INTRODUZIONE Quando scrivevo al principio del 1912 alcuni articoli sulla questione albanese apparentemente sopita, la guerra balcanica era ancora lontana e pochi sapevano scorgere (o deprecavano tremebondi) le probabili ripercussioni liberatrici della spedizione di Tripoli. Fra speranza e timore analizzandone gli elementi, io pensava allora di adempiere in quel modo solo ormai per me possibile ad un impegno assunto il giorno che andavo a dividere il pane acido degli insorti Malissori. Dovere quasi di storico, speranza di eventualità incerte e remote. Nel rifondere oggi poche di quelle pagine insieme a molte osservazioni nuove, posso rilevare con soddisfazione che i criterii disegnati fin d’allora oggi, dopo tanta mutazione di cose, non appaiono nè ristretti nè inadeguati alla nuova realtà che è balzata fuori dal grembo della storia. 1 dubbi, le diffidenze, le critiche di varia parte, piuttosto, ebbero torto. Confido di aver mostrato in esse che fra quelle rupi igno- Vaina 2.