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   nationibus apostolici ceterisque contrariis qnibus-cumque.
     Datum Romae apud Sanctum Petrum sub an-nulo piscatoris, die 20 Maij 1530, pontiiieatus nostri anno seplimo.
74	Dii niexe di dczemhrio 1530.
     A dì primo deaembrio. Introno do Consieri a la banca di sopra, sier Jacomo Badoer et sier Do-menego Contarmi ; il terzo, eli’è sier Francesco Do-nado el cavalier, non poi intrar, per atender da basso in Quar<i ntia per il caso di Loredani, et cussi restò sier Andrea Mudazo, qual dovea ussir, per la parte presa nel Conseio di X. Introe etiam un solo Cao di XL, sier Borlolomio Venier di sier Lunardo, era cazado; lì altri do, che sono sier Vìcenzo Bar-barigo qu. sier Nicolò e sier Carlo Bembo qu. sier Zuanne, restano in Quaranlia a expedir diila causa, poi intreranno. Et li Cai di XL erano, questi ¡lo me-xi passati, sier Gabriel Valaresso, sier Domenego Minio et sier Thomà Moro : il Valaresso ussite el inlrò in Quarantia, et il Minio et Moro restono de sora.
      lte.rn, introno Cai di X sier Piero Zen, nuovo, sier Lorenzo Bragadin e sier Gasparo Contarmi.
       Veneno in Collegio sier Filippo Marzello di sier Hironimo et sier Urban Bollini qu. sier Alexandro, dicendo esser rimasti dii Conseio di XXX e aver refudado, et fu eleclo sier Marco Marzello suo fra-delio, tamen eri parse a li Consieri far publicliar, questi do non aver .potuto refudar et esser a la. condition di XL che non ponno refudar senza pagar pena, et ex consequenti che sier Marco Mar-zelo non sia rimasto. Unde li Consieri terminorono che li do sopraditti havesseno ben refudato et pagasse la pena eh’ è lire.....et che sier Marco
   Marzelo dovesse intrar di XXX. El cussi introe.
     Di sier Hironimo da Canal vice proveda-dor di V armada, fo lettere, date in galla, a dì ... . Scrive, nel ritorno di acompagnar le ga-lìe di Alexandria, sora . . . , trovono do fusle de turchi di mal afar, et lui ne prese una, e amazò li homini e brusò la fusta ; l’altra......
      Noto. Sier Jacomo Badoer consier sopradillo andò a sentar a la bancha, ma visto la parte presa nel Conseio di X non poi intrar per non esser cazado, perhò ussite, e sier Alvise Mocenigo el cavalier, consier di quel sestier, tornò a sentar fin se spazi il caso di Loredani.
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    Da poi disnar, fo Pregadi, per far referir sier Carlo Capello, venuto zà più dì orator di Fiorenza, et far provedador a Cividal di Friul, iusta la parie presa.
    Fo lelo questa lettera dii Canal viceprovedador di P armada, notada di sopra, et......
   Di Pranza, di sier Sebastian Justinian el cavalier, orator, da Bles, a dì 11 novembrio. Scrive come il nonlio dii papa, domino . . . , era stato dal re a exorlar Soa Maestà voi scriver a Pini-perador lievi le sue zenle de Italia, qual fanno danni assai, et con 50 milia ducati le leverano. 11 re li disse non voler per niente perchè fina mo’ che’l papa ha fallo quello à voluto e lirenizà Fiorenza, non si ha dolesto, imo voi scriver ne mandi di le altre e alozi sul slado di la Chiexia <$ de venitiani, con altre parole ut in litteris. Poi ditto nontio Io persuase da parte dii papa a mandar zenle in Alemagna contra il Turco. Il re disse non voler far alcuna cosa perchè l’è in paxe per la gratia de Dio, e non voi guerra etc. Scrive, lì in corte si dice, quel re non esser amico di la Signoria nostra, imo si straparla, et ha inteso che, hessendo il re a tavola, fo parlato che la Signoria non ha voluto mandar li 74* falconi tanto richiesti, e questo è stà per do cause,
P una perchè pareva la Signoria fosse tributaria di falconi a Soa Maestà, P altra per causa de P impe-rador, aziò non credesse si havesse a parte inlelli-gentia, e il re disse : « Per mia fè, la Signoria me li dovea mandar, si ben havesse costà assà l’uno». Scrive, lui oralor non negocia alcuna cosa ; il re va a caza et madama non da audientia, e tien non sia tanto la caza, quanto che tramano qualche cosa come fo mo’ un anno a la paxe concluse con Cesare.
Et ha inteso si (rata matrimonio di dar madama Madalena, fia di questo re, nel fiol di Cesare, et la fiola de Cesare in el Dolfin ; et questo per intrinsi-charsi ben I’ un con l’altro, et etiam per non dar quello à promesso di dar a Cesare in Borgogna. Scrive si dice de lì, il Christianissimo re dia esser a parlamento in una terra vicina a la Fiandra di brieve con P imperador.
    Fono leli 25, tra Pregadi et Zonta, deputadi iusta la parte ad aldir la diferentia di le aque Ira
    Fu posto, per li Consieri, Cai di XL et Savii, una gratia a sier Lorenzo da Molin qu. sier Bernardo, il qual ha credito di ducati 300 a P oficio di le Ca-zude per soa utilità di exator al ditto officio e di-
iiDXXX, DICEMBRE.