443 sia a uno scrvidor de sier Piero Zen, va orator a Costantinopoli, et fu presa. Et altre portesele, non cosa di conio. Fu pnsto, certa parte di Vasaio capitanio, darli cavar 2 di bando. Non fu presa. A dì 25. Il Serenissimo non fu in Colegio. In questa matina si parli sier Carlo Capello va orator in Anglia, fa la via di Mila» poi per la Franza. El Colegio de sier Polo Nani si reduse in camera dii tormento, et ìterum examinorono il co-laleral zeneral, qual’chiarì alcune cose più chiare dii primo suo conslitulo ; domani sarano su sier Pollo Nani. Da poi disnar, fo Conseio di X con la Zonta. Fu el Serenissimo. Fu con la Zonta posto e preso che, cussi come il mercore è deputa al Conseio di X, cussi sia el zuoba deputa al Colegio di le Aque, el, hessendo il zuoba cosa pertinente far Pregadi, sia rimesso al venere a esser il ditto Colegio di le Aque ut in parte. Fu posto una gratia di sier Bernardo Donado qu. sier Hironimo dolor e fratelli, atento la morie dii padre orator a Roma, li sia concesso la colale-raria di Cypro per 15 anni, el non fu presa de una balola. Fu posto altre parte non da conio ; una di sier Domenego Malipiero fo podestà a Muran, non ha-vendo auto il salario non pagi. Da poi licenlià la Zonta, etiam messeno altre parie non da conto. Di sier Francesco Pasqualigo provedador di V armada, fo lettere, qual fo lete. La copia serà qui avanti. Fu preso, che sier Lorenzo Maxolo, di... (Can-dia) qual à porta qui ducati 8000 d’oro da investir, traili di beni conditionadi de lì, et a li Provedadori di Comun, possi meterli a 8 per 100 in Zeclia per uno anno a nome di Provedadori di Comun. 229 Copia di lettere di sier Francesco Pasqualigo provedador di l' armada, data apreso Lie- sna a dì 16 mazo 1531. Questa matina ritrovandomi in mar a la velia, potea esser sopra la Sesola, discopersi uno bregan-lino armato sopra vento el qual atendeva a mi. lo tìzi aspetar, et acoslalosi li dimandai dove veniva. Mi rispose, come per la depositione qui inclusa. Et havendo inteso come a Ragusi si armavano galìe et nave, ho deliberato andar de lì quanto più presto me sarà posibile, et ho fatto vogar lutto 444 ozi sora vento, per esser siroco fresco, per venir de qui a Liesna per expedir a posta una barcba al magnifico capitanio di le fusle domino Alexandro Bon-dimier, el qual se atrova a Zara, che subito vista la presente el se lieva con la galìa de domino Piero Capello et la sua conserva domino Ambruoxo Contarmi et li sui bregantini, possendoli aver, ma per questo non dimorar ponto, et vegnir debano a la volta di Ragusi dove i me troverano overo mio ordine. Et questo ho fatto per opponermi alle ditte fusle, et unirome con le forze a Ragusi et ogni altro favor potrò aver per oponerli et rumar le dite fuste. Mi doglio non mi Irovar con un poco de più forze. Item, manda uno capitolo di lettere dii conte di Curzola. 1531, a dì 16 mano, apresso Vixola di Sesola in galìa a la velia. Conslitulo de mandato dii clarissimo domino Francesco Pasqualigo, per la illustrissima Signoria di Venelia provedador di l’armada, Biaxio di Ragusi patron di brigantino armalo, et dimandalo dove el viene, rispose: Heri malina avanti giorno fui expe-diio da Ragusi a posta per andar in Ancona. Dimandalo che cosa vi ha si di novo, rispose: Andamo in Ancona per far advisate le nave nostre, che de' lì se atrovano, che non se debano mover, imperhochè zioba proxima preterita, che fu alti 11 dii presente, 12 fuste di Barbaria vi sono venute fino sopra Ma-lonla, le qual fusle hanno posto in terra a Lustiza et hanno combatuto con quelli dii lochocon occision di P una et P altra parte. Ulterius le predille fuste hanno preso in Colpho navili 16 in 17 et una nave venitiana. Dimandato s’el sapeva eh’ el se havesse aula altra notitia de che sorle et de chi fussero ditti navilii presi, rispose non saper altramente. Et di altro di novo, rispose : Vostra magnificenlia sarà svisata qualiter ditte fuste havea conserva de 12 altre fuste, quale erano al Cavo de Santa Maria. Dicendo poi : Vostra magnificenlia saperà come è venute le sopradille 12 fuste fino a Malonta, e volcano venir fino a P Ixola di Mezo, nostro territorio, ma il tempo de una burascha cativa li fu incontra et forzo li fu ritornar ancor a Malonta. Dimandato quello si diceva a Ragusi havendo havula quesla nova, (rispose) che lì a Ragusi voleano et preparavano di armar nave et galìe, et altro non saper. MDXXXI, MAGGIO.