299 mese havea el suo sopra la lesta, et poi seguivano li altri secondo l’ordine suo. In una sala longa vi erano da un cavo di essa 7 pezzi di razzi con una cazza guidala da una dona, per ogni pezo in diverse etade, che contenea la vita humana, el infine di essa vi era una figura di morie, granda, et nauti lei un certo ferito da lei et morto che parea haver soìum li ossi et la pelle. Et al principio di le cazze era a tulle un cervo, che ad alcuna era nanti al bo-scho, ad alcuna nel principio, el così seguiva. Queste erano di seta et eostorno 50 milia fiorini, et ditto Cardinal le ha donale a l’imperalor. In ogni pezzo di esse era scritto di sopra il moto che usa dito Cardinal in tulle le cose sue, qual, se ben mi ricordo, dice così : Decipimur votis, tempore fdllimur, mors deridet cur anxia vita nihil. Queste et altre assai, che erano belissime et di seta, tulle con figure che vive pareano, adornavano dillo palazzo, ma più bello lo facea parer la credenciera, pur de dillo Cardinal, che ivi era app occhiala, che è de .una valuta inestimabile,elperquanto(dicono)alcuni che hanno cose assai dii mondo vedute, alcun re de christiani la simile non hanno. Che se volesse narar a parie a parie la quantità et qualità de li ditti argenti che vi erano, seria tulio il foglio pieno; ma li lasserò slar, et dirò solamente di 8 pezzi, che erano: 6 bazille d’argento, come quelle da sei sechii l’una, di peso che un homo con una man sola non polea una di esse levar, — uno vaso da lenir vino in frescha et da lavar bichieri, che doi homeni, vodo, con fati-cha lo portano, indicalo di peso di libre 200 alla grossa, — una nave dove se pone dentro mantilli el lo-156* vaglieli per preparar la tavola, di gran peso. Di altri vasi, bazili, ramini, piatti et altre sorlede vasi che vi erano, non saprei dire il peso nè la valuta. Questo si ha laudato a l’imperalor haver de contadi 500 milia ducali. Il preditto castello ha una grossa terra al piede, et un fiume navicabile et grosso, bone gente et honrslo viver. Altre cose asai belle havemo vedute, che longo saria a scriverle, perche non ho tempo nè posso. Se altro acaderà di novo lo significherò a vostra signoria. Credo che quella habbia udito che Io episcopo di Cologna in qualche parte sente del Lulhero, el maxime in quella parie de non voler render obedientia al pontefice, che così fa; et olirà di ciò è inamorato in una bellissima giovane, nè da lei per cosa alcuna poi haver il voler suo, et per ciò si acerla che la prenderà per moglie. Nè altro. 300 Da Bruselle, di domino . . . (Sigismondo dalla 157 Torre Pancino) orator dii duca di Mantoa, de 25■ di genaro 1531, scritte al prefata signor duca. Hieri sera, quasi notte, la Maestà Cesarea entrò in Bruselle, et non volse alcuna cerimonia, forsi per la morte di madama Margarila, il corpo di la qualle, accompagnalo dal figlioi dii redeDanimarcha, è stato condolo a Burges, ove ha ordinato esser solerala, benché ha ordinato che tulle le sue intestine siano a Malines, ove è morta, excetto il core che ha voluto sia portato nel paese di Bressa, et il corpo suo vole per tre anni sia sepulto in Burges, et da poi Tossa siano transporlate al ditto monaslerio di Bressa. Monsignor di Gambara arivò in Aquisgrana che alhora alhora la Maestà Cesarea era partita, et subito 10 seguì et gionse a Maslrich, ma non gli parlò sino a Legie et dapò a Namuis, et questa sera ha da bavere una altra audienlia qui, pur Iralanda del concilio, ma ancora non se intende alcuna determinatone, nè si risolverà, per quello che si crede, così presto. Hoggi Sua Maestà ha mandalo il signor duca Ale-xandro de Medici, acompagnato dal signor mar-chexe de Arescolto, a vedere la sua sposa, la qualle, per relatione de un di quelli di sua excellentia che gli era, intendo esser molto picola et non mostrare più età che di nove anni, ma assai bella et graliala. La Maestà prefata ha fato declarare la Corte de tutte queste provintie ¡11 Gant per meggia quadragesima, sino al qual tempo non si pensa che Sua Maestà parta de qui, ove, per esservi le più belle et comode cazie dii mondo, si iudica che quella sia per pigliarsi molla recreatione et piacere, benché in Gant ne harà un più utile, perchè haverà di ser-vitio da tutto il paese forsi 600 milia scudi. Sua Maestà stava per mandar monsignor di Prato in Franza alla coronatone dilla reina, che si devea fare a li do di febraro ; ma, perchè madama la regenle era indisposta, non solo di podagra, ma anehora di febre, per il che la coronatone si è differita sino a tanto che sia resanata, et perchè non si può saper 11 tempo prefixo, esso monsignor di Prato non partirà fin che da la maestà Christanissima non sia avisato dii giorno di la prefata coronatone, el forsi che alhora si ragionerà alcuna cosa dii congresso di la Maestà Cesarea et Christianissimo, benché sin hora qui non se ne dice parola. Questa matina sono venute lettere di Spagna, ma non ho potuto intender cosa alcuna, salvo ch’el MDXXX, FEBBRAIO.