537 MDXXXI, AGOSTO. 538 unn giostra, et ¡1 giorno di santo Jacobo se ne farà un’ altra, ne la quale si crede che Sua Maestà inter venirà. Lo illustrissimo signor don Ferante vostro fratello pensa ancor lui di correre incognito. Si dice che si farà ancor un’altra celebratissima festa prima che si partiamo, et sino a qui si crede che serà in Anversa, et questa si farà nella cerimonia del tedine del Tosone il quale Sua Maestà pensa di dare ad alcun signor, maxime di questo paese, prima che si parla dii paese di Gheldria el di Trisilan-da, ove si era fatta unione di gente fra quelli dui conti ohe hanno differenza insieme, che già molti giorni scrissi a vostra excellenlia. É accaduto un notabil Gaso, che uno di loro venendo con zircha 12 milia persone contra l’altro, questo che in tutto non liavea tanta gente, con oppinione di divertir l’inimico suo, mandò circha otto o diece millia persone per una riviera che corre verso il paese del suo inimico. Ma questi che sono andati per aqua, sapendo eli’el paese era sprovisto di genie et che quelli non veneano a diffender il loco, sono andati inanti, et intrati a sacheggiar, brusar et ruinar ogni cosa : questi altri che venean per terra, non havendo saputo tanto a tempo il progresso de gli nemici che habbino potullo remediarli, sono venuti inanzi el nel paese di questo altro, medesimamente vacuo di de-fensione, hanno fatto li medesimi brusamenti et disipatione et ucisione de infinita gente in uno et l’altro loco. Fatto questo, ciaschaduno è ritornato a casa con la preda sua. Et perchè pare che la cosa non habbi da reslar cosi, ehè ciascuno di loro fanno nove provisioni, uno de quali è sotto la protesone di questa Maestà e l’altro è favorito dii duca di Gheldria, la prefala Maestà ha mandalo Ire suoi gentilhomeni al prefato duca, perchè insieme con lui vedano per via de apontamento dar fine a questa guerra, che certo non piaceria a Sua Maestà partirsi di qua lassando tanta gente così vicina in arme. È gionta qui la nova dilla sospensione di Nostro Signore zercha la accetatione dii laudo promulgalo da Sua Maestà nella causa di Ferrara ; ma perchè la excellenlia dii duca ha compiilo quanto per la sua parte era obligato per il dillo laudo, l’orator di sua excellenlia insta la relasatione di Modena, ma per esser stala Sua Maestà indispositissima per uno fastidioso cataro, non si ha potuto negoliare seco, pur heri incominciò a dar audienlia. A questi dì che se intese il re Chrislianissimo dover venir per voto a Chiamberì, il volgo cominciò a suspetar et murmu-rare di qualche principio di guerra ; ma Sua Maestà con il modo di venirci)sl Por 'I tempo, che va molto lentamente, si per la comP;lgnia, eh’è picolissima, la qual perliò ha levato ogni suspilione : secundo il creder mio, non era se non nel vulgo. L’ homo dii marchese di Musso, Per quanto me dice, ha impetralo lettere al prolhonotario Carazolo che fra la excellenlia dii duca de Milano el il dillo marchese si depongano le arme, el che quella capitula-tione, che già fu fatta, passi inanzi con modera-tione di quelle cose che serano iu licate exceder li termini di honestà. Ancor non si sa alcuna raggione per la quale si possi dubitare che, expedi le le cose di Germania, la Cesarea Maestà non passi in Italia ; perliò questi signori non lo affermano, ma dicono, secundo la occasione Sua Maestà determinerà. Pur vosfra excellen-tia fazi conto di haver questo carnevale la corte in Mnntoa, che, secundo quel si può cognelurare, non sera prima. Lo illustrissimo signor don Ferante fa sua scusa con vostra excellenlia se non li scrive, per non saper al presente che cosa, con il quale gli favori de Sua Maestà perseverano, et ogni di più familiarmente cresono. In questi di fu una suleva-tione de populi in la cilà de L^ege, per causa dilla fame, per j| cjle ¡| cardin;de ci è andato, el è nova ehe ha acquetato il lutto- Le donne de Malines anche fecero una grande unione et anJorno in certi lochi publici, ov’era dii grano, et violentemente il tolsero, perchè anche in quella ter a non si potea haver pane, et con questo niezo si è fatto provisione. È gionlo il successore di nionsig|lor di Moreta ambascialor di Fraiilia, qua| s; c[jjama monsignor de Gioii, et è homo di roba longa. Li oratori di Lorena ancor non sono expediti. Da Roma, alti2de a(J0SSì'9nor duca. A questi dì sono venuti in Roma due persone mandato da Segna le qlia*c’ fiave,)(i° fallo intendere a Nostro Signore et a qut>sli si8nori cardinali le incursione che si fanno da quel canto Per lurclli>l,a ri-zercalo Sua Santità et *' Prefati reverendissimi in aiuto di certo numero Ji fanii’ 0 lli danari per far,i’ el 'nonilio,le de apti|aria- Sono reslati compiaciuti (li (Iuai'to hanno diinan