MDXXXII, al signor duca di Milano, qual mollo ringralia, et di danari dia dar a questa Maestà nulla ancora è sta fato, et il duca mi ha dito haver parlalo a Cesare el diloli non poi far altro perchè mutando la promessa non potrà haver effeclo. Si dice a li 24 dii presente il Papa zonse a Perosa e si crede a li 6 sarà in Bologna. Questa Maestà ha cassà la mità di soi cavali lizieri et resta solum con 600 la mità spagnoli et l’altra mità italiani; et molli homeni da ben, fidandosi in la sua virlù non ha-vendo fato pratica, è resta cassi. Di qui si dice le cose dii serenissimo re Ferdinando in Hongaria prosperar bene, et di queli primi dii regno de Hongaria voluntarie è venuti a darli obedientia, el dii vayvoda et reverendo Griti nulla si sa. 11 signor Theodoro Triulzi a li 10 a Lion morite, li beni sui* patrimoniali è venuti a li nepoli fradeli dii reverendissimo Cardinal Triulzi, li acquistali el suo peculio che si dice esser di ducati 10 milia lassali al fiol dii marchese di Vigevene suo zenero qual non possi haver il dominio di queli fino non bavera passà anni 25, ma dito primozenilo habbi solum certa quantità de inlrala a l’anno per viver, il resto si governerà per queli deputadi a F hospedal di Milano con scudi 400 di pensione a queli per la administration sarano. Io Marco Antonio sono stato con F orator Nino dal comenda-dor di Calatrava per haver il salvoeonduto per le galie di Barbaria, il qual non era in caxa. Le letere di la (rata di grani è sta expedite. De li diti, di primo Dezembrio, ricevute a dì i dito. Zerca il pesse haulo ho scrito io Marco Antonio a domino Ziprian Malipiero oficial a le Ra-xòn vechie, et è ben per sii pochi zorni mandarne spesso et di le oslrege. Fossemo invitali per la viglia di Sani’ Andrea a vesporo, et la matina a la messa da parte di Cesare nui oratori apresso Soa Maestà, qual zorno è molto solenizalo per F ordine dii Toson, et ha una chiesia sopra la piaza mollo bela, el reduli nui oratori in l’anticamera il gran maistro ne mandò in chiesia avanti in coro, per mezo dove sedete F imperador erano preparate le sedie per nui ailri secondo li soi gradi, et vene poi in chiesia Soa Maestà al vesporo con queli dii dito ordine, lo incontrassemo fin a la porla dii coro et slessemo li fin quasi bore 2 di noie, el compilo, acompagnasemo Soa Maestà a la porla di la chiesia, el li signori F ordine andono inaliti Soa Maestà et noi driedo secondo li gradi. Li duchi di Milan, Ur-bin et Mantoa sedeleno sopra una banca lì in coro a parte niente eminente et meno houor de li nostri. 310 Etiam la maliua sì andò a la messa, et la Cesarea Maestà dele F ordine dii Toson al marchese dii Gua- 1 sio al qual ha fato gran piacer. Siamo stati col co-mendador maior di Calatrava, F orator cesareo et io Marco Antonio per haver il salvocondulo eie. Voi haver disse certa informalion dii Conseio di Casli-glia, però si mandi copie di altri salvoconduti hauti. Le Irate è slà fate in bona forma, sarano scrile et il comendador maior dice che ’I soloscriverà F impe-ralor come el possa scriver, per haversi fato mal a F indice destro hessendo a la caza di cingiali che ne amazono do molto grandi, et dito comendador dice che etiam scriverà in bona forma al viceré di Napoli di questo. Mo terzo zorno zonse di qui il duca Alexandro de Medici zenero di questa Maestà, niun li andò contra per la solenità di Santo Andrea, excepto il signor Alvise di Gonzaga. Il Papa sarà a dì 5 in Bologna ; questa Maestà li manda a incontrarlo il gran maistro et il molto reverendo arzie-piscopo di Bari eie. De Anglia, di sier Carlo Capello orator, date a Londra a dì ultimo Ociobrio, ricevute a dì 5 Decembrio. Come scrissi la christianissima Maestà et questa Maeslà anglica sono stali insieme di là di mar et abocatosi solo con uno secretano di Pranza che scriveva le tralative loro. Adunca per li avisi si ha a li 21 dite Maestà si inconlrorono una liga et meza apresso Cales, et con il re Chrislianissi-mo era il reverendissimo Cardinal di Lorena, il gran maistro monsignor Memoratisi, monsignor di San Polo, monsignor di la Gisa et monsignor di Ponlier et altri signori et cavalieri zerca 1800, i quali venivano in ordinanza luti richissimamenle vestiti et il più vile era vestito di veluto nero. Questa Maeslà era con li duchi di Norfolch, di Sofolch el di Riza-monle, li vescovi et altri fin cavali 800, tuli con sagi di recami parte in veluto el parie in pano lane, et il re tufo coperlo di perle el zoie, e fu il primo che a F incontro dii re Chrislianissimo si scoprisse il capo e abrazatosi insieme il re Chrislianissimo andò a salutar li duchi di Norfolch el li altri baroni et cussi fé questa Maestà col Cardinal Lorena el li allri di Franza, et posto questa Maestà di sopra andono insieme verso Bologne facendo nel camin volar et combaler falconi con angironi, et apresso una liga di Bologne forono incontrali da 3 fioli di la Christianissima Maestà acompagnati da 4 cardinali zoè gran canzelier, Burgos, Barbon et Agramonle con 600 signori et cavalieri non meno in ordine de li primi, con una compagnia belissima dì 500 alabardieri. La Christianissima Maeslà, diti soi fioli li apre- DlCEMBfiE.