611 MDXXXl, SETTEMBRE. 612 nardin Sovergnan. Et per 1* hora larda fo rimessa a doman a expedir la materia. Da Mìlan, fo lettere di V orator nostro di ......Come l’acordo col castellai) di Mus è andato in fumo. Dì Grisoni, fo lettere drìsate alla Signoria nostra. Come sono nostri boni amici, e pur de li nostri territori! vien portate vituarie a Lecho, il che credeno non sia di mente di la Signoria, et prega si fazin provisione non ne vadino più. De Ingalterra, di sier Lodovico Falier el cavalier e sier Carlo Capello oratori, di 27 avost'o. Scriveno da Londra, come erano stati a trovar il re a , mia.....distante di Londra, el esso Capello fece una oratione dignis- sima Ialina. 11 re li fece risponder per....... Da poi volse far cavalier esso Fulier, el, volendo tuor licentia, lo intertene da zorni 10 per farli il presente justa il solito. Scrive partiria a dì ... . seplembrio per venir a repalriar. Di Lranza, dì sier Zuan Antonio Venier orator, date a dì 5 settembrio a . . . . Come era stato col re Cbristianissimo in varii ragionamenti, qual li disse: « Cbe noveaveti di Costantinopoli? » Rispose: « Nulla, quelle cose è quiete. » Disse il re: « Avemo pur aviso di motion si faceva in l’ar-senal per far la sua armada: scrive a quella Signorìa non son per abandonarla, etc. » Poi disse, voleva cerle osse di uno suo baron,qual è più di anni 150 è sta.sepu'.lo in questa te^ra, et la Signoria fosse contenta le havesse, ut in litteris. Item scrive, aver inteso la regina sorella di Cesare dia esser a abochamenlo con il fratello per concluder noze di sua fìola in uno fiol dii re Cbristianissimo. Scrive, il re Christianissimo andava in Pichardia. Dì Bruxele, di sier Nicolò Tìepolo el dotor, orator, di 13. Scrive, come omnimo Cesare si partiva per Alemagna. Havia dillo tutti sì metesse ad ordine per cavalchar et fin 10zorni partiria; ta-mcn tien li 10 zorni s’aranno longi. Noto. In questa malina, in Quarantia Criminal, per il piedar di sier Lunardo Venier, olim avo-gador di Comun, fo processo conira Hironimo Gu- ioto.....per molte cose per lui fate, ut in processo, sotto Montagnana, hornicidii, violentie e altro, el è absenle, eh’el dito sia bandito di terre e lochi, navilìi etc.,con taia, vivo, ducati 1000 et, morlo, ducali 500, e tulli li soi beni siano confiscali, eie. Il re. 313 Piero Zapato de Cardenas comandador de Mirabello, genlhilomo de nostra casa et nostro guber-natore in Modena. Voi sapeti corno per la sentenlia per noi data et pronuntiata in la causa che inaliti a noi pendeva fra il nostro santissimo patre Clemente VII et la Santa Sede’ Apostolica, da una parie, et lo illustrissimo signor duca di Ferrara, da F altra, fo ordinato et declarato che quella cita et terra de Modena stesse, come stava, in sequestro fin ch’el ditto duca havesse intieramente compito tulio quello che, per la ditta sentenlia, era oblígalo a compire fino el dì de Sanio Piero et Santo Paulo del mese de zugno, che è pasato, de questo presente anno, et che, havendolo compido et constandoli! a noi qua, la ditta citade, con tulio quello che • con essa sta sequestrado, li fosse restituito et reintegrado, come in la dita sentenlia più largamente si contiene. Et perchè ora per parte dii dillo duca ci è stato fatto relalione che esso compite intera-•menle tutto quello a che in virlù di la dilla sen-lentia era obligado, domandando che comandassimo che li fosse restituía il sequestro, per verificatiune di ciò sori stale presentale cerle scriplure, le quale viste per quelli del nostro Conseglio per altri dotori che a questo effecto havemo deputali, hanno decláralo, il duca bavere compido et ch’el sequestro li doveva esser restituito. Noi volendo, per una parte, compire la nostra reale parola et il contenuto in la nostra reale sententia el, per l’allra, fare tutti li compimenti che si deveno col nostro Santissimo Patre, specialmente considerando le cause che lo mosseno a differire la executione dela ditta sententia, scrivemo con questo medesimo coriero al noslro imbassatore in Corte di Roma che da nostra parte facia sapere a Sua Santità como nui, per compire nostra fede et parola reale et il contenuto in la ditta nostra sentenlia, havemo determinato di restituire essa cilà al ditto duca di Ferrara, perchè senza più dilationì veda se voi acceptare la senlen-lia o almeno mandare persona che receva la se-curtà, et che torni, al ricomandarvi subito questo medesimo coriero, con la risposta. Perciò per la presente, la quale volemo che vaglia per prima, seconda et terza comissione, vi comelemo et comandando che, havendo la risposta del ditto nostro imbassatore, de qualsivoglia maniera che sia, overo se, havendola expelata 15 dì, che se contarano dal di che harele ricevuta questa nostra lettera si