265 MDXXX, GENNAIO. 266 simo, come quarto Avogador, et sier Barlolomio Venier cao di XL, fu suspeso tale execulione. Da poi disnar, reduto il Serenissimo con li Con-sieri in Collegio et li Avogadori, al liteno il caso un pocho, unàe il Serenissimo si tolse zoso di la su-spensione sopraditta, et cussi il Cao di XL si tolse zoso, sichè diman si exequirà la sententi«. Fo expedito in Quarantia Criminal un caso di .... Coresi, retenlo per aver fato uno scrito falso conira un greco, fo taià il scrito, e lui bandizà 10 anni al confili di lari, et pagi ducati . . . . , et su questo si occupò assà Consegii. T)i Vegevene, di sier Gabriel Venier ora-tor, fo lettere, dn le .... Come I’ orai or dii re Christianissimo, erra lì, havendo auto ordine dal suo re di partirse, et questo perchè il duca non havia voluto restituir li beni a li foraussiti che fonno da la parie francese, et cussi havia tolto liceutia dal duca et partiria. Vene in Collegio questa malina l’orator dii duellale Milan, et li fo ditto la nova sopradilta. A dì 28, la malina. Non fo alcuna lettera da conto. Da poi disnar, fo taià la lesta a Piero, fio de Andrea Albanese capitallio di le barche dii dalio, et poi squartalo. Erra bellissimo zovene et disposto. Fo Conseio di X con la Zonta, ma prima fo ordinalo il Conseio simplice con quelli fonilo dii Coliselo, .numero 17, a combinar sier Vicenzo da Canal qu sier Anzolo, fo convenuto come masser a la Zecha di l’arzento, et vien strida per ladro, tamen visto le soe raxori, non erra debitor ducali 35, et ha pagalo, voi grafia non esser stridalo. Hor, perchè dii Conseio di X eli’ el condanò ne erano morii 4, fo fato uno del Conscio di X, sier Andrea Maizelo, era li di la Zonla dii Conseio, et Avogador, in loco di sier Anzolo Gabriel è fuori), sier Marco Loredan qual era lì di la Zonta dii Conseio ; manchava adoncha sii r Nicolò Venier dii Conseio presente, et sier Zuan Francesco Morexini consier, qualli fonno a far un per di noze, sichè nulla si potè far, e fo lieenlià li primi, et volendo la Zonta, non erra il numero, sichè nulla si potè far. Et col Conseio di X simplice preseno relenir Alvise di Guariscilo un altra volta, qual in camera di la scuola di la Misericordia ha ditto vilania a..... (Marc’ Antonio) Pazclo guardian grando. Letto il processo fato a l’Avogaria, fu preso di retenirlo. Fu preso, che le cosse di le miniere, qual erano deputate a li Savii sora le Aque, cussi de coetero siano depuladi a li executori di le Aque eie. Item, preseno altre parfesele non da conto. IH Franga, fo lettere dii Iustìnian ora-tor, di 28 decembrio, da Paris. Come con desiderio aspetava la venula di oratori nostri per poter venir a repalriar. Il re era a San Zerman. A dì 20, domenega. Fo lettere di sier Nicolò Tiepolo el dottor, orator nostro, da Cotogna, di 6 dii presente. Narra la crealion fata dii re Ferdinando in re di Romani, una longa lettera, di quelle solennità. Item, di le cose ili Hongaria, come I’ exercilo dii ditto re erra levalo di Buda, et questo per esser zonlo socorso di turchi al re Zuanne, el ha dato qualche danno, et non podio, a ditto exercilo etc. Item, di 11, di Aqui sgrani. Scrive il venir di la Cesarea Maestà, dii re eleto di Romani, con li Eleetori et li oratori, dove fo incoronado il re. Et scrive le cerimonie. Una bella lettera, la copia forsi sarà notada qui avanti. Item, di 13. iscrive come ditto re era partilo per Linz per far provisione a le cose lurchesche, et andarà in Boemia per aver aiuto di questo. La Cesarea Maestà pariiria il dì sequenle per Brixele, e lui orator noslro lo sequirà. Scrive, per un altra lettera a parie zercha i confini di Friul el Hislria, come erra stato con il re Ferdinando et con la Cesarea Maestà zercha il terzo judice lo episcopo di Chieti, et li hanno dito, ancora, eh’ el ditto episcopo sia suo subdito et persona degna, tamen, stando a Venecia, è sospetto, el perhò scriveriano a Napoli dovesse aricordar qualche altro che fosse neulral. Di Roma, fo lettere dii Surian orator, di 22 et. 24. Come il papa voria diferir il concilio. Il prothonotario di Gambara, andava a Cesare, è resta amalato a Ysprueh, et Cesare ha scritto...... Scrive come, di lo abochamento dii papa con li do reali, il papa voria farlo in Italia, et il duca di Albania orator francese ha parlato a esso orator nostro, che saria bon la Signoria instasse a questo. Scrive, il papa à auto forte a mal dii merchà fato con Ansualdo Grimaldo di dar i sali per il duca di Milan, et non poi pulir, ut in litteris. Item, ha diio a lui orator noslro, come ha auto ledere del suo Legalo di qui, che molli si lamenta di Soa Santità, parlando rotamenle di lui et dii brieve zercha li possessi, dicendo: « Andè a veder il brieve, quelli Signori non si poi doler de mi che li habbi fato cossa che non dovemo far ». Et altre parole hinc inde diclae, ut in.litteris. Scrive la morte dii signor Alberto da Carpi in . ... et di Filipin Doria