277 MD.xxxir, page morie. Vi è Novegradi lonlan de qui mia 50 in zerca, il qual confina con Carin et Obrovazo loci dii Turco el è mal condizionato et in diversi loci rulna per zornala; sla mal di ponti et cora-dori a li muri. Vi è Nova mia 10 lonlan de qui cita grande di mar dii tuto quasi disolata el rui-nala et inhabilala, et a farli provisione saria de 97* grandissima spexa. Il castelo grande di questa cilà è inhabitabile quasi et mal conditionalo el prae-cipue la citadela, intorno il ponte etiam è luto minato. Dimanda alcune cose per conzar il ponte dii rasici di Laurana, eiìam in diti casteli è pochissima monition, si alrova balestre et curaze mal conditionale dii tulio come nel castel di Laurana, 5 pezi di artelarie sono in Castelgrando li farò meter sopra li soi leli. Itern, le zenle depulade a le guarde di le forleze dii conia et castelgrando et di la citadela di qui di la piaza el porta di lera ferma ha fato la mostra, et trovò la maior parte esser tuli dalmalini et de nation schiava conira li ordini di lo excellentissimo Conseio di X, ne si trova chi vorà servir per lo tenue stipendio che hanno lire 11 per paga a page 8 a l’anno, che vien haver soldi 5 al zorno che non poleno viver ; in Castelgrando non vi è polvere di bombarda per esser sla destribuili per far le guardie per il teri-lorio etc. Dii Zanie, di sier Maiio Darbarigo prò-veditor, di 11 novembrio, ricevute a dì 23 dito. Avisa haver falò discargar de tormenti stara 1100 di quali farà far biscoli, el manda una relation etc. Marti a dì 5 novembrio sier Domenego da Ponte la noie preterita ritornalo dal Natolico, riferisse haver inleso dal capilanio spagnol di le Peschiere come zà cinque zorni erano zonle da Messina 4 fuste grosse con gente et danari per dar a le fantarie, con lelere al principe Doria che le tere liaveano preso le dovessino lenir et custodir et non le brusando altro; qual dice che era zonlo uno nipote dii prefato prencipe, et che il dito a Messina era restato amalato; disse etiam di più che in Golfo non erano da 25 in 30 galle, le nave erano a 1’Agia; dice di più che dominica da matina 3 di l’instante, hessendo a la ponla di Chiarenza con il suo navilio venero da zercha 50 turchi a cavalo el da 15 in 20 a piedi armati ai quali lui conslituto disse volerli parlar per esser fradelo di Piero da Ponte, et qtteli con archi busi et l’reze li fezeno la risposta, venendo in 1’ aqua fin a lo seie di cavali. Dii dito, di 11, tre lelere. Per la prima, NOVEMBRE. 278 scrive 4 bore da poi scrila la sopradila lctera esser sta visto molle vele ussir dii golfo di Lepanlo et andar verso i Curzolari, el come liozi spaza la galla Duoda con le lelere dii zeneral al capilanio Doria; per le allre do mandano relation, le qual sarano qui avanti scrite. Dii dito, di 25 Octobrio, ricevute a dì 24 Novembrio. Scrive liozi ho spazà una barca armata con uno ciladin di qui al capilanio Doria con mie lelere per veder haver la rccuperation di nostri formenti. Manda alcune relation haute, come dito capilanio ha lolto li nostri formenti, et avisa il zonzer de lì la galìa soracomito sier Andrea Duodo vien dal clarissimo zeneral sopra la qual è Zuan Quartano el lo inlerpelre di esso zeneral dal dito capilanio, unde è sia deliberato vadi prima il nostro messo per veder s’il polrà operar, si non vada loro ; et tuie queste deposìlion sono qui a vati li poste. Dii Zante, di sier Matio Darbarigo prò- 98 veditor, di 25 de Octubrio 1532, particular, scrite a soi fradeli, manda le solo scrite de-position le qual comenza cussi: Die Veneris, 25 Octobris 1532. Damian Candostaulachi zacentino hozi venuto da Patras, partite beri sera, riferisse qualmente za zorni 4 sono sia, in la galìa dii principe Andrea Doria, rilenuli Zani Maria, Anastasio Vizignoli, Ar-seni Cangadi, Jani Lasleri et Nicolò Cocauli patroni di 5 navili mandali in Golfo per cargar formenli per conto di la ¡lustrissima Signoria, li qual restavano ritornar, et dice che havevano scomenzato a discargar il navilio di Anaslasio sopra una nave ragusea, et dice haver inteso dal noehiero di essa nave che ’1 patron di essa nave ragusea comprava dili formenli. Inlerogato per qual causa dilli patroni sono sta retenuti rispose non saper cerio, ma che ’I se rnsonava esser slà ritenuti perchè i dicono che li diti patroni hanno lolto dii fermento dal navilio moresco, fo proso iti Golfo di le galìe cesaree. Dice di più che ’1 segundo over terzo zorno da poi preso Patras 7000 fanti si levorno et ma-zorno dui capi di soi et andavano verso la Vestiza, et questo perchè dicevano il principe luor tute lo tere per rese et loro non havevati paga et non vadagnavano cosa alcuna, et quando il castel di la Morea si rese le fantarie erano andate per la terra et le galìe per mar, queli dii castello subito si reseno el il principe con molli dì soi principali