93 MDXXXII, OTTOBRE. 94 è slato decapitato e questo motivo sera causa che Sua Maestà larderà più di quel che si credea. Sotloscrilla : Ilumilimo servitor Fausto. A tergo: Allo illustre et excellente signor il signor Guido Rangon capitanio e consier di Sua Maiestà. Da San Cassati, di 14, al ditto conte Guido scrita per uno nominato il Falopa. Zonto de qui se alogiò ogniun bene senza strepito. Questi homeni li farano le spexe sino harà vostra risposta; li fanti italiani fra tre zorni sarà qui, si non provede farano mal assai, credo sapiate dii conte Piero Maria idest di Rossi. Ho parlà con uno servitor dii Cardinal Medici parmegian vien a staffala a Manloa dal Duca per cavar lettere a l’imperalor che essendo vivo non lo faza morir, ma dubitatilo sia morto. Lo preseno a San Vito e lo menorono subito in la forteza e mai hanno saputo altro di lui, o dicono che’l signor Mulio ancora lui è morto, pur non si sa certo. Baso la mano etc. Sotloscrilla : El Falopa. A tergo: A lo illustre signor conte Rangon capitanio di Sua Maestà. Di Roma, di V orator nostro, di 11 ricevuta a dì 15 poi disnar. Questa note qui è venuta nova a questi cesarei per lettere del principe Andrea Doria di 25 dii passato dii prender di Coron, et manda la copia di la ditta lettera aula dal reverendissimo Osma. JEtiam è lettere dii conte di Sarno di questo aviso e di più che doveano par- | tir quella notte de 25 l’armata per andar a l’impresa dii Zonchio e speravano bene laserano in Coròn 800 spagnoli, e le anime ussite fuora di Coron forno 2150. El signor-Andrea scrive a i’im-perador che li provedi di socorso di gente et danari che sperava far bon progresso ne la Morea con servitio suo, e questa sera ditte lettere è slà spazà a Cesare, sono lettere di la corte di Soa Maestà de 21. Il pontefice ha questa islessa nova, el parlando ozi con Soa Santità mi disse il reverendissimo Cardinal Ravlna legalo in la Marca di Ancona li scrive le cose pasorono quiete et paci- fice, et che l’havea aplicà a la Sede apostolica quella cità di Ancona, senza danno di alcuno e per la guarda di quella reslaria fanti 500, et era partito il signor Alvise di Gonzaga de lì con il resto di fanti per venir a la impresa de Vicoaro, el ozi dovea arivar lì, benché per il reverendissimo Cardinal Orsini si maniza certo acordo, ma il papa voi cazar Napolion di quel loco e restituirlo a li fratelli. Poi Soa Santità disse aver da uno Cardinal, non volendolo nominar, che’l re di Scozia moveria arme conira il re Anglico, et questi avisi Soa Beatitudine li ha comunicati in concistorio. Son stato col magnifico Muselola, mi ha ditto il marchese di la Tri-palda diseso di Scandai bechi ha molta pratica e comercio in Albania con diversi Albanesi e molti venirano a Otranto, però dava aviso a Cesare che quando li dese modo di far impresa in quelle parte faria bon fruito per esser molto conosuto. Copia di la tetterà dii principe Andrea Doria scritta al marchese di la Tripalda, narra la presa di Coron, data a dì 25 Setembrio 1532 in porto di Coron. Sicome per altre mie scrissi a Vostra Signoria arivassemo qui apresso di Coron alli 19; da poi alti 21 messo il tulio ad ordine et fato da ogni canto le debite provision, si dete principio a far la baiaria molto gaiarda si da la parte da mar come da terra, ma aziò Vostra Signoria sapia prima come è situata la terra di Coron li dico quella esser partita in due parte, restando però con-juncla insieme, quella verso terra si chiama il Castel et è circumdata olirà la asperità dii loco in diverse parte de muro con gran scarpa, et alteza, et piena di terra, et quella verso mar si chiama l’isola ossia borgo et resta circumdata cum il castello, et tra ditto castello e borgo resta un muro molto alto. La bataria da terra e da mar contra il castello fu di poco frutto, et che l’alteza di le mure piene di terra non permesse el processo conveniente a le arlellarie, per esser di tanta altezza le scale de gran via non erano sufficiente benché fusseno molto longe per ascender il muro, il borgo osia isola si prese per forza diversamente. Et preso se li é posta bona guarnisone, et da quella parte si slima più facile il combattere dii castello, sino questa hora non se li è posta l’artellaria per la difficultà che sì ha de tirarla de mar in terra, quantunque fusse stalo bisogno di maior celerilà, però non possendo più fare si convien haver pa-