- 58 - tria. Ivi nello stesso anno si poteva fondare liberamente la prima associazione patriottica, chiamata Drita, la Luce. Molte forze convergevano: i cattolici del Nord i quali unici avevan alimentato fino dal ’600, una certa tradizione letteraria ed uno spirito più originale, chiusi nelle loro guarentigie di una indipendenza di fatto sia verso i monti in Malissia sia verso il mare nella Mirdita, partecipavano volentieri al movimento. Così la società cattolica Bash\imi di Scutari rivaleggiava con quella interconfessionale di Costantinopoli nelle pubblicazioni utili e neli’awiare ad una soluzione pratica l’annosa questione dell’alfabeto. Nell'Italia, per opera del De Rada un italo-albanese cosentino veterano del Quarantotto di Napoli, si ravvivava frattanto una corrente di studi e di fresca simpatia per le memorie della patria lontana. Suo, cioè italo-albanese, il primo giornale albanese del mondo: Jlrb'én i rii. Con queste piccole pietre i memori dello sfacelo del 1877-78 tentavano di elevare una salda arginatura contro i diversi pretendenti a dei diritti di prelazione assolutamente intollerabili. Dalla lingua e dai costume, sopratutto dall’amore commovente e tenace per la dolce Cenerentola della lingua materna, si ingagliardì, risorgendo nella seconda metà del secolo XIX, la nazione albanese, incitata dall’esempio del-l’altre rinascenti autonomie balcaniche più facili in quanto trovavano nell’unità religiosa di disciplinati organismi ecclesiastici appoggiati alla gran madre ortodossa, la Russia, una nuova e ben più forte molla d’azione a popoli primitivi e quasi barbari. 1 patriotti si fecero scrittori di sillabaiii e d’almanacchi e raccoglitori di canti popolari ; mentre la pubblicazione d’un vocabolario, come quello del Cristoforidis di Elbassan,