329 MDXXX11, DICEMBRE. 330 Nicolò di Gabrieli et Hironimo Alberti, et lezandosi le lettere verso sera vene il Serenissimo suso et stete fino la fin, sano e di bona voglia. Fu posto per li Savii ai Ordeni che a una nave di Jacomo Saguri, è in Histria, aziò vengi con sedurla, li sia venduto di l’arsemi! uno fusto, ut in parte. Ave...... Fu posto, per li Savii di! Conscio exceplo sier Lunardo Emo, li Savii di Terra ferma tulli, et Andrea Loredan, sier Zuan Morexiui, sier Alvise Mo-cenigo savii ai Ordeni e li Proveditori sora la Sanila : che la parte presa in questo Conseio di far dìscar-gar le robe sotto coverta di la galla Badoera venula di Fiandra fosse discargà a Lazareto, per tanto la dilla parte sia mitigata che la sia descnrgà in li magazini di terra nuova, come fu fato, le lane vene da Constahlinopoli eie. Et balolà 2 volte, ave la prima volta non sincere 15, di no 63, di la parte 73, et sier Lunardo Emo cridò : amorbar questa terra! fé cazar quelli è partecipe di le lane et di panni di le galìe; et mandati fuora ave 9 non sinceri, 6 di la parte, 85 di no, et fu presa di no. Fu posto, per li Consieri, Cai et li Savii tutti expedir 1’ orator dii Signor turco venuto in questa cita a portar la nova di felici progressi dii Signor turco etc. ut in parte, però sia preso che al dillo magnifico Janus bei li sia donalo ducali 500 veni-tiani, et in pani di seda per il suo vestir e di la fa-meglia sua sia speso ducati 500, come parerà al Collegio. Ave 1 non sinceri, 3 di no, 161 di la parte. Fu posto, per li Savii tulli, una lellera al Signor turco in risposta di soe, la copia sarà qui avanti, et ave tutto il Conseio. Fu posto, per li ditti Una lellera a sier Piero Zen orator et vicebaylo a Constanlinopoli con avi-sarli di la venula qui di Janus bel orator, et con la lettera di! Signor et la risposta li havemo fatta ut in litteris, et come havemo electo uno oralor al Gran signor per dimostrar il bon animo nostro. Item, un’ altra lettera al dillo baylo con dirli di lamenti falli per ditto oralor a l’audienlia secreta zerca Clissa e i! castello di Salona, ch’é stà causa nostri subditi, unde havemo ben iustificato la cosa volendoli mostrar le lettere di Spalalo, qual fo mandate per avanti e non volse vederle e restò aquielato, per tanto iuslifichi il Signor e quelli magnifici bassà di la verità, et quelli haveano la custodia per discargarsi loro hanno cargato li nostri subditi, il che è falso. Item, avisarli aver preso far eletion di uno baylo a Constanlinopoli in suo luoco aziò lui possi repalriar. Ave tutto il Conseio 148, 0, 1. Fu poslo, per li ditti elezer de praesenti uno orator al Signor turco per scrutinio di questo Conseio con ducati 200 al mese di soldi 124 per ducato per spexe, meni con se persone 15 computà il secretario con il suo servitor ut in parte, et sia electo con pena ducali 1000 etc. Ave..... Fu poslo, per li ditti, exaudir sier Piero Zen orator e vicebaylo a Costantinopoli per la sua grave età e aversi deportalo benissimo, però il primo Gran Conseio sia electo baylo a Costantinopoli per scurlinio et 4 man di eletion con ducati 120 al al mexe a soldi 124 per ducato, li sia dati de qui ducati 600, et poi habbi a bon conto ducali 80 al mexe, il resto si pagi di baylazi, et questa parte sia posta nel Mazor Conseio. Ave 148, 0, 1. Et partir debbi insieme con l’orator con li presenti et co-mission li sarà dà per questo Conseio ut in parte. Copia de unti lettera sóritta per il Signor 121 turco a la Signoria nostra, traduta de lingua turca, portata per Janus bel suo ora-tor a dì 10 De.cembrio 1532. Sidey Monssach fiolo di Selym Sach im-perator sempre victorioso. A!!i mollo honorati signori della religion di Christo et molto excelenli dominatori di la nalion de Jesù, Signori di Venelia. Gionta là excelsa et imperiai lettera che è preciosissima nel mondo, vi sia noto che confesso io nel efficacissimo adiuto del excelso et glorioso Idio et ne la virili prophelica di colui che è vero gaudio et perfelion delle creature : che la benedition et salute de Idio sia sopra de vui. Haveva per il passato fato volo de far impresa conica infedeli che sono adversarii delia fede et negatori de la leze et iudilii, volendo combaler per lo amor de Dio insta el sancto precepto de esso Dio misericordioso contenuto et registrato ne l’eterno suo libro, cum speranza de acquistar merito etc. Et versando il mio pensiero zerca ciò, el re del reame de Spagna, quale è de quelli che se alribuisseno con substantial compagnia a Dio, nominalo Carlo senza fede incoronato et fallosi Cesare nel concilio di perfidi et maledecli infedelli; se iacta de esser impera-dor invicto, et levatosi dal suo regno vene in Alemagna facendo diete et conventi per far impelo conira li fideli, onde io per far difesa secondo la condecenlia della grandeza mia inviatomi conira de