377 MDXXXII, DICEMBRE. 378 seià di scriver per Pregadi a quanto ha proposto il papa a l’orator nostro. Fo ditto esser nova, per uno navìlìo venuto, come in Golfo vicino a Liesna alla.......era rota una nave di bote ... di Zuari di Stefani, veniva di Costantinopoli, con slera 400 fermenti di sua raxon, zambeloti per ducati 2000, boldroni di lana e altre robe per suo conto, et il ditto non è asegurado. Si dice ara danno di ducati 15 milia, computa li noli etc. Item, fu ditto, incerto alidore, che le galìe del Doria havea sachizà la Valona, incerto alidore. Fo per Collegio, havendo l’imperator concesso a la Signoria nostra la trala di 25 milia cara di formento di Puia, ut in ea, fo expedito lettere al viceré per veder se si poi aver tal trata, et a Trani al consolo nostro, qual par sia uno Santo da Molin. Item, vene etiam il breve del Papa di poter trar le intrade de li nostri di Romagna senza pagar angaria nova alcuna. Da poi disnar fo Gran Conseio, vicedoxe sier Zuan Alvise Duodo, fatto 9 voxe, e tutte passoe. Et nota. Fu tolto consolo di rnercadanti sier Lunardo da chà da Mula el cao di XL, qu. sier Ja-corno, piezo sier Cristofolo da chà da Mula, di sier Andrea, cosa inusitata darsi titolo da chà che sempre quelli da Mula si ballotavano col titolo semplice da Mulla, hora fo azonto da chà come hanno fatto i Pexari, si dicevano prima da Pexaro, da pochi anni in qua si dicono da chà da Pexaro; hor dito cao di XL cazete. 139 A dì 28, la matina. Reduto il Collegio vene lettere di Bologna di oratori Venier et Contarmi, etiam di Vorator Baxadona, di 24. Il sumario scriverò, Ielle saranno in Pregadi. Et fo ditto una zanza, che’l cavalaro portò lettere di Bologna, qual è venuto da la via di Padova, et disse in barca di Padoa aver parlalo con uno diceva venia di Bologna : come il reverendissimo Medici era slà amazato. Et tutla la terra fo piena perchè si disse in palazzo dd Serenissimo, rnb non fu vera. Vene l’oralor del duca di Milan, et parloe zerca queste proposition fate per l’impcrador, di Zenoa. Vene I’ orator de l’imperador et ave audienlia con li cai di X et parloe ut supra. In questa mattina, le 3 nave senza albero erano sora lesolo fo menale dentro in porto di Malamoco remurchiade, per esser bonaza in mar. Da poi disnar fo Collegio di Savii. In questa mattina l’orator di Manica, tornato in questa terra, suplicò la Signoria da parte del suo duca et l'imperador che sia perlongalo il sai -voconduto fu fallo a.......... A dì 29, domenega. Gionse la mattina per tempo uno bregantin, vien da Ragusi è zorni 17 che partì de lì con uno turco suso spazalo por domino Alvixe Grilli, overo per Zorzi suo fradello a Lorenzo Grilli fiol naturale del Serenissimo prior de la Cà di Dio, et ivi dillo turco andò a dismontar et portar le lettere. In questa matina il Serenissimo un poco sul tardi vene di suso in Collegio, et non fo lèttera alcuna. Veneno in Collegio 4 oratori dì la Comunità di Vicenza videlicet domino Zuan Giorio da Dre-sano ............... Da poi disnar fo Gran Conseio. Fatto luogotenente in la Patria di Frinì, in luogo di sier Tomà Contarmi ha acetado orator al Signor Turco con condition parli in termine de uno mexe. Et altre 8 voxe. Et da poi lì consìeri con lì cai di X andono in Collegio in camera dal Serenìssimo, et veduti lì lì savi consultano zerca trovar danari ducati 100 milia, videlicet tuorli da la zecca. Nolo. Il (ureo venuto aloza da Lorenzo Gri ti a la Ca’ di Dio, è homo dottissimo in la soa leze, et si dice è santo. Et domino Alvise Grìti scrive al Serenissimo in soa raccomandatìon. Ila visto il levante, voi andar a veder il ponente. Portò tre lettere del Griti, do vcchie et una nova da Belgrado, di 8 novembrio. A dì SO. La note fo pioza grandissima et parte del zorno. Il formento vai lire 9 soldi 5, il padoan. Il Serenissimo non vene in Collegio. Fo do man dì corierì con lettere di Bologna, videlicet di 26 et 27, di summa importantia, olirà le cerimonie usale la vezilia et zorno di Nadal, come dirò. Vene l’oralor dell’imperador solicilando la risposta et parlò in consonanza di le lettere nostre. Da poi disnar fo Conseio di X con la Zonla. Et vene il Serenissimo. Fo letto le leltere di 27 di Bologna, che importano. Fu preso, dar oltra li ducali 500 dati per Pregadi, venetìani, a l’orator del Turco, darli altri ducati 500 venìtiani, sicome li fo dati l’altra fiata, e la prima volta non fu presa, poi il Serenissimo parlò, fu presa di una balola. Fu preso tuor ducati 100 milia di la Zecca, vi-delicet quelli vorauo metter danari in Zecca per