- 146 - questa sia stata dotata della rete di comunicazioni necessarie. Data la necessità di aprire il pae se ed al più presto alle correnti internazionali e locali, sarà da mandare avanti ad ogni piano ferroviario lo sviluppo della viabilità ordinaria che costa tanto meno e che in Albania manca quasi del tutto. Qui piuttosto che nelle ferrovie (dove ci scarseggia capitale, esperienza tecnica e finanziaria, tutto) vedrei un importante campo d’ impiego all' iniziativa italiana ed anche alla nostra mano d’opera che potrebbe esser chiamata ad organizzare il lavoro indigeno, scarso e meno abile, con migliori condizioni di remunerazione. L’avviamento spontaneo di una tale piccola corrente migratoria permetterebbe poi di tentare con direzione e mano d’opera nostra qualche esperimento di colonizzazione agraria intensiva, rinnovatrice sul latifondo beilicale e nei migliori terreni demaniali attualmente non coltivati, lo son un credente convinto nella strada e la mia consuetudine di regioni, anche nella nostra Italia, più arretrate di civiltà, sempre mi ha dato la riprova di quanto naturalmente l’apertura di nuovi mezzi di comunicazione agisca a modificare degli abiti sociali inveterati. Ma, perchè un paese nella marea del nuovo non sia travolto, è indispensabile vada di pari passo all’apertura di strade, 1’ apertura anche di scuole nuove. E qui dove si presenta, accanto al dovere di un governo nazionale albanese di curare l’organizzazione del primo servizio pubblico, quello dell’alfabeto, anche un compito importante dei privati e dei paesi che come il nostro si trovano in particolarissimi rapporti col popolo albanese. Bisogna ricordare come finora, nel vicino passato la poca