219 MDXXXII, NOVEMBRE. 220 dì 9. Come raò terzo zorno restarono a Erbe, Ponte Possero et Bovolon e nitri loci, e li cavalli lizieri il inarti alozono a li castelli di manloana e poi il mercore tornorono alozar in questo territorio, di lo qual si ha auto gran querele di le depre-dation fanno. Questa notte passala è alozati a Vigaso mia 7 lontan di questa cita, et persuasi a partirsi, rispo-seno li è sta comandalo ad alozar in questo territorio uè si voler levar fino non babbi mandalo da l’imperador over da li soi capilanei, che il capilanio Zucaro e il conte Claudio di Piamonte e altri oratori andono a Villafranca per alozar et zercano componevi con i lochi, dimandando a chi 50 ducati ma non hanno auto nulla, sichè si tien siano venuti per far trazer. È sla scrito a li capi di la cavalaria si lie-vino, et li fanti ozi si doveano levar, et andar verso Po, dove è fato il ponte a Hostia e Revere. * Li lanzinech ozi doveano passar il nostro ponle con l’arlellaria, ne hanno mandato a dir li mandiamo mercadanti con panni e scarpe, li habbiamo risposto per li tempi li mercadanti non voleno venir e sono vicini aManloa, dove si potrano fornir, sichè demonstrano voler star qualche zorno su questo territorio. Abbiamo scrito di questo a Manica a l’orator nostro. Eri sera a hore 4 di note, gionse qui il signor duca di Urbin, questa malina 1’ habia-mo visitato, ne ha ditto voler star qui fin starà l’im-peralor a Mantoa per honor di la Signoria e suo ancorché a Mantoa P habbi la moier amalata dove è stato per visitarla, ne ha ditto di la bona ciera li ha fallo la Cesarea Meeslà dii qual mollo se lauda, e che Soa Maestà desidera la pace de Italia e fa più capitai di la Signoria che di tulio il reslo, con il qual dice cavalcando haver parlà C hore. Etiam è qui venuto il conte Guido Rangon e P orator dii re Chrislianissimo che é apresso Cesare, fosemo a visitarlo oferendosi eie. Dì Mantoa di sier Marc’ Antonio Contarmi orator, di 7, ricevute a dì IO. Come avisa quello per le precedente scrite con li clarissimi oratori fo admesso di scriver: che per strada vene lettere dii re di romani a questa maestà, come ha-vendo mandato 3000 alemani et 3000 moravi per socorer Strigonio, il Vayvoda e il Grilli erano levali di l’assedio più che fugati non si firmando in Buda, havendo lassato li 500 homeni da guerra, sichè se la viloria fosse slà sequilata in tempo, iusta il parer di questa maestà di mandar fanti 8 in 10 milia italiani a quella impresa di Hongaria, quel regno saria slà recuperato con danno di turchi e stabilimento di la chrislianità. Idio provedi al bisogno di quel regno. Quel zorno mercore a di.... la Cesarea Maestà incontrato dal reverendissimo Medici legato uno mio sora di Manloa con il signor duca di Ferrara e duca di Manloa a hore 23 inlroe sotto uno baldachin portato da alcuni primarii citadini et alogioe nel castello, fatoli assà bonori el demon-stration, ornando la porla dove mirò Soa Maestà con tapezarie, sbarando gran numero di arlellarie; si preparano cerle feste et comedie, né mancherà quel saperà imaginar questo signor duca per ho-norar Soa Alleza. Il signor duca de Milan se aspela diman de qui, zonlo el sia Io visiterò e cussi farà il duca di Ferrara e questo signor duca di Mantoa, si ben in camino ha fato ancora non sia usilo di casa nè si sa dove si sia alozato. Zerca il salvovondulo e le trate di fomenti e salnitri vederò di oblenirli. * Ho auto lettere di retori di Verona di danni fanno quelli cavalli lizieri sopra quel territorio, parlerò etc. Da Connian, di sier Zuan Marco da Mo-Un, di 9, hore 3, ricevute a dì 10 dito. A dì 2 di P instante come scrissi per via di Treviso passò de qui con grandissima pioza 6000 lanzinech e altre bagaie, da boche 10 milia, et voleano alozar su questo territorio per il mal tempo, ora operai tanto che passorono di là di la Piave, et li mandai 4 casoni di pan, numero 14 milia, botte 4 di vino, carne in abondantia fino a lo alozamento el pagono corlesemenle, et poi andorono al suo viazo. Eri sera alozò qui domino Cabriel da Marlinengo capilanio di la guardia di P arlellarie, numero pezi 10 con 100 careioni di monilion con cavali 800 et fanti lanzinech pagati 4500, in tulio boche 2000 (sic) con assai che non hanno soldo et assà bagaie. Està provisto di viluarie ; manda il conto di la spexa fata eh’è lire 647 soldi 10 et in man dii patron di la casa dove alozò P imperator è restà bote 3 di vino e quarti 3 di manzo, è sta dimandati dice li è stà donati da li agenti di Soa Maestà sichè aspelo risposta di questo. Di sier Gasparo Contarmi patron a Varsemi, da Spilimbergo, di 8, ricevute a dì 11. A. dì 5 scrissi come passò il ponte dii Taiamento li lanzinech con P arlellarie, et sono siati do giorni sopra questo loco con gran sinistro e danno, et ozi de qui sono parliti. Eri sera alozorono a Revere di qua da Sazil mia 5, ogi ve leano andar a Coneian e diman passar la Piave. Io ho dato principio a desfar questo ponle e dato li legnami de chi erano, poi an-darò a far desfar quel sopra la Piave etc.