29 MDXXXII, OTTOBRE. 30 sliano preparali, cl ho mandalo -i barche con sol-doli con li soi archibusi a quella volta, aziò venendo a qualche loco posino darli aiulo. Starò vigile al luto, ne mancherò de ogni debita provision. Et bora scrivendo mi è sia referto che una Tarda verso li castelli ha Irato do colpi de schioppi eh’è sigimi di ha ver visto qualche cosa. Prego Vostra Magnificen-lia che di questo la ne voglii dar notilia alla illustrissima Signoria aziò la sia preavisata del tulio, et ad Voslra Magnificenlia mi ricomando. Da Cividal di Frinì, di sicr Nicolò Vituri proveditor, di ultimo Septembrio, ricevute adì 4 Oclubrio. In questa bora per bona via ho inteso quelli homeni dii conta di Gorizia, li quali in questi zomi proximi passati de ogni 15 dui erano sta mandali a Lubiana per li coradori turchi, sono ritornali a caxa e tutti affirmano qualmente era venula nova da Lubiana da Pelovia da Cil che lo esercito lurehesco leniva la volta di Bossina. Da Udine, dii ìocotenente di 2, ricevute a dì 4 dito. Diversi a visi bassi de qui de corarie e dani inextimabili, brusar molti borgi e vilazi per Turchi, tamen non hanno ocupato terra ni castel alcuno. Dii Signor nulla si ha inteso con verità. Fo dillo era col campo su la campagna di Petovia, è sla dito che’l tornarà indrio verso Bosina el li coradori esser tornati al campo con asai animali per bisogno dii campo. Mo terzo zorno passò per Ven-zon uno gentilhomo di reame familiar dii re di Poiana, veniva de lì, è passalo per via di Linz, disse come l’ìmperadop e il re suo fratello a li 21 dii passato se imbarcono per Viena il resto di le gente sequiria per terra. Hanno un gaiardo exercilo el in Viena era assai abondanlia, et che’l campo dii Turco era 70 in 80 mia solo Viena, tamen con verità non si sa. Di Pranza di V or a t or nostro di Ambosa di 15 Setembrio, ricevute a dì 5 Octubrio. Questa mattina scrissi, da poi questa Maestà ha fato qui la cerimonia dii ¡tiramento, per la venula questa note di una posta de Ingillerra. Li oratori non è intervenuti si non lo anglico. La messa fo dila apresso mezo zorno, andò il re con li soi, el fu cantata dal vescovo Damion, poi fu iuralo per il re e fata una brevissima oralion in questa senlenlia che questo alto era confirmation di pace perpetua di questa maestà col re anglico falò per securlà dii re per pasar il mar, e cusì in questo zorno dia far in Anglia quel re, altri dice che sarà il dì di la Ma-doiia. Le viste sarano alli 25 di oclubrio próximo. Di Roma, di V orafor nostro di ultimo Septembrio, ricevute a di 5 Otubrio in Pie-gadi. Ritrovandosi de qui domino Zuan Scolo, quale era venuto dii regno suo di Scozia per andar al Santo Sepolcro e tra le altre bone operalion sue si ha vea offerto a la Sanlilà dii pontefice di star molli iorni senza cibo alcuno, et che Sua Beatitudine desiderando vedere lo diede in custodia a persone molto degno di fede el bona conditione el 1’hano tenuto serato giorni 13 senza haver mangiato e in loco dove non si polea haver suspition di cosa alcuna, il quale stete constantemente el sempre in oralione, el staria stalo molto più se la Sanlilà del pontefice non havesse ordinato che’l fusse lassato in libertà el li fusse dalo da mangiare, il che più presto procede per grafia divina che per inganno o alto alcuno, e dovendo partir bora de qui el andar al viagio suo predillo viene de lì a Ve-nelia, et essendo io stato pregalo et da lui et, da molli di questi signori che’l debba ricomandar etc. mi è parso conveniente cosa compiacerli, suplicando che la sii contenta di prestarli ogni suo conveniente favore per la dita causa, il che olirà che è cosa pia, el religiosa sarà etiam di salisfation al signor Dio et a molti de questi signori. Copia di una lettera di domino Joan Aìoysio di San Pau eapitanio di Otranto, scritta a lo illustrissimo marchese di la Tripatda, data a dì 21 Septembrio 1532 nel imbrunir di la sera. In questa hora è giolito uno navilio dalmalin il qual già do giorni manca da Corphù, et dice che do galìe de veneliani erano gionte a Corfù che venivano dal Zanle con nove molle diletevole : come il principe Doria ha tollo per forza Modon et Coron, et che questo è cerio ne do aviso a Voslra Signoria suplicándola a mandar con le sue la mia lettera a lo illustrìssimo signor Alarcon, et sono al comando di quella. Copia di lettera dii ditto eapitanio al ditto marchese di la Tripalda. Beri che furono 21 dii presenle da sera vene uno navilio da Corfù con nova come Modon et Coron erano stali tolti per il principe Doria, di la qual cosa subito avìsaì Voslra Signoria illustrissima per le poste. Hozi che son 22 a bore 2 di zorno è