241 MDXXX, GENNAIO. 242 edam sii rilornà nel suo officio, el habbi ducali 10 di provision al mexe in vita soa a la Camera di . . ,* Da poi disnar, fo Conseio di X con la Zonla. Et prima fonno sopra la cosa di fra Hironimo Galateo, che doveva esser desgradado, et li Cai di X mes-seno che per il Serenissimo fosse chiama il vescovo di Chieli, et diloli che l’à parso al Conseio di X con la Zonta di suspend r tal cossa prò nunc, nè si possi far altro di lui senza deliberation dii Conseio di X con la Zonla. E fo gran disputation ; li Consieri nulla volseno meter. Ave la parte 15, 4 di no, 7 non sincere. Et fu preso di suspender. Et fo optima deliberation per esser materia di Stado. Fu posto, la parie, di averzer li magazeni di legne, et questa è sta la seconda volta è sta posta et non fu presa, che ogni anno a questi tempi se suol aprir. Fu posto, per li Cai di X, fabrichar il palazo ruina-do e deputarli certi danari ogni mexe al Sai ; itimi, tramezar la sala di la libraria etc., ut in parte. Et li Consieri messeno a l’incontro indusiar, et sier Agu-stin da Mula voleva prima fusse paga li mandati ba-lotati in Collegio. Hor li parse a li Cai di X indusiar d’acordo, et il primo Conseio la meterano. Fu preso, elezer de praesenti do executori a l’oficio di le Acque, in questo Conseio, per scurtinio, per anni do; pussino venir in Pregadi non melando ballota; intrino in Collegio di le Aque non melando ballota; fazino le casse, uno di lidi, l’altro di ... ; siano obligali andar fuora, dove li provedadori sora le Acque li manderano, a veder et exequir quanto sarà deliberato; non possi diir danaro senza mandato sottoscritto alrrien di do provedadori ; le sue casse et libri siano revisli per li deputati sora le casse dii Conseio di X, e li libri siano posti dove si mette i libri di le casse dii cassier dii Conseio di X. Item, che le cavazion di rii, conzar fondamente et simel cose, siano ritornate a li Provedadori di Comun, come erra prima, et justa la parte dii Gran Conseio 1490 a di . . . . , eon altre clausule ut in parte. Fu fato il scurtinio, tolti 17 : rimase sier Filippo Vendramin qu. sier Lunardo et sier Elor Loredan, fo provedador sora il colimo di Alexandria, qu. sier Nicolò; sotto, sier Francesco da chà Taiapiera, fo retor et proveditor a Cataro; tolti, sier Alexandro Conlarini, fo sora i Conti, qu. sier Imperiai, sier Toma Lipomano, fo a Fri tre, qu. sier Bortolornio, sier Nicolò Querini, fo a la Camera d’imprestidi, qu. sier Carlo, sier Car!o Moro, è ai X Savii, qu. sier Lunardo, sier Alvise Bembo I Diarii di M. Sanuto — Tom. 117. fo di Pregadi, qu. sier Lorenzo, sier Francesco Bembo, è ai X Savii, qu. sier Hironimo, sier Ve-tor Soranzo, fo governador a Trani, qu. sier Ma-fio, sier Piero Loredan, fo consolo a Damasco (AUs■ sandria) qu. sier Marco, sier Marco Contarini, el XL Criminal, qu. sier Tadio, sier Marco Antonio Fosca-rini, fo provedador a le Biave, qu (di) sier Andrea, sier Zacaria Valaresso. fo capilanio a Zara, qu. sier Zuanne, sier Batista Nani di sier Polo, ¡sier Antonio Zorzi, fo provedador di Comun, qu. sier Francesco, sier Filipo Donado, fo capilanio a Raspo, qu. sier Matio, sier Alvise Donado, fo ai X Savii, di sier Polo ; questi do non si provò per cazarsi con sier Francesco Donado el cavalier, è provedador sora le Acque. Et nota. Tre vene a tante a tante, zoè 15, vi-delicet Vendramin, Loredan et Taiapiera, e reba-lotà, rimase li do primi, perchè fo ditto il Taiapiera non intrarebbe. Fu posto una parte, che sier Antonio Zorzi, qu. sier Alvixe, qual voi manifestar certo cavedal aspelanle alla Signoria, che non è nolà su li libri, et volea la milà, fu preso darli il quarto. Di Cividnl di Friut, di sier Gregorio Pisa- 123 mano provedador, di 14 (1). Sono capitali qui alcuni forestieri, dicono esser partiti di Salzpurch al-li 6 di questo, et riferiscono che ivi se inlendea el signor re Zuanne faceva fanti in gran diligentia per schazar todeschi de Strigonia, quali, bavendo sospetto andasse a Posonia, gli haveano mandata bona parte di le gente di Strigonia. Che era venuta nova esser morto il ducha di Geldria senza prole, et Cesare esser successore, et fallo signor di la ducea. Et che, coronalo dii regno de Romani, il re Ferdinando venirebbe a Linz per proveder per la guerra in Ongaria, et è fama le Terre Fran* che doverli dar grande aiuto di gente a questo ef-feto contra turchi, et che si farà la mostra di le gente il primo giorno di quaresima in Augusta. Di le qual tutte cose aviso, etc. Copiadi lettereda Colonia, di26 febrarol530, 124«) drisata al signor duca di Mantoa. , Ad altro non si attende ora se non alla expe-ditione di questa elletione, la quale fu proposta avanti hieri, che fu alli 24. Alli 29 si farà fra gli Electori il juramento consueto, et subito si cxpedirà, perchè è stalo ordinato che agli 7 del mexe proxi- (d) Ripetizione della lettera inserita a carta 121* del manoscritto« (2) La carta 123* è bianca, 10