413 MDXXXIIf, GENNAIO. Molin procurator vedoo, el qual sentava di soto di sier Toma suo padre. Fo a questo parenti sier Francesco da Molin qu. sier Lion da la Madalena di anni 87, da 14 avo-sto in qua, gaiardo, et lo vidi andar per marzaria a caxa. A dì 9. La matina, non fo alcuna lelera, nè cosa di farne nota di memoria, solimi che li tormenti cresseno, è sta fato lire 10, soldi 10 il staro, il menudo. Vene in Collegio Janus bei oralor dii Signor turco, per il qual fo ordina per il Collegio andasse da 40 zentilhomeni fra Pregadi et Zonta, tra li qual io Marin Sanudo fui comandalo, ma non vulsi andar, et vi fono da numero 18 et non più, tra li qual i più vechi sier Marco Falier et sier Piero Bragadin fo bailo a Costantinopoli. Vene vestito di raxo cre-mexin con il capsnà d’oro turchesco che la Signoria 10 fece vestir, et cussi tuli li soi da numero 15, vestiti di caxaclie de scarlato, el vene a tuor licentia. 11 Serenissimo li usò grate parole, che li nostri mercadanli di la Soria et Alexandria li fosse recomandati, et di salnitri che non havemo hauti la quantità el magnifico Imbrain ne promesse far dar, et come questo slado era per manlenir sempre la paxe, con altre parole. El qual disse faria ogni bon officio come sempre ha fato ; parlava per Hiro-nimo Zivran interpelre, ma intendeva luto quelo li diceva il Serenissimo per esser dragoman de la nation a la Porta. Il qual poi parlò zerca haver uno navilio per poler andar seguro a Ragusi, dicendo l’ha tegnudo a mente li fo diio darli barche di peo-ta, vanno a terra via, con qualche bregantin andana seguro. Li è stà donati in tuto olirà esser vestido ducali 1000 veniliani, vestido li soi luti et datoli per le spexe ducati 10 venetiani al zorno. Da poi disnar, volevano far Conseio di X con la Zonta, ma per esser morto sier Andrea Fosca-rini, et sier Daniel Renier, sier Polo Nani, sier Piero Landò amalati et cussi sier Lorenzo Loredan procurator, dubitando la Zonta non se ridurà, fo rimesso a farlo doman, et fo Colegio di Savi. A dì 10. La matina, introe avogador di Comun ordinario sier Alvise Badoer, non havendo potuto intrar sier Anzolo Gabriel per la sua egritudine, il qual è fuora di l’officio si ordenario come extra-ordinario. Vene lettere di Bologna, di oratori, di 7. Come il Cardinal Tornon era intrato in concistorio con le cerimonie, per non esser più sialo. Di l’au-dientia habuta dal Pontefice loro cardinali, di haver esso oralor Venier exposto al Pontefice la risposta nostra, qual è restà satisfato. Che l’orator Contarini havendo hauto un calzo dii cavalo di Cesare non havendo potuto andar da Sua Maestà, havia mandato il suo secretano ; et Cesare non havia voluto per Ire volte lassarsi trovar; tamen ha per bona via sapeva il tuto di la morte dii reverendo episcopo vasinense domino .... Visconte, maistro di caxa dii Papa eie., come dirò di poi. Dii Baxadona dotor, orator, di 7..... Come l’imperator Phavia decoralo de la mililia eie. Vene l’oralor anglico, dicendo non haver letere di Bologna et saper quelo si havea per le nostre ; et poi parlò di alcune cose parlicular. Vene l’orator cesareo, dicendo come voleva andar per tornar poi fino a Bologna, et era venulo per tuor licentia, et cussi partite il zorno seguente. Vene 1’ orator de Milan, dicendo zerca li danari dia haver la Signoria dal duca et che ’1 provederà si haverà li ducali 20 milia et cussi il resto di anno in anno. Et fo assai parlato su questa materia. Da poi disnar, per non esser se non tre savi dii Conseio, non fu falò Conseio di X con la Zonla ; erano do amaladi sier Piero Landò et sier Andrea Trivixan el cavalier et a sier Sebastian Justinian el cavalier era morto sier Hironimo so fradelo. A dì 11. La malina, non fo alcuna letera. Da poi disnar, si reduseno il Serenissimo con li Consieri, mancava sier Antonio da Mula, ancora che ’1 venisse questa matina che molti zorni non è venulo, et aldileno una diferentia era a li Cai di X, rimessa per la parte a la Signoria zerca una pension dii 1528, il Cardinal Grimani patriarca alora di Aqui-leia dete a domino Alvise da Molin di sier Marco procurator, di ducati 500 a l’anno a la Camera di Udene, dei ducati 3000 li dà la Signoria a l’anno per il patriarcato, et questo per haver esso sier Marco servito il prefato a farsi Cardinal di ducati 4000 et più. Et par bora dito Cardinal non voi dila pension cora, et lo fece citar in Rota. Parlò per il Grimani domino Agustin Brenzon dolor et per il Molin domino Hironimo Zigante dotor, avocato, et uditi li Consieri li persuase a l’acordo et desseno le scriture al vicario di San Bortolomio iu questo mezo, aziò referissa poi a la Signoria, et un’ altra audienlia li expedirano. A dì 12, Domenega. La noie piovete assai et cussi liozi poi disnar. Non fo nulla da conto. Da Bologna, di oratori, fo letere di 8, venute a nona. Il sumario scriverò poi.