375 MDXXXII, DICEMBRE. 376 Ancora zonse, che vien a disarmar la fasta patron sier Borlolomio Zorzi qu. sier Benedeto. A dì 23, la matina. Il Collegio si reduse de suso per non fastidir il Serenissimo, qual non sta bene et voi star in quiete, et fa bene, si lieva, sta sentado, et non ha febbre, ma va da basso men dii solito. Di Bologna, fo lettere di sier Zuan Ba-sadonna el dottor orator apresso il duca di Milan di 17 et di altri oratori non fo lettere. Item, di Brama fono lettere replicate. Da poi disnar fo Conseio di X con la Zonta in la sala dove si fa Pregadi. Non fu il Serenissimo. Fu preso, certo mercado di salnitri. Fu fatto li tre executori sora le acque, in luogo di sier......Vendramin, a chi Dio perdoni, sier Ettor Loredan et sier Marco Coniarmi che compieno per anni . . . polendo venir in Pregadi, tolti numero . . . rimaseno sier Hironimo di Prioli fo cao di XL, qu. sier Jacomo, sier Zuan Do-nado fo a le Cazude qu. sier Nicolò, sier Zaccaria Barbaro fo pagador in campo qu. sier Daniel qual ave 14 ballote insieme con sier Veltor Soranzo fo proveditor a Trane, qu. sier Mafìo, et sier Aguslin Coniarmi di sier Marco Antonio, et rebaloladi, rimase il Barbaro di una ballotta. Tolti sier Antonio Zane qu. sier Hironimo, sier Zuan Diedo fo proveditor zeneral in Dalmatia qu. sier Jacomo, sier Zuan Bolani fo soragastaldo qu. sier Zuane, sier Matio Zantani fo a le Raxon vechie qu. sier Antonio, sier Jacomo Barbo fo auditor nuovo, qu. sier Faustin, sier Marco Manolesso fo conte e proveditor a Liesna, sier Nicolò Marzello fo conte a Sibililo qu.'sier Zuane, sier Andrea Diedo qu. sier Antonio da San Canzian, sier Jacomo Marin fo auditor novo, qu. sier Bortolomio. Fu posto certa parte di dar execution a una parte presa di ducali 1000 io preso dar a sier Francesco Bondimier qu. sier Bernardo, fo sora-comilo, per maridar so sorella et fu suspesa, hor visto dia aver, voleno darli ; fo conlradita. 138* Di Bologna, fo lettere di sier Marco Antonio Venier orator, di 18. Il summario scriverò poi. Di Udene questa mattina fo lettere di sier Toma Contarmi luogotenente in la Patria, de.....Come havendo inleso la sua crealion di orator al Signor turco accettava aliegramente, et anderia ad ogni comando nostro. Ben ricomandava che la sua corte dovesse restar con il locolenente sarà clecto in loco suo, almen per tanto tempo quanto lui doveva star in dillo rezimenlo. Noto. Se intese a Padoa esser apizà il morbo, venuto di Alemagna, di certo todesco, il qual in una hostaria di la campana lì in la terra, dove era morie .... persone, et per li dèpuladi sopra la sanità a Padoa fu fatto bone provision. A dì 24. Da malina, il Serenissimo, iusla il solito non fu in Collegio, et non fo alcuna lettera da conto. Da poi disnar, vizilia di Nadal, Collegio non si reduse. Vene la Signoria, vicedoxe sier Zuan Alvise Duodo, con li oratori, in chiexia a la messa et li altri invidati al pranzo, et fo compita a bore 3 di notte. A dì 25, mercore, fo il sorno di Nadal. Piovete. Vene la Signoria a la messa in chiexia, ut supra. Da poi disnar alla predica, qual predicò fra Zaccaria da ... . di 1’ ordine di predicatori di la congregation di Toscana, leze in la Sacra Scrittura a la Trinilae et ivi stà, et la tene molto longa; et dovendo andar con le cerimonie a vesporo a San Zorzi Mazor, per l’ora tarda, benché in absen-tia del Serenissimo la Signoria porta solum li 8 stendardi, fo invidali a portar la spada sier Daniel Moro, va podestà et capilanio a Ruigo, compagno sier Andrea da Molin da S. Aponal, et non essendo alcun rezimento fo invidati a portarla ; si l'accadeva diman saria sta sier Lunardo Minolto patron a P Arsenal et suo compagno sier Stefano Magno qu. sier Piero. Fo con la Signoria P arzivescovo di Ni-cosia Podacalaro et lo episcopo di Baffo da cha’ da Pexaro ; et non fu alcun procuralor, che é gran vergogna a tanti ne sono. A .dì 26, la malina. La Signoria andò a messa a San Zorzi Mazor, iusta il solito. Olirà li deputati al pranzo fo etiam il primocierio di San Marco P arziepiscopo di Nieosia et é lo episcopo di Baffo, et domino Mattio Avogaro doltor et cavalier, è qui chiamato da quelli é sora i statuti, qual è cittadin di Brexa, in leza civil doctissimo, et era vestilo negro per corolto, appresso sier Marco Dandolo dottor et cavalier. Et il Serenissimo fé dir come haveano disnato voleva venir a senlar al loco suo et veder ballar eie., tamen non vene, el leva le to-vaie fo alzà le tavole, senza far altro e lutti andono a caxa loro. Di Bologna fo lettere, di 21...... A dì 27. Fo San Zuane. La matina, il Serenissimo non fo in Collegio, iusta il solito. Fo leto le lellere di Bologna di 23, et terminalo ozi con-