MDXXXII, OTTOBRE. 102 menego Trivixan el cavalier, procuralor, savio dii 101 che Slrigonio era molto streto, et dii partir de queste Maestà per Viena disse sabado el Turcho caminava ma poco, el conte palatili con un bon 33 numero de fanti mia 40 in zerca lontano de qui tenea serali 4 in 5000 cavali de turchi che ferno le corarie ri speravano haverli, perchè li homeni dii paese li hanno chiusi luti li passi, solum la mila de diti turchi è homeni de guera, il resto come sacomani et senza arme con sachi el corde. Io dissi a soa signoria per quesle ocorentie non è slà spazà molte cose richieste, rispose in Viena si spazcria. Qui al continuo arivano genie di guera, et hogi è intralo el reslo di la compagnia dii Tor-nielo. È gionti fanti 1000 dii duca di Bezera fati ne la Alemagna bassa, bella gente, se intende de molli baroni el cavalieri spagnoli che sono qui apresso. Tuie le gente d’arme alozano a qualro et sie mia qui vicine, si lien certo che eomputade le case di questa Maestà, sono più de cavalli 10 milia de ogni sorte; de viluarie e carne, de qui in Viena se spera sarà mior mercado. Tenuta fin 20. La retirata dii Turco se conferma, el è passalo Graz 15 milia italiani et tende a la volta de la Bossina, ma non si lien cerio fin non zonza el capitanio a Ponte, qual non poi tardar questa sera o doman a zonzer. Le robe dii re sono cargate el partirano da malina. Io mi partirò doman, se potrò haver marinari, questi lieva luti, spero ne zonzerà de li altri. I)a Spalato, di sier Lunario Bolani conte et capitanio, di 27 Septembrio, ricevute a dì 16 di Octubrio. La matina. A li 21 de questo li Turchi che se atrovano a Signa el altri lochi de sopra circurnvìcini a qui, havendo fato una eletion de li mior cavalli se alrovano fra loro al numero de 60 in zerca, calorono i monti et venero dove era il castelo di Salona fabricalo per loro Turchi, et lassali alcuni fanti sopra il monte et dalo una volta a torno le mine dii dito castello, et usalo certe parole con uno Pauliza homo dii conte Piero qual era li con alcuni fanti a piè in modo de manazar con dir presto rilornerano, et poi si partirono; et scrive haver inteso da uno nepole dii i nostro pré Marco, come il conte Piero ha fatto j scriver al Pontefice che Clissa è mal fornita de viluarie et di gente suplicando li mandi socorso, etiam ha scrito a li oratori sono a Roma instino de questo. Da poi disnar, fo Pregadi, et vene sier Do- (1) La carta 33* è bianca. Conseio, che heri suo fiol sier Piero fu sepulto, in manege dogai negre senza manlelo, et fé bene. Fo lelo assà teiere venule questi zorni per Nicolò di Gabrieli el Ilironimo Alberti etiam per Ramusio. Fu poi ledo una suplication di frati de San Zanepolo, fu posta per li Consieri, che non ob-slante lapsu temporis possino usar le sue raxon di exemption hanno di alcune lere ut in parte nel Conseio di XXX. Fu presa. Ave : . . . . Fu poi ledo un’altra suplicatione di frali di Santa Lena dimandano etiam poter esser aldili da li XXX Savi over Conseio di XXX di le exemp-lion di alcuno sue possession ut in parte, et fo posto per li Consieri che non obstanle lapsu temporis possino esser aldili. Fu presa. Et ave: 158, 6, 3. Fu posto, per li Sa vii dii Conseio el Savii a Tera ferma la cornmission a sier Mario Justinian andato orator in Franza: vadi prima a Milan, parli al duca de l’amor li portatilo et che in questa legation sempre le cose sue li sarà a cuor come le nostre. Poi col duca de Savoia et la duchessa fazi le parole etc., et al re Christianissimo alegrarse de la sua salute et esser venuto a star apresso Soa Maestà in loco dii Venier oralor. Item, visiti la regina e il duca di Bretagna alegrandosi col re et con lui de la sua asumptione a tal ducato, visiti il duca di Oi'liens, il re di Navara et la raina sorella dii re, il gran maistro et altri ut in commissione. Ave : 0 non sinceri, 2 de no, 170 de la comission. Fu posto, per li diti, nota era solum tre savi dii Conseio, perchè sier Ilironimo da Pexaro andò fuori la comission a sier Bernardo Minio, sier Ili-ronimo da Pesaro, sier Lorenzo Bragadin el sier Marco Foscari oratori electi a la Cesarea Maestà; che vadino a Porlogruer et lì montino a cavallo andando conira l’imperator verso Ponlieba usando le parole grate a Soa Maestà, et lo acompagni per il Stado nostro, pregando Soa Maestà non soporli sia falò dano sul noslro. Item, li apresenti in più fiade, come li sarà scritto, li presenti se li darà iusla la poliza. Ave: 167, 2, 0. Fu posto, per li consieri, cazado sier Marco Minio el li savi sopraditi, che hessendo comparsi in Collegio li diti oratori non volendo il cargo di spender, però sia preso come fu falò a li oratori andono a Bologna, sia electo per il Collegio uno qual babbi cargo di la spexa, et sii ubligalo far