- 38 - persistenza dell’elemento albanese di razza e di lingua, ma latino di liturgia, sotto il dominio serbo che vi sentiva un grave pericolo. Tutte le volte che qualche dinastia, anche slava come i Balscia signori della Zeta, volle legare saldamente le proprie sorti a quelle dell’Albania fu portata a cozzare contro la Serbia. Furono infatti pioprio essi che strappavano nel 1373 all’eroe Marco Kraglievic, Ipek e Prisrend. Una leggenda molto accreditata pone il giovinetto Skanderbeg nelle file dell’esercito di Amurat 11, quando ei prostrava le fortune slave di Giorgio Brankovic. L’accerchiamento serbo dalla conquista turca veniva arrestato : gli slavi anzi evacuavano in masse compatte anche la Vecchia Serbia rifugiandosi in Ungheria nel Banato, mentre gli albanesi cattolici tutelavano la loro individualità nazionale col passare in massa, o quasi, all’islamismo. Una serie di disgraziate rivolte contro l'impero Turco, succedutesi per parte dei serbi nel 1630-1646, e poi nel 1688-1690 e finalmente nel 1737, alle quali naturalmente l’elemento indigeno albanese restò estraneo, finì per cancellare da tutte quelle regioni attorno alle sorgenti del Drin Bianco e nella pianura di Cossovo la patina serba lentamente depositatavisi. Per quanti sacri e dolorosi ricordi la pietà serba possa oggi giustamente nutrire verso quelle terre, la verità incontestabile è questa, da cui convien partire al giorno d’oggi. In processo di tempo il Trattato di Berlino, arrotondando gli stati serbi rinati, determinò dopo quattro secoli un nuovo flusso di popolazioni attraverso i mutati confini ed un rin-saldamento della prevalenza albanese. Nella Vecchia Serbia che si chiamò allora Jlrnautlìik (paese degli albanesi) si rifugiaron d ogni parte i musulmani cacciati dalle nuove