97 MDXXX, NOVEMBRE. 98 menle a lezer con salario ducati 100 a l’anno, et fece un principio, et cussi seguirà a lezer Euclide. Di Augusta, fo lettere del nostro orator, di 24. Di uno banchetto fatto per re Feran lin al cardinal Campezo Legato, Io episcopo Vasinense et il duca Alexandro nipote del papa, e altre particu-larità. A dì 4, la matina. Vene in Collegio l’oralor di Mantoa per cose particular. Vene 1’orator di Franza per far relassar certo, è sta retenuto. Vene 1’ orator del re di Poiana per certo contrabando di zibelini, intervenendo un zudio. Li Avogadori voria fusse contrabando etc. Vene il signor duca de Milan per tuor licentia, et il Collegio era vestito di scarlato ; era con ditto duca solum, de nostri, sier Gabriel Venier orator, et il Serenissimo li vene contra. Ilor stato alquanto, usando parole Immanissime, comemorando la ubli-gation perpetua ha a questo excellentissimo Stado, et che mal non farà cosa senza voler di questa Signoria, et come partirà da matina per Padoa, Vicenza, Verona, Brexa et Bergamo, poi....... E1 Serenissimo li usò verba pro verbis, offerendoli questo Stado, dii qual poi esser certo per quello ha visto l’ha fatto a beneficio suo etc. Poi si levò et 10 acompagnò tino al patto di la scala di piera, et lì ambedoi si cavono la baretta et si abrazono, et 11 Savii a Terrafenna lo acompagnoe fino al suo alzamento. Dapoi disnar, fo Pregadi, et leto la lettera del Signor turco in laude di l’oralor Mocenigo, la copia sarà qui avanti, di Roma, di Franza et di Augusta. Di Bergamo, di sier Marco Morexini el dotor, podestà, et sier Stefano Magno capita-nio. Come quelli, chiamato il suo Conseio, vedendo esser rumati et non poter pagar il subsidio, hanno electo, et mandano per suo orator alla Signoria nostra, domino Hironimo di Passi dolor a dechiarir la impotenlia loro etc. Et cussi essi rectori acer-lano questo esser in effetto, per haver pálido per guerra, peste el carestia. Di Padoa, di sier Zuan Vituri podestà et sier Priamo da Lese capitanio. Come quelli de-putadi è venuto a dirli non poter satisfar la lansa a loro imposta, et voleno dar, fra termine di zorni 5, ducati 7000; del resto, eh’è altri ducali 7000, voriano termine 18 mexi a pagar. Di Verona, di sier Alvise Foscari podestà et sier Marco Barbar igo capitanio. Come, per I Diarii di M. Sanuto. — Tom. L1V. avanti havendo manda ducati 3000 di raxon di la tansa, hora ne mandano altri 3000, et atendeno a far la exation del resto. Di TJdene, di sier Alvise Barbaro luogotenente. Manda una lettera di Venzon, che li scrive quel capitanio, di gran danni fatti per turchi in Moravia, et che l’imperador, dapoi il perder di Fiorenza, ha perso quasi la reputazion in Alemagna eie. Dapoi letto le lettere il Serenissimo st levò et fece la relalione dii merchà dii sai si trata col duca de Milan, qual fo comenzà a promuover per domino Benelo da Corte oralor del duca, et come P era fatto con Ansualdo Grimaldo zenoese, qual li deva etiam ducati 50 milia el li sali di questa terra, overo non habbi potuto haver effetto over eh’ el duca voj farlo con questa terra, el qual ha parla in Collegio dicendo largissime parole di la servitù l’ha a questo Stado et non voi far cosa senza voler et saputa nostra. Di qual danari voi darli a l’impe-rator per haver il castello di Milan tanto più presto. El qual mereado sta cussi : voi, per 9 anni, tuor a Panno stara 150 milia a pagarlo il staro a soldi.... di la moneda imperiai, et voi la Signoria metti uno a Milan a scuoder il danaro, et il darà una caxa. Voi ducati 50 milia contadi, et pagarli in mexi 16, zoè li primi danari si trazerà dii sai, qual esso duca farà pagar a .... il staro, sia per il pagamento dii primo sai, et il sorabondante la Signoria si pagi di danari prestadi et, se questo non suplisse, ubliga la intracia di la camera di Cremona, et altre clausule. Et come, hessendo sta fatti mediatori per il Conseio di X sier Nicolò Venier, è sora la Zeca, et sier Gabriel Venier orator nostro, il duca ha ditto si melli questo, che’l merchà non vaia s’il papa et P imperador non contenterà al ditto merchado. Item referì le parole ha ditto il duca in Collegio, item l’oralor de l’imperador zercha questo merchà dii sai, et la risposta fattoli, mite alquanto ; ma al .legato li rispose altamente, come ho scritto di sopra. Poi disse che lui laudava far il merchado perchè si avadagnava grandemente. Mancava di Savii dii Conseio sier Lunardo Emo, è fuora, et sier Domenego Trivixan, è indisposto per uno brusco. El Collegio sente il merchado, excepto sier Alvise Gradenigo savio dii Conseio. Et fo rimesso a parlar uno altro Pregadi su questa materia. Fu posto, per......., che in questa materia dii merchà dii sai, non obstante parte in contrario, cadaun di Collegio, che poi metter parie separati et uniti, possano venir con le sue opinion al Conseio, ut in parte. Ave : 43 di no. Fu presa, 7