395 MDXXXI1I, GENNAIO. 396 Et io Mariti Sa nudo, vedendo la confusion, la conlradisi, aricordai si cometesse a li proveditori sora i statuti, et mi rispose bestialmente sier Francesco Erizo, Cao di XL, autor di tal parte, qual intra consolo di mercadanti. Et sier Gabriel Moro el cavalier consier, sier Marco Foscari savio dii Conseio messeno questa materia sia commessa a li Savi sopra le leze, qual ben examinala con gli consegli, meltino parte etc. Et io aricordai desse fermine et azonseno do mexi. Andò le parte : 8 non sincere, C di no, 73 di do Consieri e altri, 127 dii Moro et Foscari ; et questa fu presa. Et fo grandissimo honor mio, et sier Francesco Erizo trattato da giovincello et esser di grande au-datia. Di sier Vicenzo Capello venerai dì mar, date in galla al Butintrò a dì 7 Dezembrio, ricevute a dì primo Zener. Come scrisse per le altre, il capitanio Doria, dovea mandar a disarmar le galle, tamen havendo inteso non haver mandale se non 12 galie del Papa, le qual sono andate verso Sicilia, el lui capitanio Doria con il resto di le galie numero 27 et una fusta grossa erano ad Argo-sloli e la Zefalonia, unde soprasedii al mandar a disarmar le galle el spazai la galia sopracomito domino Bernardo Sagredo a dillo capitanio Doria, sotto color mi desse la Irata di formenli, come mi promise di dar; ma ditta armada per (empi contrari è stala a la Va Iona 13 zorni, die non si ha potuto partir, et dillo soracomilo eiiam lui el dice haver parlalo più volte a esso principe Doria, qual li mostrò lettere di la Cesarea Maestà da Villaco che li scrive lassasse l’impresa et con l’armala quanto più presto potesse venisse a Genoa, dicendo voler andar con essa armata in golfo di Taranto el con le galie al porlo di Santa Cesarèa mia 15 lun-tan de Galipoli overo a Taranto smontar in terra con 40 zenlilomeni et de li per (erra andar a trovar l’imperador et mandar le galie a Zenoa. Dice ditto soracomito, come a li 3 esso capitanio Doria messe in terra zerca 300 archibusieri per sachizar uno vilazo 11 proximo, el pochi cavalli di turchi li furono alle spalle, et forono malmenali, la ni ita di loro morti et presi. Et essendo reduta quella armada in grandissima necessità di pan s’ el lempo durava, unde a li 5 si levò insieme con ditta galia Sagredo verso Cao Santa Maria, et le nave si levò de la Zefalonia, perilehè adesso li par di expedir et mandar a disarmar le galie vechie di Venezia, el ha ; spazà le galie Grimana el Barbara et per la penuria i loro ha dato ducati 100 per uno aconlo dii suo servito et expedirá etiam ii fanti sono a Corfù. Scrive, zerca biscotti se alrova solum miara 100 posti nelli castelli a Corfù, aspetta quelli dia venir di Cipro col galion ha spazà il provedilor di l’armada Canal con 6 galie per Napoli di Romania per haver formenli con ducali 1000 venitiani, videlicet 800 li darà il proveditor Pasqualigo el 200 .... Ha mandato il capitanio del Golfo al Zanle per levar miara 60 biscoti sono de lì. Scrive nel navegar di la galia Sagreda con l’armada del Doria, sempre quella andava avanti per esser mior di le soe. Scrive aver auto letlere per via del Delfino dal sanzacho di la Valona, cugnalo di Aias bassa, qual manda le autentiche et a bocca li ha risposo ut in litteris. Vene a me questi zorni passati lo episcopo greco di Legena e altri, dolendosi di quel rellor. Nota. È sier Simon Ferro qu. sier Francesco. Et perchè il rezìmento di Napoli non ha autorità sopra di loro, li ho serillo, non potendo pacificarli, man li domino Antonio Barbaro consier a far processo contra de lui et lo mandi a li Avogadori. Item, dice aver serillo a l’oralor Zen a Costantinopoli di uliimo novetnbrio di queste occo-rentie, et manda la copia. Item, scrive, per la galla Sagreda aver auto tre ledere dii capitanio Doria, 1’ una di 22, l’altra di 25,l’altra di 30, da la Valona, in risposla zerca il schlerazo di soi forinenti retenuli a Corfù, lo fazì liberar. Et manda le ditte lettere. Letera di la Valona di quel Sanzacho, scrita al generai, data a dì 23 Novembrio, qual scrive così : Clarissimo signor zeneral amico nostro carissimo. Havemo inteso a Porlo Palermo è zonta una certa armata dii Doria et insieme con li albanesi è zorni 7 che la vene de qui et fece smontar una gaita di Malia. L’havemo ben bombardà che non polè arivar. Vene 5 galle in prima, sono tuie galie 30. Vostra Signoria, atento l’interesse dii nostro Gran signor, la suplico voia avisar dii seguito di le cose dii golfo di Lepanto et le nave andate a la volta de Messina, et avisé se l’armala è per venir qui, o in altro loco ; mo è zorni 7 arivò de qui le galie; avi-seme di lochi presi in la Morea, e 1’ imperador dove si ritrova el dove el starà l’invernala. Aspeto risposta. Senio pronti et parali in ogni