli era molla descoulenleza et grandissima murmuratione. Che in Viena si aspectavano tutti li capitanei dillo exercito per consultar del modo de la subita riparatione per* la fortezza della cilà, et già al suo partire era gionto un capilanio hispano dimandato Salina. Cke ha veduto gran numero di soldati, che fumo alla obsidione di Buda, per transito andar a diverse parte mal coutenti el malissimo ad ordine, sì gli homeni come li cavali, per esser stati mollo lempo senza danari, et mollo si lamentavano con ¡strane parole. Che il re Ferdi-