397 MDXXXm, GENNAIO. 398 vostro bisogno et honor. Missier Domine Dio faza li anni de Vostra Signoria (ilarissima longi et (elici, jDa la Yalona, etc. Sotoscrilta : Al comando di Vostra Signoria Achmat sanzacho di la Vajlona. Item, dito zeneral manda la copia de la comis-sion dii proveditor Canal mandato a Lepanto a quei governadòri turchi per dimandar la trata di tormenti per li nostri danari. Dii dito menerai, di 10, tenute fin 15, ricevute a di primo Zener. Avanti beri tandem zonse qui al Bulintrò la galla Sibinzana con letere di 25, 27, 30 et ultimo de octubrio. Ringratia molto di la licentia data dii suo disarmar et zerca el resto eseguirà, ma per tempi contrari le do galle Justi-niana et Grimana non è partite ancora, spazerà el resto, farà tuor certe fave venute di Alexandria di alcuni navili zonti de qui per dar a le zurme in loco de biscoto. La letera di la Signoria drizata al capi-lanio Doria 1’ ha data a uno patron di nave soa, zonla qui con fomenti, promesse haverà bou recapito. Zerca il cambiar di le galie scrivo do de Candia è inavegabile, videlicct la Poiana di la Cania et la Contarina di Retimo, però le lasserà qui et li darà una di quele armate alzante et sarà bona per farii porto. Tenute fin 15. Scrive haver expedito 4 compagnie di fanti erano a Corfù, videlicet Toso Fur-lan, Jacomo da Nocera, Zuan Agnolo da Milan et Domenego Magnavin, et darà ducati uno per fante, a li caporali, capi di squadra, banderari et lanze spezade ducati 2, a li capi ducati 10 venitiani, et li manderemo a la volta di Venetia. Dii Zante, di sier Matio Barbarigo proveditor, di 19 Novembrio, ricevute a di primo de Zener. Manda questa relation : Domino Stefano Petratta da Corfù venuto da Patras beri sera, zonto de qui, partito da Patras zuoba da sera a dì ... . de l’instante, venuto con la fregata patron Piero Scandali da Corfù, el qual lo ha butado a una potila di questa isola et è venuto qui et ha portato seco pezi 6 di artelaria di fero con i soi manteli tolti a Patras et do barili di polvere, con 4 schiavi, la madre, uno fio et una fia turca et una hebrea, a lui consignale per domino Nicolò fratelo dii colonello Campsa, li quali frateli Campsa erano al porto con do navili et una marziliana et facevano cargar va-Jonie, fomenti et megi, dicendo che ’I diio zorno di zobia fu posta fuogo nel castelo di Patras per loro, taterogado per qual causa sono parlidì da Patras, rispose perchè il capitanio Gaio de la Morea, istituito per il principe Doria ge ha fato intender che ad Exemich erano 30 milia cavali per venir lì. Da Corfù, dii redimento et proveditor menerai Moro, di 29 Novembrio, ricevute a di primo Zener. Scrivono zerca la penuria di tormenti è in quella ixola, et haver spazà in Puia et Calavria per haverne et non hanno potato haverne, et il capitanio Doria tolse queli mandono a cargar in golfo di Lepanlo. Scriveno haver spazà uno messo con letere a Lepanlo per haverne, et capitò qui una nave zenoese con slara 1600 levali in dita golfo, di raxon dii capitanio Doria, unde pregò il patron li desse, pagandoli, non volse, unde spazono con voler dii zeneral la galla Sagredaal dita capitanio Doria per haver licentia de haverli. La qual galìa partì a li 21, con promission darli scudo uno et mezo per mozo. Et hessendo capita de qui uno navilio vien di Alesandria patron Dimitri de Nicolò con stara zerca 400 di raxon de domino Alexandro Contarinì per Venetia, lo hano fato scaricar de lì, et mandano in uno gropo a bon conto li danari, da esser dati al prefato domino Alexandro, et dii resta sarà satisfato a Venetia. Dii dito remimento e proveditor menerai, di là Demcmbrio, ricevute a dì 2 Zener. Mandano la lelera haula dal capitanio Doria, il qual mandò commission al patron dii schierazo, che volendo farlo discargar esso patron lassi el schierazo et con li homeui se porli et vengi via, et non loi li danari. TJnde hessendo zonto de lì uno schierazo picolo do raxon di domino Antonio Contarmi capitanio di le saline di questa insula, venuto de Dragomore con stara zerca 600,l’havemo tolto, zoè se discargarà et darà sovegno a questo popolo: et mai fu fato per tormenti tanta previstali, quante hanno fate adesso questi eitadini, con dar li soi danari per haverne. Letera dii Doria al remimento di Corfù, di la Valona, a dì 22 Novembrio, in risposta de le sue. Scrive non si poi servir de fomenti dii schierazo, qual l’ordinò lo seguisse, el se questo non era, saria andato con l’armala di longo per haver hauto ordine de l’imperator che ’I vadi ben fornito a Zenoa, però si scusa non potar servir eie. Sotoscrilta : Per servirli Andrea Doria.