627 MDXXX1II, MARZO. 628 plico di lettere, una zerca domino Ludovico Porro eleclo per terzo indice, arbitro etc., l’altra con li avisi da Costantinopoli, unde andai dal ditto co-mendador et li comunicai li avisi etc., il qual rin-gratiò, dicendo baverli auti prima per via del suo oralor, et quanto al fiol dell’orator del Serenissimo re di Romani disse non saper che ancora fusse zonto, et che existimava fosse per seguir qualche sorte di composition fra il re di Romani et il signor Turco. Et non sapendo ancora io dove sia alozato l’orator di esso Serenissimo re, non li ho potuto parlar. Io Zuan Baxadona comunicai li avisi al signor duca de Milan, qual ringratia molto, et volse lezerli lui inslesso, dicendo esser conformi a quelli dell’ imperator ; et disse la Cesarea Maestà per quanto aspetta a lui non recuserà accordo. La Cesarea Maestà, come scrissi, alozò in castello, et il castellan rimosse la guardia del duca et la dete a li spagnoli, diche Cesare recusoe molto ; et instando il duca a questo, disse non voler ubedirSoa Maestà et fo leva in castello le insegne cesaree, et lì sta Soa Maestà. Eri vene da noi lo excellente dottor domino Lodovico Porro electo per terzo iudice arbitro etc., dicendo è servitor di questo illustrissimo Slado, sichè non si poteva far miglior eletion de lui, il qual desidera aver la copia di le inducie quinque-nali fu fatte 1518, con la recolenda memoria del-P imperator Maximiliano, le qual son chiamale in la capilulation. Di novo ho inteso dal comendador rnaior di Leon e dal signor duca de Milano, le zenle ispane erano in ferrarese et alemane in pavese alozale, sono slà licentiate, sichè Sua Maestà reslarà con fanti 4000, nova da molti desiderata. Soa Maestà disse partirà venere a dì ... de qui, per Ve-gevene, dove starà 4 over 5 zorni, poi andarà a Genoa, perchè voi passar in Spagna presto, il che a molti li par cosa difficile a creder. Noi dimane partiremo, et in Alexandria è solimi 150 alzamenti, però alozaremo in qualche loco propinquo. Di Almisa di sier Gregorio Pizamano proveditor, di 1 Marzo, ricevute a dì 16. È venuto a me uno mercadanle di questo loco, pratica con sue mercantie in Bossina, referisse esser parlido dal Seragio di Bossina alli 18 del passato, dove si facea grande asunanza di gente da cavallo, et dice l’ha vedute più volle, et sono da 3 in 4 mila cavalli, et il sanzaco havia dato fama far per andar alla expugnalion de Bichacbi, tuttavia si teniva fusse per l’impresa di Clissa. Et dice che per tutto il paese erano slà falle proclame et lui haverle udite; che tulli li pedoni sono in la obligalion debbano star preparali, che in uno trailo si possano levar e andar dove li sarà comandato. Item, che Moralh Chiecaia in pochi giorni era stato do fiate dal sanzacho per le poste et poi era tornalo a Cluino. Item, che per camino a uno locho doe zornate lontano de qui havea veduto adunanza di vavalli zerca 1000 al suo iuditio. Item, che al Seragio furono presi cinque incolpati exploratori chrisliani, et da quelli sono per nome dii re di Romani erauo slà fatti impicar, falli decapitar un giorno de mer-cado, dove si reduseno gran numero di genie, et poi morti furono tiradi a coda de cavallo tre Rade per lutto quel loco. Item, che si ragionava, tra turchi, le triegue trattarsi tra il re di Romani et il re Zuanne. Del ditto, da Traù, di 6, ricevute ut su-pra. Come ha inleso sono posti insieme li san-zachi di Bossina et Ducato, con gran numero di persone a piedi et a cavallo con alcuni pezzi de artellarie et sono andati a Posa, loco sopra Ragusi et quelle parte per castigar quelli populi che sono sublevati contra turchi, el hanno levata la obedienlia al sanzacho del Ducato, et quelli di Clissa molto dubitano che nel loro ritorno vengano a far quella impresa. Et si dice che il conte Piero Crusich capitanio di Clissa dia partir da lì diman el andar a Lupogline suo castello in Hi-slria per andar a ritrovar il Serenissimo re di Romani, et porta con sé cavalli 8 di predo per donarli a Sua Maestà, et lassa in suo locho al go verno di Clissa Matio Vianesovich, homo molto exlimalo nella guerra. Scrive se intende le triegue Ira il signor Turco e il re di Romani per le cose di Hongaeia sono molto rislrete, et si crede debbano succeder per certo. Di Parma, di sier Marco Antonio Con-tarini orator, di 6, ricevute a dì 17 da Castelfranco. Scrissi a l’orator Venier a Bologna et li mandai la copia di capitoli hauti in do fiate a parte a parte da un mio amico, qual mi dava pressa el convelli farli scriver in diversi folii. L’imperator va a Pavia per veder dove fu preso il re Cristianissimo, poi andarà a Milan, dove starà 6, over 8 zorni, poi andarà cazando verso Zenoa, se imbarcarà inan'zi la domenica delle Palme per andar in Spagna. Per il passar di queste genie da guerra non se trova alzamento in loco alcuno che non sia muralo. Ogniuuo è fugilo abandonando le case, et il primo giorno Soa Maestà andò a Modena, ma prima andò a