95 MDXXX, NOVEMBRE. 96 A Goritia si aspecla il Salaniancha, suo conte, et pare che la venula di questi habbi posto in quelle gente a lor sugelle una suspitione di non so che et di futura et presta guerra. 46') Del mexe di novembrio 1530. A di primo. Fo il giorno de Ogni Santi. Il Serenissimo, vestito di raso cremexin, et cussi la barela, con il manto di veludo paonazo-alto e basso, con la Signoria et tre Procuratori soli, sier Lorenzo Loredan, sier Jacomo Soranzo et sier Andrea Juslinian, et, olirà li Censori, solum 20 zenti-Ihomeni, il forzo zoveni, et venuto zoso di la scala, volendo il duca de Milan venir a la messa col Serenissimo, venne sotto il porlego, et si sconlrono insieme e introno per la porla coperta perchè pioveva alquanto. Era con soa excellenlia l’orator di Ferrara, ma li nitri oratori non è venuti per non andar di sotto dii duca Era lo episcopo di Lodi, il Moron episcopo di Modena, et monsignor Stampa : questi haveno luogo apresso i Consieri, et sier Gabriel Venier oralor nostro di sora i Cavalieri. Ilor ’in chiesa di San Marco fo dillo una solenne messa. Il tempo se aquietò. El compila, veneno fuora per la porta granda. Il Serenissimo voleva, il duca andasse a caxa, et il duca volse acompaguarlo Gii a la porta dii palazo, el lì tolseno licentia con le barelle in mano. Et il Collegio si reduse con li Cai di X in camera di Paudienlia in palazo dii Serenissimo, el credo parlasse zerca il merchà del sul si tratta. Introno Capi di X, sier Alvise Malipiero, sier Marco Minio, et sier Domenego Capello qu. sier Carlo. Dapoi disnar, per esser la vezilia di morii, Collegio non si redusse; poi non è solum tre Savii del Conseio, per esser 1’ Emo fuora di la terra et do amallati. Di lloma, di sier Antonio Surian doior e cavalier, orntor, fo lettere di 27 et 28. Come l’aqua ha fatto grandissimo danno. Et che le zenle yspane è su quel di Siena e vanno facendo danni. Scrive haver, di 6 di Augusta, come li lutheraui non voleno aquiescere et voleno il concilio al lutto, e P imperador è per parlirse di Augusta. Item, come quelli retenuli a Fiorenza haveranno di la corda, per saper molte cose et chi è sia causa di tanta guerra ; sichè, si lien, quelli sono inimici di ¡i) La carta i5' i bianca, la caxa de’Medici si partiranno voluntarie di Fiorenza, el Medici resterano con li soi. A dì 2. Fo il sorno di morti. Li officii non sentono, ma ben le Quaranlie et XXX Savii. Et sul tardi alcuni di Collegio si reduseno dal Serenissimo et, si fosse siali 4 Savii dii Conseio, si feva Pre-gadi per expedir il mercà dii sai co! duca de Milan; ma solum fono 3, sier Piero Landò amalado, sier Lunardo Emo è fuora, sier Domenego Trivixan cavalier procurator, ancora sabato fusse nel Conseio di X, ozi non poteva ussir per cerio brusco l’ha su la man. Sichè dapoi disnar fo ordinalo Collegio di Savii. Di Augusta, fo lettere di sier Nicolò Tie-polo el dolor, orator, di 20. Come 35 Terre Franche voleano far quel voi Cesare et viver catholi-diamente; ma 4 per niun modo non voleva, zoè Alsa, Augusta, Franchfort et . . (Norimberg). Et come P imperador voleva andar a Spyra per far una dieta con li Electori di l’imperio per metter ordine del tempo si doveranno redur a Franchfort a far la elelion di re di Romani, et vql far suo fratello re Ferandin. A dì 3, la malina. Vene in Collegio sier Gabriel Venier, orator apresso il signor duca de Milan, qual va vestito di scarlato, el fo con li Cai di X in maleria dii merchà dii sai, per esser lui mezan di farlo. Vene l’orator di l’imperador et fo con li Cai di X zerca il merchà voi far la Signoria col duca de Milan, dicendo si debbi aver un poco di rispetto fin se habbi risposta da Cesare. II Serenissimo li disse, l’è vero, semo in pratica ; ma non faremo cosa senza il voler di Sua Maestà. Vene il Legalo del papa, et fo e ti am lui con li Cai di X, et parloe di questo marchatJo, dicendo, il papa vorà dar lui li sali di Ravenna. Il Serenissimo disse, non è capitoli che non polemo vender il nostro sai a chi ne piace, con altre parole gaiar-de. Poi il legato apresentò uno brieve, quasi di credenza, il papa voi aiuto conira i lutherani, et una lettera li scrive el Satiga di questo. Dapoi disnar, fo Collegio di Savii et non si potè far Pregadi per la causa di eri eie. El duca de Milan mandò a dir al Serenissimo come al tutto partiria sabado da matina a dì 5 per Padoa, et si facesse preparar 35 barche. Et fo scritto a Padoa provedesseno di cavalli per tirar la barche, et li preparasse la cena per sabado. In questo zorno, a San Zanepolo, in la cappella di San Nicolò, comenzò a lezer in methamalicji sier Zuan Batista Memo, condulo per Pregadi nova*