591 MDXXXIIf, MARZO. 592 ringralialo dicendo saria ben che a lei le fosse cor-risposo da la Signoria, et che di questo lo episcopo di Verona li havìa parlalo, et che ha bon voler et 10 faria exponer al nonlio che ’I mandaría a Venetia. Pertanto soa signoria disse voleva far questo in-stesso officio con mi aziò scrivesse etc. Ringratiai soa signoria reverendissima ; andai poi dal papa et dimandandoli di la fiola di Cesare, disse aver dii suo zonzer in Ilispruch, et al zorno di ozi la dia esser zonta a Trento, et luni partiva la viceregina olirti * di Napoli, fo moglie di don Carlo di Lanoy, qual va a Manloa a incontrarla et condurla a li stati soi, Item, manda li capitoli di la liga, auti dall’ orator Contarmi. Il pontefice si parte luni a dì 10 per Ancona, poi a Loreto et Roma. Io partirò il zorno avanti. Il magnifico May va con Cesare in Spagna, et il conte di Fuentes andará col pontefice, al qual mi ha ditto averli ditto fazi sempre bon offitio con 11 rapresentanti nostri. Manda li Brevi per li 5 perdoni, li quali sono questi : Santo Antonio, la Pietà, San Zuan di Rialto, San Cassan et...... Di Udene, di sier Nicolò Mogenigo locote-nenie, di 4, ricevute a dì 7. È venuto da me Francesco de PictoriLus, mandato da Monfalcon, qual mi ha referito, come terzo zorno de lì se intese il bassa di Bossina esser in ordine per venir a li danni de cristiani, et che da poi havia auto ordine dal Signor non si mover; et che per via del capitanio di Gradisca hanno inteso che a Lubiana era zonto uno ambassador del Signor turco destinato al Serenissimo re di romani, per trattar tregue. Da Corfù, di sier Nicolo da Fonte dottor, bailo et capitanio, et consieri, et sier Zuan Moro proveditor generai, di 7 Fevrer, ricevute a dì IO Margo. Et perchè questo non è il suo loco, da scriver, scriverolle qui di soto. Di sier Bertugi Contarmi capitanio dii galion, date a Corfù a dì 8, ricevute a dì 10 Margo. Come havia principiato a voltar il galion una banda, et trovà mior di quello si pensava, atendeva a far il resto, poi si partiva per andar a la volta di Levante; et dimanda alcune cose et danari. Di Corfù, dii regimentó et proveditor generai, di 7 Fevrer, ricevute a dì 10 Marzo. Mò terzo zorno zonse de qui uno navilio, qual manca di Saragosa, et il patron riporta come erano lì 4 galìe di la religión di Rodi, quale doveano condurse al Citraro per varar tre galie di ditta religión fabrícate de lì,,qual diceano esser za finite ; et che tulle le nave et galee erano andate verso Zenoa, dove se intendeva fevano reteñir tulli li navilii che de lì capitavano. Zerca Coron mandano una deposi-lion di uno soldato spagnol. Dii Zante per lettere di 29 dii passalo di domino Jacomo Saguri si ha, come a Lepanto era venuto uno comandamento di la Porta che comandava fusse permesso trazer dii golfo li formenti de li bassa, et che già alcuni navilii haveano comenzato a cargar. Et che se divulgava che Curtogoli et il Moro di Alexandria sono per venir a Coron con 25 vele, Ira galle et l'uste. Et che subito zonlo il Signor a Costantinopoli fece preparar 50 in 60, galìe per mandarle a la recu-peration di Coron. È più zorni in questi contorni di Corfù si attrovano da tre o quattro tra breganlini e fusle cesaree, le qual depredano le barelle che passano da terra ferma a questa ixola con viltuarie et merce, et hanno svalisate alcune dando l’incalzo etiam a nostre barche corfuole, unde havemo imposto a domino Zuan Ballista Justinian, soraco-mito, qual restò de qui, vadi circuendo questa ixola e trovandole li fazino intender che subito se debbano levar et ussir di questi canali et andar via, aliter saranno svalisale. El ancora avemo scritto al marchese di la Tripalda in Puia in tal materia. A dì primo Fevrer 1532 in Corfù. Riporlo di un soldato spagnol nominalo llodorigo di Penaflors, quale manca da Coron za giorni 22. Che in Coron se altrovavano fanti 1500 spagnoli, quasi lutti archibusieri, li quali sono alla ubedien-tia del signor don Hironimo da Mendoza, hora governador zeneral di quel loco. Che nella terra haveano già (abricato 4 molini da cavallo et pre-paravansi da farne altri cinque ad uso loro. Che nel paese et loci circumvicini a Coron haveano ritrovala tal quantità de formenti, che saranno -bastanti al vieto de soldati per do anni, oltre lì megii, de quali ne hanno bona summa. Et che di grasso, vini el ogio vi era copia grande. Che in Coron sono sta ritrovati doi grossi pezi el tre mediocri de artellaria di metallo con li segni di San Marco; et era bon numero de schioppi antichi de bronzo, qual tulli erano sepulli sotlo terra. Che intorno alle mure di Coron hanno fuori di la terra fatta una spianala, la cui largeza è de uno Irato de arcobuso, et che dentro pur intorno alle mura ne hanno fallo un’altra così larga che da ogni banda vi si poi comodamente condur le arlellerie, di le qual dicono quel loco esser ben munito. Che li cesarei olirà Coron teneano etiam uno altro loco chiamato Caslelrampan, nel qual haveano posto alcuni fanti per custodirlo, essendo loco di qualche importanlia. Che li superior giorni da 300 cavalli