597 rara. Et il gran maislro mi (irò da parte, dicendo haver auto lettere di Bologna, di 8, che li avisava la illustrissima Signoria continuava in non voler far liga nova, di che la Maestà regia ringrafia grandemente la Signoria, et diman vene-rete a Lover et se parleremo. Et poi andalo mi disse la Signoria voi difender il stalo de Milan secondo la liga del 1529, et non voi far liga nova ; da poi la è stà ricercala di mandar il suo esercito in osili loco de Italia, quella ha risposo non voler far altro. Poi disse il duca di Ferrara non intrarà se prima non haverà aconzate le cose sue di Modena et Rezo col Pontefice, et che del duca di Man-toa non si parlava, et che si trattava che’l signor Ferdinando suo fratello fusse capilanio del duca de Milan. Et disse il forzo di potentati non se contentano et voleno scudi 25 milia a l’anno per pagar capitanei italiani, lanzinech et sguizari, dicendó per far partir l’imperador de Italia se doveria far un ponle d’oro. Et disse Cesare havia richiesto al Papa facesse alcuni cardinali, tra li qual il fio! dii duca di Savoia fra’ Nicolò et do spagnoli, et che intimasse il Concilio generai. Al che il Papa havia dito volerne prima far a requisition di questa Maestà e dii re anglico, di che l’Imperator era alterato. Et che la Irieva Ira re Ferdinando et re Zuane era conclusa con il Grili per nome del signor Turco, et che il signor Turco mandava 30 galie a Barbarossa, qual ne havea altre 20 et polriano far gran danno in la Spagna. Et disse l’imperator si era alteralo perchè la Signoria havia da tenir obligo a questa Maestà per averli dato Verona et Brexa senza pagamento di le genie di questa Maestà. Di le cose de Ingillerra et Scozia, nulla se intende. 1! nontio di quesla Maestà andò al re di Scozia, monsignor di Pesant ritornarà di Anglia qui fra doi giorni, et disse leniva che dillo re solo non terà la guerra contra più potenle di lui. De qui se dice pubbli ce che compile queste giostre, si farà li ultimi giorni di carnevai, il re Chrislianissimo an-darà in Picardia zoè Compiegrie et la Guisa. Del dillo, 28, ricevute a dì 11 Marzo. Queste Maestà con la corte sono occupate in hono-revoli bancheti et giostre, et domenica di carvelar se giostrò quesla Maestà et questi Principi et il serenissimo dolfìn corse la lanza et rupe etiam il duca di Orliens suo fratello alcune lanze, ma non hebbeno concorrente, che quelli fuggivano il colpo. Et luni corseno alcuni genlilomeni, marti non giostrarono et fo rimessa a compirla a domenica pro-xima, che sarà adì 2 marzo. Nui oratori siamo stali 598 a queste giostre, Il Chrislianissimo re partirà da poi per Picardia, et il gran maislro ne ha dillo esser in nostra libertà di andarvi o restar qui. Io andarò seguendo più propinquo potrò. Monsi- 217* gnor di Lange destinato in Anglia, per causa dii mar non ha ancora potuto passar di là, ma monsignor di Monpensat, che vieti di Anglia, si aspetta de qui dimane. Iserno, come scrissi per mie di 7 del passalo ritornato di germani, di novo è stà mandato da questa Maestà a li principi di Germania, con qual commission non se intende. È ritornato de qui monsignor di la Guisa fradello del duca di Lorena et dii reverendissimo cardina! el monsignor di Sciera è ventilo di Bologna in posta. La causa di danizali nostri, mò che è passato il carnevai, ho parlato a monsignor il gran maistro, uno di quelli è intrigato, qual mi ha ditto, nel primo Conseio si farà il dover. Summario di una lettera di sier Marin Justi■ 218 nian orator in Franza, da Paris a dì ul-timo Fevrer 1532, scritta a suo cugnado sier Tomà Lippomano. Narra alcune feste fatte de lì. Come a dì 21 del presente scrisse, qual non si ha ante, questo carnevai siemo stali in solenissimi bancheli et molli sì belli, che io confesso mai ha-verne visii pari, sì per la copia di le vivande mul-tiplice et ordine grandissimo servalo in quelle cene, come in apparati tali che a pena me lo vorrete creder. Et tanti solenissimi vestimenti da mascare vi erano, che è un stupor ad udirlo. Vi avisai il banchetto fatto per lo illustrissimo armiragio, al qual fui invitalo. Da poi ne sono stà falli Ire solennissimi altri banchelli, videlicet la domenica di carnevai per il Serenissimo delphino, il luni seguente per la Serenissima regina, al marti per il Chrislianissimo re, alli quali io inlerveni invitalo, come furono tulli li altri oratori del ponlefice, impera lor, Ingillerra et Ferrara, quel di Portogallo non fu invitato per la concorenlia de precedenza hanno insieme li oratori de Ingillerra et Portogallo. Lo apparato fo in do grandissime sale guarnite de richissimi fornimenti, la prima de uno fornimento di veludo verde con recami sopra, richissimi, di quelle fabule et gesti contenuti nella bucolica di Virgilio, sotlo ciascadun atto de li qual li era etiam recamate le ledere et li versi medemi de Virgilio, che è cosa elaboratissima et di grande excellenlia et di tanta richeza che non vidi mai alcun recamo MDXXXW, MAHZO. ✓