311 MDXXXII, DICEMBRE. 312 senlò al re anglico et he fece dono comandandoli che solo la sua disgrafia et maledilion paterna sempre l’era ben a honorar et obedir come padre, il che fu grato a questa Maestà, et si dice li ha donato scudi 300 milia che ’1 prestò al padre pel ri-scato suo di Spagna. Introno poi questa Maestà a Bologne; sbadata tuta l’artelaria, dove ne è numerosissima, et in una gionda era 150 sguizari vestili da capo a piedi di veluto rosso, gialo et violeto. Aio-giorno 1’ uno et 1’ allro re insieme. La malina se-quente il re Christianissimo mandò a l’anglico uno vestimento di tuta la persona di veluto bianco con ricamadure richìssimo, et dito re Ghristianissimo si vesti di uno simile et cussi a uno medo veslidi udirono la messa. Le altre acoglientie de cibi, de inter-tenimeati sono state delicatissime et piene di ogni demostration di amor, poi a li 26 si partirono de li al tramontar dii sol et introno insieme in Cales con non minor alegreza che in Bologne, et fu ben ricevuta la Christianissima Maestà con la sua compagnia, et Soa Maestà hozi terzo di partite di Cales, et heri questa Maestà si dice si dovea imbarcar per ritornar su questa ixola, ma ho visto letere di uno dii Conseio che ’1 scrive che’t tarderà qualche zoruo di là dii mar, et si tien che di novo si troverà col re Christianissimo a Gine et Are, questo loco di Franza 1’ altro dii re anglico, et che ’I duca di Oì*-liens Col secondo dii re Christianissimo verà di qui con questa Maestà et il duca di Rezimont Gol di questa Maestà restarà eoi re Christianissimo. Il parlamento de qui è sta perlongalo a la Madona di le Candele, et più si perlongerà quanto si diferirà il poner fine a la materia dii divortio, et di qui ogni dì apar novi libri in lingua anglese, francese et latin, parte in favor di questa Maestà et parte in favor di la serenissima regina. Da Constantinopoli, di sier Piero Zen ora-tor et vicebaylo, di 24 Octobrio, ricevute a dì 5 Dezcmbrio. Da poi disnar come volendo ritornar do nontii de ragusei venuti de qui con nuove, li ho intertenuti 4 zorni per avisar qualcosa. Heri zonse qui il fratelo dii magnifico Imbraim bassà Mustalugi a comandar le feste a le qual si darà principio lunedì proximo. Dice il Signor a quel zorno si trovava in Sophia et si convien atender a spender. Di Ilongarìa et Slrigonia nulla se intende. Zonse qui za tre zornì uno chiuus dii capitanio di Parmada, qua! si dice è al Tenedo, et è venuto da mi dicendo il nostro zeneral non si ha lassato trovar dal dito capitanio, el qual si rnaraveiava non li havea dato aviso di l’armata dii Doria salvo di poca cosa, che si lo havesse avisato quelo era, haria provìsto. Li dissi che ’1 non podeva dir questo perchè havia lettere dii zeneral luto il contrario, et li dissi dii fra-telo di Curtogli che prese la galìa di Candia, et rispose il capitanio di questo haversi risentito, et disse scrìvesse di questo capitanio, et cussi ho sento. Manda la copia di una lelera dii campo dii Gran signor, la copia sarà qui avanti. Dii campo nè di F armata dii Doria in la Morea nulla se intende. A li 17 havì letere dì 13 et 14 dii passato zerca dita galìa Zena presa. Al zonzer dii Signor si farà restituir il tulo. Scrive esser slato con domino Zorzi Grili zerca le cose dii Quirini qual li dispiace mollo, et li scrive in bona forma et manda una lelera averta eh’ è la copia di quanto li scrive, videlicet che vicini ben con la Signoria altramente Io illustrissimo Signor suo fradelo provederà di sorte che ’1 si do-lerà. Scrive zerca danari per il suo servir, et domino Marco Antonio Sanudo ha porta il caleulo; et che sì mandi orator de lì, suplica a la soa età si habi reguardo che ’1 possi repalriar. Zonse qui galìe 10 sin hora venute a disarmar. Di Zara, di sier Antonio Michiel conte et sier Jacomo Mar zelo capitanio, di 22 Novetn-brio, ricevute a dì 6 Dezembrio. Hora è zonlo di qui uno gripo et uno brigantin raguseo con uno ambasciator dii Signor turco con 25 turchi, partito di Andernopoli dove si dice ha lassalo il Signor suo ; li habbiamo fato acoglientie et presenlà refresca-menti. Se intese a li zorni passati in li confini di Traù et Spalato si feva coadunanza di turchi per venir a danizar queli contadi, ma hozi havemo che li diti turchi sono aquietadi. Da Samandria, di domino Alvise Grili, di 26 Octobrio, ricevute a dì 7 Dezembrio : Serenissime Princeps eie. riessendo conduto al conspecfo de l’invictisimo imperador ritornalo di Alemagna, dove è stà rnexì do aspetando Carlo imperador et Ferdinando re per venir a la zornala, et non si sapendo dove i fosseno è ritornà poi fato molte ruìne, incendi, menato via infinito numero dì anime et hauto in mano molte forteze et quele lassate, deliberò ritornar fazendo la via di Croatìa in la luna sana, el de qui condurse. A Dio laude son transfer-ito da Buda qui, et ilerum in Hongaria ritornò con bon numero dì gente ianizari dì la Porla et armata per lo Danubio et fin 4 zorni mi meterò a camin con tuie le gente. La observation di Ferdinando et la iniustizia di Carlo principi sarano causa dii grandissimo danno