319 MDXXXII, tHCEMrniE. 320 con alcuni anglesi andono in Conseio. Se dice il matrimonio de madama Anna se farà domenica, et che Baion canterà la messa. Il re Chrjstianissimo da do giorni in qua è in gran colora per lettere ante di Roma, che si dice è stà causa di la venuta dii Turco, e il papa permete che pubicamente in Roma se predica. A li 25 il reverendissimo legato è stato dal re, e così li altri cardinali, poi li do re in habito di ca-valchar e con l’ordine al collo dete 1’ ordine dito a Sofolch e Norfolch con grandissime cerimonie, poi disnar li doi re montono a cavalo per andar a Cales, acompagoati da li tre Boli, et si manda a Roma li cardinali Tornon et Agramonle, si dice vanno per ha ver le decime de benefica come ha auto l’imperator. Il mariagio di madama Anna s’ò messo in balli, banchetti et maschere, ma li popoli englesi non permetteranno se fazi. Li figlioli dii re restorono, il gran melre andò. Di le cose di Cales non si scrive ma non si alese ad altro che in bona ciera, bancheti, balli et maschere et grandissimo honor al re Christianis-simo, et feno alcuni cavalieri francesi dii suo ordine. E! figliolo dii re anglico molto bello e virtuoso vene in Franza e ancora viene il figliolo dii duca di Norfolch. Il re anglese ha messo ordine di fortificar Gui-nes et Avi lochi de Cales a doi lige e mezo lontani. 171) Copia di una lettera dii campo turcliesco narra il seguito, scritta a Constantinopoli et mandata alla Signoria per lettere di sier Piero Zen orator et vicebaylo, di 24 Odo-brio 1532, ricevute a dì 5 Novembrio. Et se ancora de le cose seguile in lo exercilo di alcune di esse cause notabile notizia bavere desiderio ha vessi, dico che alli 14 di la graziosa luna de Xilchigio arivassemo alla fiumara de Drava al castello Qsicbg al ponte di esso, dico de lo prefato castello li caporali e primati ne veneno a l’incontro prompli in favore et adiulo nostro, et di là dal ponte le fiumare grosse siando le qual li cavalli, . muli et camelli a passarli possibil non saria le prefate fiumane ; ma el signor de li castelli eh’ é de la banda de la Drava, quali castelli erano da 30 in 40, tutli li principali de essi, et el signor Perin Petro fi) La carta 118* è bianca. a tutto el suo territorio ordinò et alli soi popoli che facesseno in 4 o 5 lochi ponti, et cussi fabricali furono, et riposatamente passò lutto el nostro esercito senza durar fatica alcuna. Et di poi el prelato Perin Petro con presenti assai vene a presentarse al felicissimo et potentissimo Signor et allo magnifico bassà, basando le lor gratiose mano, dove li fu fati sommi honori et cortesie, vestendoli di bellissimi caftani, apresenlandò!i con ogni fornimento cavalli bellissimi. Et andando a lo segondo alog-giamento si hebbe notilia lo malissimo animo qual haveva il prefato Chauro in verso de lo potentissimo et invictissimo Gran signor, qual lo divino auxilio ha provisto di lui che con 10 milia persone de notte arsaltar el campo era disposto, ma Io illustrissimo et preclaro magnifico Ibraim bassà, a sua exeellentia questo in notilia pervenendo, in uno certo modo a hora di vespero fece una famosa audientia de divan invitando et chiamando Perin Petro al predillo divan, qual Perin Petro apresentandose con de molti sui fidati benissimo in ordine al prefato famoso divan, et smontando da cavallo in questo mezo che parie di la cavalaria di 10 exercilo fusse a cavalo et in ordine, di la qual cosa subito al magnifico bassà fece comandamento che fusse preso et legato, donde vestendo li sui che 1’ era preso et legato volseno soccorrerlo, et in su questo li nostri che se trovavano a cavallo et in ordine lutti li misseno a fil de spada, risalvati doi soi provedi zioè sergenti, et la persona de ditto Perin Petro con tre allri signoroti da conto, li quali non furono morti ma furono consignati in le man de chiausi el al felicissimo el invictissimo Gran signor furono apresentati per li ditti chiausi, dove comandò a dui sanzachi de la Natòlia che li doves-seno condur al castello di Belgrado et a la lorre nominata Neboisse incamerare li dovesseno, et cussi fo fatto. Da poi l’altro giorno de quello locho partendosi con lo exercito tutto lo paese di Io predillo Chiafir dominio et territorio abruzando, guastando, deslrugendo, minando castelli et ville, et cossi andando facendo, a Io quinto di di la gratiosa luna de Mucharan pervenissemo in su l’acqua bianca, dove in su la dilla aqua ancora fu fabricato un ponte, et passò lutto Io exercilo sopra el ditto ponte, che fu alli 9 di la prefata luna, et arivassemo a Thevosech cosi nominalo castello qual è confederato del paese de Beci, anzi de li primi nominali che ab antiquo fu sedia di Carlovich, qual con l’anima morto in el centro de lo inferno iace. Dove 11 principi el signori che lì dentro se atrovano con