213 schielo, parla con voce demìssa, non poi esprimer cussi le parole, ha do ochii grandi in tesla, è di oplima natura, homo che desidera pace et quiete, alde volentiera et risponde a tutti et ra-sona : latin non intende, ha dillo haverlo voluto studiar ma l’havea fato come fa li puti in scuola che abandona il maislro et non impara. Ha qua-tro linguazi : francese, spagnol, porlogese el ale-man, ma quésto è duro a lui di parlar, intendo parlar vulgar. Di turchi dice é scampadi dii suo esercito potentissimo, non si lauda di alemani ma ben di fanti spagnoli et italiani, spagnoli sono molti elati dicendo haver fato fuzir li turchi. La causa dii partir di Soa Maestà di l’impresa e venir in Italia é sta per non haver danari da pagar le zenle. Disse haver inteso da capitani che Soa Maestà havia in esser 94 milia fanti. Soa Maestà desidera molto tornar in Spagna et dice voi na-vegar questo inverno, ma prima voi abocarsi col Papa per meter ordine a la quiete de Italia et a la defension di quela in caso il Turco o altri la volesse invader. Laudò domino Marco Antonio Contarini orator nostro apresso Soa Maestà, qual è amado molto in quela corte, et qui disse la proposition li fece Soa Maestà che si mandi poter a l’orator Contarini o mandar uno altro orator ma si conlenta dii Contarini per tratar col Papa a Bologna, et tien voria la Signoria contribuissa a li fanti voi Soa Maestà lassar in Italia, et questo disse far non come imperador nè re di Spagna ma come re di Napoli, et ha inteso il Papa sarà contento di pagarli per la soa parte per man-tenir il dominio di Fiorenza a la caxa di Medici. Cerca il Concilio promesse dar a lutherani o generai o national, tien non ge lo darà; et è partido de lì insalutato hospite ; unde tien che partido Soa Maestà per Spagna vedendo luterani non haver il Concilio, seguirà in Germania grandissimi mali el novità, et li disse solurn Ire (ere sole è Christiane il resto quasi luti luterani. Zerca lo abocamento di Franza et Anglia Soa Maestà non crede che Phabbi ad esser. Dii duca di Urbin nostro capi-lanio fa gran caso, et con lui cavalcando parlò assai sempre di guere, et col duca di Mantoa parlo di cose di piazer, di case eie. Fa mollo caso di don Feranle fratelo dii prefalo duca e dii duca di Ferara, qual li andava avanti, et diio duca fo mollo honorà da essi oratori nostri e in chiesia et per luto et è persona molto riservada. 72* Fa gran stima di Antonio da Leva el qual si fa portar in letica a otto di soi, è pien di gote et j 214 si aida solum di una man. Disse P imperalor cavalcò prima ferialmente fino al passar di la Piave, poi vene in ordinanza, el disse il numero di le zenle P havea con lui sieome i scrisseno, le qual zenle non faria alcun dano, et perchè li soi brusò a la Chiusa alcune case et una chiesia Soa Maestà fé mandarli 100 raynes per rifar il brusà, etiam a Spilimbergo fo brusà tre case el Soa Maestà fé dar 100 Scudi per refarle. Sua Maestà è molto pacifica, ha 6 consieri, tre yspani et 3 fiamengi, di quali do sono li principali che fano ogni cossa, videlicet il gran comendador Covos, di Lion et monsignor di Granvile. Disse che quel se intese che Soa Maestà aspelava presenti di questo Slado era stà diio per il conte Brunoro di Gambaia et per il conte Brunoro di Sereno luti do inimicis-simi nostri, ma questo Stado non usa dar presenti a signori di altro che di cosse comeslibile. Laudò Costanlm Cavaza stato loro secretarlo qual è amalato et Zuan inzegner stato cogilor, qual nel scriver ha porla gran fatica per convenir andar per diverse case, etiam la note, a mostrar le letere, scrivea a la Signoria nostra et altri, a loro oratori alozadi separatamente. Disse tolseno licenlia a Ixoìa di la Scala in camera de Soa Maestà et quelo Soa Maestà li disse ringratiando la Signoria molto, et si tien ben salisfalo, et disse chi voi una cosa da P imperador parli a lui stesso, et li parlono di le richieste fate, el qual disse quanlo el salvoconduto per le galìe dì Barbaria è cosa contra lì privìlegii di Calatrava che non voleno né zudei nè mori vengano lì, li quali navegano sopra ditte galle, ma sarà col comendador di Calatrava et voi certe informatimi zerca la Irata de fermenti et salnitri promesse far far le letere a Mantoa, et che llioro hanno lassa questo cargo a l'orator Contarini con dirli espressola loì lìbera et non condilionata. Poi dimandò venia per lui et per il colega si non havesseno fato in quesla le-gation etc. Et sier Polo Donado el consier venuto zoso laudò lui et il colega, secrelario et cogilor, disse etiam dito oralor di uno Francesco Zonca qual havia fato la spesa et lo laudò. Magnifico patron patron. 73 Per questa mia intendereti tute le gente qual hano passato il ponte facto in Albarello sopra lo Adice non dirò a la magnificentia Vostra se non che il giorno che io arivele al ponte, che fu el luni prosimo passato che fu a li 3 di lo instante, et steli il dì seguente fino a hore 20. MDXXXII, NOVEMBRE.