145 MDXXX, NOVEMBRE. 146 porla dove vano le eletion, perchè su li banchi prediti e dove senta li Auditori Vechii slevano zen-Ihilomeni a parlar a li eletionarii. che fu cosa mollo rklicolosa. Fu falò 9 voxe; et intravene che, volendo far dii Cimseio di XXX do che mancava el do in luogo di sier Filippo Marzello e sier Urban Bolani hanno refudato, poi fo publicà per Piero Grasolaro non si farà le ditte voxe perchè questi do non poleno re-futlar, et in locho di quelle fu fato ai X Savii in Rialto et a le Cazude. E tamen è seguilo un gran disordine, che sier Marco Marzello de sier Ilironimo, fradello del ditto sier Filippo, fu tollo, ha vendo il fradei lo refudà, di dilli XXX Savii el rimase; tuo’ la Signoria voi non sia ben rimasto, et voi che intra sier Filipo Marzello e sier Urban Bolani, stante una parte presa che non voi che alcun Couseio si possa refudar. Dapoi Conseio la Signoria si redusse da basso, 5 Consieri et sier Domenego Minio cao di XL in luogo di sier Alvise Mozenigo el cavalier cazado, per dir l’oppinion tra li Gradenigo et Trivixani per l’abazia di San Ziprian, et posto far un depositario di le intrade di 1’ abazia come alias fu fallo. Bai-lolà do volte, fo 3 et 3; niente preso. 1530. A dì . . . novembrio. 8ummario delle cose de David judeo, fiol del re Salamon de Tabor et fratello del re Joseph, venuto novamente in Yenetia. ' Par che sopra li monti che divideno la Arabia Deserta dalla Felice et dalla Petrosa, non molle giornate lontani del monte Synai, se ritrovi una mullitudine grande de judei, da forsi 300 milia anime, che viveno al modo et costumi de arabi, zoè da slar alla campagna, cavalcano a redosso con una sella de bambaso sulle carne, et portano una canna per lanza. Et dicono esser iudei fugili li al tempo che Tito Vespasiano destruse Hierusa-lem, et se hanno conservati sempre nelli dilli monti con il suo Signor yatural iudeo, et ogni volta che la caravana de mori, che conduse le speciarie dalla Mecha et porto del Ziden verso Damasco et Aleppo, se affirma lì, essendoli necessario a ditta caravana star uno giorno apresso dilli monti per tuor aqua dovendo poi passar li deserti arenosi, ditti iudei armali ut supra, et molte volte insieme con arabi sui vicini, assaltano ditta caravana. Bora de ii ditti ge ritrova signor Joseph, fiol primogenito de re Sa- l Diarii di M- Sa muto. — Tom. L1V. lamon. El essendo il secondogenito, ditto David, homo dollissimo nella leze hebrea, et maxime de quella scientia che chiamano Caballa, che voi dir re-velatiou, et tenuto per homo santissimo, dice che, inspirato da Dio di voler condur il populo hebreo, disperso già tanti anni in diverse parie dii mondo, ne la terra de promisso et reedificar Hierusalem et il tempio di Salamon, cominciò andar per il mondo per predicar el far intender questo voler de Dio a lutti le tribù de judei che sono per il mondo, essendo il tempo propinquo a farsi questo grande effetto. Et però partitosi da casa già molli anni, et venuto a Medina Talvali, cità prin-cipal della Arabia Petrosa dove è il corpo de Ma-humetlo, et de lì alla Mecha et porlo del Ziden, passò el mar Rosso, et venne a Zerla cilà grande del Ethiopia fora de la bocha de dillo mar. El sapendo che sotto la signoria del Prete Giani, che al presente chiamano re David cristiano, si ritrovava molte tribù de judei, maxime de li fioli et descendenli de Moysè, quali habitano sopra il Nilo in delta Ethiopia di sopra et nella insula Meroe, che al presente et per li hebrei anliquamente se chiamava regno de Saba, andò dal ditto Prete Giani, el parlò et fece intender questo voler de Dio a tulli li hebrei habitanti in quel loco, et posto li ordeni necessari che al lempo designato da Dio se moverano, montò in barca nel Vilo (Nilo), et venne a seconda per molte giornate fino al Cayro. Et sapendo che li era necessario andar per tulla la christianilà a far questo effeclo, venne in Alexandria già selle anni, et passò con una galla dii magnifico missier Santo Contarmi qui a Venetia, de dove poi andò a Roma dal papa, et de lì al re de Portogallo, dove l’è stato assai tempo. Poi ne li anni passali partendosi, essendo sopra una nave, si rompete in Aqua Moria, et fu menato in Avignon dal Legalo, qual dele in guardia de monsignor De Claramonte governador de Provenza, qual havendolo tenuto assai in pre-xon, ultimamente già dui anni el re Christianissimo el fece relassar liberamente et li fece alcune patente de poler andar liberamente dove li piacerà. Qual è venuto in Italia, et è stato in diversi lochi della Romagna, terre de Roma et altrove, elprae* cipue a Manloa, de dove poi se n’ è venuto qui con opinion de slar qui questi mexi de inverno, et poi de andar a trovar lo imperator et dirli cose de gran momento in sua utilità. Costui, re vera, è arabo, perchè alla forma della persona el al color dimostra non esser di paesi nostri, è mollo asciulo et magro, et simille alti indiani del Prele Giani, 10