313 MDXXX, FEBBRAIO. 314 mo Pontefice, et altre 7 vose, in le qunl Ire fradelli, fo fluii di sier Sebaslian Malipiero da Santo Apostolo rimaseno, zoè sier Zuan Paulo Malipiero, ca-slelan a Padoa, sier Hironimo, a la Zecha di l’ar-zenlo, sier Zuan Nadal rimase, ai Panni d’ oro, il quarto cazete, che fu sier Anzolo, avochato grando. Di Franca, vene lettere di sier Sebastian Justinian el cavalier, sier Zuan Antonio Ve-nier, sier Zuan Pixani procurator, oratori nostri, date a Paris, vene lettere, le ultime fonno dì 18 fevrer. Et per una, vidi, di sier Zuan Pixani procurator, di 18 dito, drizala a sier Polo Contarmi fo di missier Zacaria el cavalier, so cugnado, scrive come, 3 zorni poi partito il suo colega da Lion, se invioe, qual lo aspetò a Roana, et insieme sono venuti li a Paris, et per gratia di Dio più sano dii colega, 164 qual sempre ¡nsina hora è stato amalato di febre con un [focho di tluso, pur hora va migliorando et sta assai bene. Scrive, siamo stati 29 giorni qui avanti habbiamo potuto haver modo di audienlia, ma non se li ha usalo tutta quella diligentia in a-verla, se haveria posuto fare, pur 1’ havessemo al- li 13 di questo, et fossimo mandali a levare da 4 gentilhomeni de la camera dii re. Dove andati, trovasemo Sua Maestà in una sua camera, qual ne fece quella grata ciera è possibile fare, con tante 'amorevole demoslratione, et dire più volte « Siali li ben venuti 5>, excusandosi di non haverne dato audienlia prima, rispello lo esser suo rauco et queste feste di giostra. Expostoli per me quanto ho in dimissione da la illustrissima Signoria, ne fo risposto da Sua Maestà, parlando perhò francese, tamen intexo da mi il tutto cli’el parlava, che benissimo lo intendevamo, et risposto che 1’ heb-be a la mia propositione di l’alegreza eie., disse, in procinto dii suo parlar, ch’el non achadeva più, fra la illustrissima Signoria el lui, dimoslration alcuna, perchè tutti dua erano stati a una medesima fortuna, el che 1’ uno per l’altro haveva speso molti danari et patito danni assai, et che se era stà al cimento dii focho, et che non achade più fra noi dimostrar l’amicilia. Dicendo: « lo so che, quando haveva mii figlioli in Spagna, se poteva iudicare che io facesse per la illustrissima Signoria per forza, hora mo’ che sono per gratia de Dio in Franza non se judicarà se facia per forza, et la illustrissima Signoria vederà quello farò per lei, accadendo, che voglio la me possa comandare ». Che cussi disse a ponto, et molte allre amorcvol demoslratione ; per certo iudichase principe di bonissima natura, come per le pubblice il lutto scrivemo. La giostra comenziò zobia : certo è bellissimo veder, et è cosa incredibile, tanta gente è in questa cita, et quanti signori et quante spese ; et il re ogni giorno giostra et fa maravigliosamente. Certo è un bel spedando da veder, et se almeno sarò stalo amalalo et speso li danari, barò hauto in ultima qualche pocha ricreatone. Item, per le pubiice, scrive, a dì 15 marzo si farà la incoronatone di la regina, et di la se-cunda audienlia secreta hanno auto dal re, qual disnava, et, compilo, parloe con llioro a una fané-stra in latin. Disse, l’imperator à un mal parlilo si ’I lorna in Spagna, lassa la Alemagna a lulhe-rani, il duca di Saxonia ha 60 milia persone, poi le cose dii Turcho. Disse dii re di Anglia che, morendo senza heriedi, seguendo il divorlio, anglesi che non combaleno armadi sarano in guerra Ira Ihoro. Disse bona verba di la Signoria et che l’è tutta sua. Scrivono aver visitalo la raina ; era in piedi, li carezò molto. Scrive le zoslre fate, et il re corse con monsignor di San Polo, rompè 4 lanze, fo Iodio sodo la visiera, non ave mal; et la raina segnava le bole, iusla il solilo quando il re core, qual non volse più el coresse. Item, ch’el Dolfin erra a cavalo, con una spada nuda in man, armado, el corendo per li stechadi cade il cavallo ; non ave alcun mal. Scriveno il zonzer dì monsignor di Prato, oralor di Cesare, venuto, sì dice, a questa incoronalion, e allre particularità. In questo Mazor Conseio fu posta parie, per li 164* Consieri et Cai di XL: Hessendo rimasto in questo Conseio capitanio a Famagosla sier Antonio Su-rian dolor et cavalier, qual è oralor al Summo pontefice, senza salario, perhò sia preso, come in altri è consueto farsi, che al dillo sier Antonio sia concesso che, ritornalo di la legatone predila in questa terra, 3 zorni da poi possi risponder di acelar. Ave: 9 non sincere, 166 di no, 1043 di si, et fu presa. A dì 27, la matina. Fo lettere di Vegevene, di sier Gabriel Venier orator, di.... Scrive come quello nonlio et governador Cesareo, nominato Martin (Lorenzo) Hemanuel, qual è in Como, non havendo voluto render la cilà di Como al duca, conira il voler di Cesare, dicendo voler aspelar risposta, ma più presto voleva qualche presente, il prothonolario Carazolo, et ... , nonlii Cesarei, li hanno mandalo un protesto, in scritura, di ogni danno et interesse, el scriloli, restituissa. Qual ha risposto aver auto ordine da l’imperador non