541 MDXXXIN, febbraio. 542 luterani che vengano in Italia, et bisognando siano ubligati dar al papa et Soa Maestà fanti a raines 4 l/t per uno, et cussi è sta risposto al prefato Insula per il Gonsegio regio. Et eravi uno per nome del papa, el qual si partirà de qnì fra 2 over 4 zorni, et volerlo farli promission nel loro stalo di darli li 2000 archibusieri. Dii Zante, di sier Matio Barbarigo, di 19 Zener, ricevute a dì 18 Fevrer. Manda copia di lettere di 3 decembrio dal cadì di Patras, zerca restituir 5 schiavi lassati de lì per il clarissimo ze-neral, nostri subditi, tolti di uno schierazo di turchi, uno di qual è scampado. Ozi è nova che al Caraclia da Turchi era sta morto uno nostro zacen-tino et alcuni altri presi. Scriverò al flambular in bona forma, di questo. Del ditto, di 5 Fevrer, ricevute a dì 19 dito. Come havia ricevute nostre lettere zerca non dar recapito a quelli di la Morea venisseno de lì, cussi exeguirà. Et za havia prohibilo. Manda copia di lettere aule dal cadì di Patras, di 17 zener in materia di schiavi etc. Prega la Signoria comandi quello liabi a far. Di sier Hironimo da Canal proveditor dt V armada, dal Zante, a dì 24 Zener, ricevute a dì 19 Fevrer. Come questa notte si parte per Napoli di Romania per Tormenti per far biscoli. Lassa do galìe qui al Zante, zoé la Ponte e la Lisignana a obedienlia di questo proveditor per asecurar li cargadori, e ha mandà la galìa Morexina a Sibinzana zercando alcune fregale erano in queste marine ; le qual galìe erano tornate, dicono nulla haver trovato. Scrive darà una volta etc. Et per alcuni vengono da Coron si ha quelli cesarei hanno ritenule do nave ragusee venivano da Salonichi con 4 in 5000 stara di fermenti, et quelle discargavano. Da Costantinopoli, di sier Fiero Zen ora-tor et vicebailo, di 15 Zener, ricevute a dì 19 Fevrer, la matina. Alli 10 di questo inIrò qui F orator dii re di Romani con cavalli 12 el con molla demonslration de questi, alozato in loco solito fra armeni et greci alla banda solto el Po-dromo. Alli 12 ebbe audientia dal magnifico Irn-braim, qual lo fece aspettar sul Podromo più di hore do, perchè dete audientia al tartaro foraussilo. Poi lui inlrò et siete hore do et meza. Alli 14, marli, andò dal Signor, fu pastizato, la Porta era al * solilo, cxceto mutate le tapezarie. Intrò Foratorcon suo fìoI,qual fé l’officio di secretano, stete uno quarto d’ora; al suo venir a la Porta fu acompagualo dal Chiaus bassa et non ha presentalo nè al bassa né a la Porla, il che fa admirar molli. L’oralor di Polonia è ancora qui, non l’ha voluto expedir fin non sia zonto questo. Alli 3 il magnifico Imbraim fo a veder l’arsenal, solìcilando le 50 galìe, qual vorìa u sisse al ludo questo mexe ; ma quello Rezebo me dise non sarà possibile, ha ordinato olirà l’ordinario meler suso ianizari 500, el per ogni galìa spachi 25, capitanio si crede sarà el Moro, el io credo al Mira-len che fu Fanno passado, cugnado di esso bassà; el qual mi persuase laudasse lo indusiar per ussir poi unita et polente ; io di questo starò lontano. Di Ilon-garia non si sente cosa alcuna. Domino Zorzi Grilli dice non ha nulla, ma penso habbino; se dice di la Morea, le zenle esser verso Coron, ma quel loco è ben munito el forte, si crede lo slringerano come quelle galle se li presenterà. Di le cose del Soplii, Fé giolito uno ianizaro, za bon tempo andò di là et ave soldo et se maridò, ha tioli. Referisse che ’1 signor Sophì havea per rota la pace per causa che si ha voluto prender Belulis ad inslanlia di uuo suo rebello chiamato (Jlemuni bey e che l’andava disponendo le cose sue; che F haveria cavalli 50 milia eletti et 12 milia schiopelieri, parte franchi, et che molli iudei lavorano di schioppo. È gionlo de qui uno emin di Scardona con lettere dii conte di Si-binico che lo lauda, al qual si dolse di quelli di Zara che non lasano scuoder da li soi subdili nè si lassava conlralar, uè capitar robe dii paese, voi comandamenti non fosse impedito. Disse di Salona, che la causa fo li nostri stratioti che haveauo tolto a uno suo homo, era lì, aspri 10 milia et do cavalli. Io li risposi che sapeva il tulio di questo et che poteva esser sta qualche bandito di lochi nostri. Fece poi venir uno turco, diceva saper il slratioto havia auto li danari. Questo magnifico bassà è sempre con mi a uno modo. Bilarbey ha uno poco di mal a li ochi. Il comandamento per la relasalion del consolo Bembo di Alexandria in optima forma F ho invialo, el quel di domino Piero Loredan, è a Corfù per la morte dii falor dii Zane, et il comandamento per la galìa solil che mi sia consonata. Quelli di Patras fa mala informazion di nostri mer-cadanli, però fo scritto informasseno la Porla. Li oratori ragusei divulga il duca de Milan esser morto. Scrissi per altre mie, el Bilarbey de la Grecia havia Imbraim era slà dato a quel di la Natòlia non è slà exeguìto; subito intenda le cose, spazerò a posta. Dii reverendo domino Alvise Griti, da Buda, a dì 12 Zener, ricevute ut supra, et è letera in sfoio, latina, solloscrila F. V. S- Ludovicus