295* 573 Da poi disnar, fo compilo le noze et falo il parenti!, in palazo dii Serenissimo, di la lia di suo fiol domino Alvise Grili, relita sier Vicenzo Zigogna, in sier Alvise Braga lin qu. sier Piero di Campo Púsolo, con dota ducati 7000 d’oro, zoè 15 sachi di seda, qual si venda et a refarsi. El Serenissimo erra in palazo con li Consieri et pochi soi parenti, ma zercha 100 per parte di Bragadini. Vene a far reverentia al Serenissimo da poi il signor ducha di Ferrara, qual erra con li Consieri, et verba pro verbis hinc inde dieta, et fatoli le acoglientie, ritornò esso duca a la sua caxa. È venuto per star a piacer e^far far certi veri a Muran a suo modo, licei sia cava il fuocho di fornaxa. È da saper. Sier Antonio Surian el cavalier dolor, electo capitanio a Famagosla, havendo cargà le sue robe su la galla di Barulo, li vene la fìevre, mandò suo fiol, canzelier etc., et lui restò : ozi dovendo andar con la nave, va in Sorya, patron Antonio Bastón, et montato in barcha non passò San Zorzi mazor che li tornò la fìevre et tornò a caxa et convene restar........... In quqsta malina (o fato lezer in Colegio, per sier Lunnrdo Emo el consier, sier Francesco Contarmi savio a Terraferma, una parte di conzar li minienti da mar e da terra, et si conferirà fra li Savii. A dì 3, domenega. Vene in Colegio sier Marco Morexini el dotor, slato podestà a Bergamo per danari, vestito di damaschin cremexin, in loco dii qual andò sier Hironimo di Prioli qu. sier Lorenzo da San Jacomo di l' Orio etiam per danari, et refe-rile di quelle cose di Bergamo. Fo laudalo dal Serenissimo justa il solito. Da Milan, fo lettere di sier Zuan Basa- donna el dotor, orator, di.....Come quelli di Lpcho erano ussiti fuora et scaramuzono con quelli dii ducha, et ritornorono drielo : l’acordo si va drio tratando mediante il prolhonotario Carazolo, orator cesareo lì a Milan. Dillo castelan di Mus è contento, havendo dal ducha ducati 5000 de inlrada a l’anno, dar Lecho et Mus, el qual Mus sia ruinado, el Lecho posto in man di Cesare, con altri capitoli, el poter portar via tutto il suo. Par il duca habi expedito a Grisoni per haver il suo voler, senza di qual non voi far cosa alcuna. Antonio da Leva vene a Milan per questo accordo si tratta. Di Brulle, di sier Nicolò Tiepolo el dotor, orator, di 15 avosto. Scrive come la Cesarea Maestà partiria de lì, siché ifdì 8 setembrio voi esser in Spira, dove voi far la dieta per le cose lulheraùe. 574 Di Anglia, di sier Lodovico Falier orator, date a Londra a dì 5 avosto. Scrive come de lì etiam aparse la cornetta. Da poi disnar fo Gran Conseio: vene il Serenissimo. Fato 3 dii Conseio di X, sier Francesco Donado el cavalier, sier Alvise Gradenigo, et sier Gasparo Mali piero, tulli tre stati Savii dii Conseio, do oficiali a la Taola di l’inlrada, et 6 di Pregadi. Fo leto, per Borlolomio Comm secretano dii Conseio di X, una parte, presa nel Conseio di X con la Zonta a dì 30 avosto pasato, contra li banditi et quelli li danno recelto, siano amazati impune eie. Fu posto, per li Consieri e Cai di XL, una parte di levar la contumntia alli Zudexi per le Corte presenti et futuri, et ballota do volle non fu presa. In questo zorno fo apresenlà a li Capi dii Conseio di X, per Ramusio secretano, una lettera, scrive di Padoa il reverendo domino Pelro Bembo, clip non poi scriver la ysloria senza veder le mie opere, pregando soe signorie volesse lenir modo ch’io sia contento di accomodarlo, unde li Cai di X man-dono per mi, persuadendomi a questo. Io li risposi come appar per una scritura posla qui avanti. In quesli giorni morite il reverendo domino . . I’oiada, fo camerier di papa Julio, cremonese. Uavia intrada beneficii per ducati .... a l’anno stava a Murali, i qual beneficii renonciò al fiol di sier Jacomo Cornep Cao di X, zoè uno a Cremona et uno a Co-machio; morse a dì . . . in questa terra a Santa Maria Mater Domini, et ivi posto in una cassa in deposito, A dì 4, la malina. Non fo alcuna lettera. Vene 29G in Colegio I’ orator di Manloa per cose parlicular. Vene uno gripo da Ragusi con lettere da Con-stantinopoll di domino Alvise Grili a domino Lorenzo, è in quesla terra, di 28 luio ; e dii baylo nostro non fo leltere. Quello scriva non se intese. Da poi disnar, fo Colegio di Savii ad consu-lendum. In questa matina fo fata una provisione, per li Cai di X, di far dar cara do legne per cadaun di la povertà, di uno burchio di cara 600, che prima non ne poteano aver. .Eri matina in Colegio fo fato lezer, per sier Lunardo Emo el consier et sier Francesco Conta* rini savio a Terraferma, la parte di conzar li rezi-meuli da terra e di mar. Da Milan, fo lettere di V orator nostro, con aviso, le zente dii re Christianissimo, venute di qua da monti, erano andate a caxa Ihoro, sichè non è più da dubitar, et altre parlicularità ut in litteris. MDXXXJ, SETTEMBRE.