613 nede, non volse suspender et fo impicato. È benigno et valente et bon zoslrador; manza solo a tavola, et cardinali et altri li stanno in piedi, et manzando Soa Maestà rasona volentieri e sta a tavola una hora e meza et più. Ha hauto mal dii qual è varilo, li è restìi solo uno segno su la faza et lì manca aleuui denti, caduti dal mal. È homo robustissimo fa gran fatica andar a la caza, et una fiata a una zostra corse 30 lanze et ne rompete 16, et a Roan ne rompe 14. Corse a la caza drio a un zervo che i altri noi potè seguir; solo tre over 4 era con Soa Maestà, et compilo di cazar, voi giostrar ancora la sera con li soi a la balla. Ha Ire fioli, il signor dolfìn di anni 15, il doca di Orliens di 13, il duca di Angu-lem di 11. Ha do fìe, una di anni 14, l’altra 12. Ha questi nel suo conseio : monsignor legato Cardinal gran canzelier, di bassa condilion per la sua virlù è venuto in questo grado, studiava in nn collegio, fo fatto dii parlamento, prexidente gran canzelier et Cardinal ; ha fioli episcopi, ha intrada in tutto scudi 80 milia, vadagna assai, attende mollo al ben del re. Poi è il Cardinal di Tornon zenlil creatura, Marco di Bonacasa, 2-4 Regis di Allavilla ; poi il Cardinal Agramonle, qual è superbo loquaze; chi va da lui vien iosadi; poi lo episcopo di Paris nimicissirno del Papa. Poi ha questi seculari : monsignor di Vandomo zenti-lissima creatura, fo in questa terra, parla poco, di sangue regio; monsignor il Gran Maistro di casa Memoratisi degna creatura, fa ogni cosa; monsignor l’Amiraio di caxa,.............Qnesli è quelli del suo Conseio; ne ha ancora do altri, zoè suo cugnado il re di Navara, ma non vien mai in Conseio, et Scotobriam, qual sta in Borgogna. Nel regno di Franza la iustilia si mantiene cum summa dignità praesertim rispetto alli sette parlamenti, che sono a Paris in Franza, Digiun in Borgogna, Roam in Normandia, Bordeos in Guascogna, Tolosa in Lenguadoca, Ais in Provenza, et Giano-poli nel Dolfinà. La Picardia et la Bertagna non hanno parlamento, tamen hanno iudicii sovrani inappellabili. Et lutti questi parlamenti hanno li soi presidenti. L’apelito et opinion di questo re è di guerra, voria il suo stado de Milan, qual dice per succes-sion di la rnoier vien al dolfìn suo Gol; ma non venirà in Italia se’l non sarà chiamato da qualche potentato, el di questo si è certissimi, perché quelli dei suo Conseio non voi che’l vegni, ancora che siano persuasi dal dolphin, e dicono la Franza 614 non ha più capitanei, come haveaes, non ha fanti, ha ben la corona 200 homeni d’arme alla franzese ben in ordine, 200 zenlillomeni et 400 arzieri et lOOsguizari alla guardia del re. In questo Soa Maestà spende a l’anno scudi 600 milia. Questo liol dolfìn al presente alle volte entra nel Conseio, ma in alcune cose. Disse questo re non se intendeva col Signor turco el questo è certo. Ama la Signoria nostra per suo bene, ancora che franzesi et ve-nitiani non si poleno conformar di natura. Con l’imperador ¡.nimicissirno, et dete contadi per ricuperar i fioli scudi un milion et 200 milia. Con An-glia è in amicitia molta. Col pontefice va scorenzo aziò non si aderissa a le voglie de l’imperador, et più volte ha ditto, venendo turchi in Italia, non mancherò el venirò in persona, nè son per mancar quando sarò chiamado. Disse che’l re, parlando con Poralor cesareo, li disse che la Franza era slà le miniere dell’imperador, et che’l’havea li soi danari, nè li bisognava da lui altro aiuto. Disse et laudò sier Zuan Pixani procurator andò con lui orator in Franza, qual si amalo a Lion. Et zurò che’l spexe 500 scudi al mexe. El disse, che’l reverendissimo Cardinal suo fratello havia auto per via di domino Alvise suo padre dal re una expelativa di benefici in Franza per ducati 5000 de intrada, et fo confirmada dal papa, Vacoe lo episcopà di Vienna in Franza, el Papa ge lo signò, mandò in Franza, il Re voleva dargelo, ma la madre non volse, perché volse darlo a uno suo, et per questo ditto Cardinal fin al di di ozi tien uno suo in Pranza con spexa di scudi 300 a l’anuo. Erano lettere di la Signoria a l’orator Juslinian parlasse al Re di questo, tamen lui Pisani volse mai si parlasse, hessendo lui in questa legatione. El Juslinian vene via, et la lettera scriitoii non bave effetto. Da poi laudò supra viodum sier Sebastiano Jusliuian el cavalier, in loco dii qual rimase orator, il qual ha lassa in quella corte perpetua fama. El laudò sierMa-rin Juslinian suo fio], oralor restalo al presente. Da poi laudò Polo di Franceschi nepote del canzelier grande, stalo suo secretano, al qual il re Chsistianis-simo donoe scudi 200; non disse questo, ma ne ho voluto far nota. Demum disse esser sialo in questa legation mexi 30, et esser di peso di la sua facullà, per il caro viver, da ducati 1000 certo, et li fo fallo gratia a dì 5 octubrio di donarli ducati 200, tamen non li ha auti ancora, et ha il mandato in man ; et questo perche in la parte presa in questo Senato non 224'* diceva di denari deputadi a li oratori, ma di danari di la Signoria, el non li ha auti. Et il re Christianissimo MDXXXIII, MARZO.