511 MDXXXIII, FEBBRAIO. 512 dete Alvise Zantani gastaldo di procuratori a li pro-vedilori sora i Monti per inlacco fato, fu preso li diti siano posti in Zecca, tanti che l’habbi ducuti 40 a l’anno. Fu poi mirato et fato uno cao di X in loco di sier Nicolò Venier cao, intrò consier in loco di sier Alvise Bon amalato, sier Zuan Moro. Et cussi fu posto la parte di tuor licentia di parlar dii dazio di la Beccaria ubligado a li Vili Savi, per causa parendo al Collegio di la Beccaria di levar mezo dazio 10 possino far. Et parlò del partido sier Andrea Ju-stinian procurator, proveditor sora la Becaria, ta-men non si vede il principal solum li do piezi scor-zeri Tadio de Polo et......... Contradise sier Lorenzo Bragadin consier, et parlò ben, li rispose sier Gabriel Moro el cavalier, consier; andò la parte : una non sincera, 4 di no, 20 di la parte. Fo balolà 3 volte, mai si mosse, et perchè la voi li cinque sexti non fu presa, et la pende. Fu posto, aprobar certa vendeda fata per li officiali a le Raxon vechie di alcuni tereni a Lignago el Porto che erano di le fosse. Contradise sier Marco Foscari savio dii Conseio è bon darli a frati, è sta ruma il monasterio et chiesia et altri benemeriti 11 è sta ruinà le caxe. Et li rispose sier Lunardo Emo è di la Zonta. La parte non fu mandada et fu rimessa al Collegio el poi fo taià dita vendeda. Fu leto lettere di Cipro, zerca fomenti et casali, et come havea pioveslo, et altre parlicularità. Da poi licenliala Zonta, restò il Conseio semplice con il Collegio, sopra la materia di le monache dii Corpus Domini, et fu preso scriver a Bologna a F orator Venier parli al prefato vicario vogli con-iìrmar la priora elecla, siccome ne promesse, ah ter parli al pontefice di questo, et....... Item, fu preso certa parte, la qual se publicarà il primo Pregadi, posta per il Serenissimo, Consieri et Cai di X, di lenir secreto quelli vien in Pregadi, sicome in quella si contien. Noto. Beri da sera gionse in questa terra li reverendissimi Grimani et Redolphi, vieneno di Bologna, il Redolphi per vedere Venetia, et veneno in incognito, alozono a la Zueca in cà Dandolo, dove habita il nostro primocerio de San Marco. 184* -A dì 13. La matina, fo lettere di oratori nostri di Bologna, di 11, in risposta di le nostre con il Senato. Vene in Collegio 1’ orator Cesareo per cose par-ticular. Vene 1’ orator di Franza insieme col capilanio Rigon fo orator al Signor turco per nome dii re Chrislianisslmo, è tornalo zà molli zorni et non polè andar in Franza dubitando de la vita. El qual etiam lui senio apresso il Serenissimo. Et dito Rigon, che è di nation spagnuola, si scusò non esser prima venuto a far reverenlia al Serenissimo per dubito di la vita, et è stalo amalato. Poi disse questo Slado si vardi da l’imperador perchè el ne voi inganar, con altre parole, dicendo gran mal de lo imperador. Fo terminato hozi non far Pregadi per scriver a Costantinopoli et hozi consultar la letera se dia scriver, perchè quella presa l’altro zorno di scriver è sta suspesa. Li Consieri andono a Rialto a incantar le galle di Barbaria et trovono patron la prima sier Vicen-zo Zen qu. sier Toma el cavalier per ducati 801, la seconda sier Hironimo Gradenigo qu. sier Ferigo per ducati 1, la terza sier Zuan Batista Contarmi qu. sier Baldisera per ducati 2 ; et 11 Zen la tolse per Zorzi Bragadin qu. sier Piero. Da poi disnar, fo Collegio di Savi ad consu-lendum di scriver a Costantinopoli, et etiam se se dia dar la risposta a Cesare, overo non, et sopra questo fo varie opinion. A dì 14. La matina, non fu alcuna lettera. Vene in Collegio l’orator di Anglia, qual è stato a Bologna, et laudò la risposta fata per questo dominio a le richieste di Cesare. Vene l’orator di Ferara, dicendo haver haulo letere dii suo signor duca, che '1 papa havia proposto a li soi oratori, che dandoli il duca Modena et Rezo, li daria Ravena et Zervia, et queli che sanno la voluntà di soa excellentia haveano recusato, et dice non le toria quelle terre mai per le ragion per-tende haver questo excellentissimo dominio in dille terre. Il Serenissimo ringraliò il signor duca di questo suo bon voler. Noto. Il fomento è calato, quel dii guasto vai lire 8, et non ne sono compradori. Da poi disnar, fo Pregadi, et lete tute le letere per Nicolò di Gabrieli secretario. Fo leto per Bortolomio Comin secretario dii Conseio di X una parte presa ne l'illustrissimo Conseio di X a di 12 de questo : che quelli intrano in Pregadi non digano ad alcun alcuna cosa, solum di grazie, meter galle, far Savi et altre balotalion ; et quelle cose sono publice, soto pena ducafi 1000 et privation di perpetuo exilio di Consegii secreti ut in parte ; et sia publicà ogni primo Pregadi de oclubrio et quando intrarà li XL in Pregadi.