573 MDXXXlII, MARZO. 574 xa,, tutti, dieno cresser pro rala. Et questo capitolo non era in la prima scrittura. Il Papa dia lenir 3 galle et Cesare 12 per difensiou di le marine de Italia che hanno bisoguo. Et è sta reservà loco de intrar al signor duca di Savoia mexi do. Cesare parti questa malina a hore zer-ca 18, accompagnalo dal duca de Milan et 13 cardinali con la soa guardia de cavalli 300 in zerca, poi li fanti, alabardieri, piche et archibusi, che erano 8000 et più, va in Alexandria dove se ordinari il viagio. Diman il signor duca de Milán partirà, et io do zorni da poi, e forsi cussi farà soa exellenlia. In Alexandria si expedirá le cause di parliculari. Di le noze non è slà parlato, et li cardinali francesi non sono cusì desiderosi come erano prima, et il signor duca de Milán questa mattina mi ha dillo avanti che Cesare ♦ si parta se risolverà in questa materia et a questo io lo exorlai che’l fazi. De sguizari sono le lettere di 11 di Cantoni cristiani che dieno far una dieta per certa causa de li edilli mandati fuori da li Cantoni lutereraui che ne li lochi non si celebri ; et è per lettere di 13 che alli 20 si dovea far una dieta in Bada,, dove saranno lutti li oratori di tutti li Cantoni per veder di trovar forma di composilion. Il re Chrislianesimo ha scritto a li oratori soi in quella natione se offerisse de interponevi a le differentie predille. A Salodoro erano molti capatanei aspettando di aver danari a conto di soi credili. Il reverendo Verulano slà a Lucerna, et non pò far effetto bono per mancarli il modo che li fa bisogno. Di li do oratori sopraditti, di 28, hore 3, ricevute a dì 3 diio, da matina. Io Venier dovendosi partir l’oralor Baxadonna, fui a luor cambiato, me disse in la pubblication di la liga è stà nominala la Signoria nostra et di più che l’è falta contra infedeli, et che l’avea serillo a la Signoria. Andai dal Salviati per saper la cosa e li disse era stà posto il nome di la Signoria, è contra infideli, qual non si dovea nominar la Signoria per li respecti za noti eie. Disse è vero, et non li era parola alcuna che nominasse infedeli, ma solum è stà chiamà la lega del 1529. Andai poi dal Guizardini, qual me la lexè et mi feci dar la copia et la mando, et li capitoli non sono stà dati ancora ad alcuno, e cussi con effetto niun di oratori li ha auti per diligenlia che habbino usalo. Li fanti ussiti questa malina a Dia a fila sono stati numero 4636. Li reverendissimi legali Sanliquattro et Mantoa dieno partir diman et hanno auto ordine dal Papa di accompagnar Cesare fino a li ultimi termini del stato di la Chiesa, che è di là da Piasenza, et li luor licen-tia, et havendola si parlino, zoé a Castel San Zuane dimandino la licenlia, et questo ancorilo è stà dato per il reverendissimo Farnese. Questa sera Cesare sarà a Modena e diman a Uezo. Eri Soa Maestà, poi pubblicata la liga, fé gratia al duca di Gravina, li ha restiluilo il suo sialo Gravina et Muterà con do altri castelli assà boni, che l’altra parte fino in Ratisbona fo data per Sua Maestà: et donala al signor di Monaco con condition che il duca habbi a exborsar scudi 40 milia. Copia, di la pubblication di la liga. A laude et gloria dell?Ommpolenle ldio el de la gloriosa sua Madre se notifica a cadauuo per parte della Santità di Nostro Signore et de la Maestà. Ceserea : come essendo Sua Santità et Maestà convenuti in questa città di Bologna per pace et quiete universale di tutta la cristianità et particularmente per pace, quiete et securtà de Italia, la quale fue stabilita l'altra volta che Sua Santità el Maestà' furono in questa medesima città, hanno Sua Sanlilà et Maestà aillo effetto predillo confermalo la pace, liga et confederatici] falla alli 23 deeembrio 1529, tra Sua Santità et Maestà et la Illustrissima Signoria di Veraetìa et più altri potenlali de Italia, el di nuovo stabilitola et fortificatola con nova liga et confederali©!), uella quale sono stali inclusi generalmente tulli li allri potentati de Italia, come appare per publi* co instrumenlo rogalo eri a dì 27 febraro presente anno 1533, pregando 1’Altissimo Dio che come la ìntentione di Sua Santità et Sua Maestà et di tulli li altri coafederati è siala per bene universale di tutta la cristianità et particolarmente de Italia,, cusì ne risultino gli effetti talii, a laude et gloria del suo nome. Da Comtantinopoliy dì sier Piero Zen 209 orator et vieebailo, di 20 Zener, tenute fino 21, riceuute a dì é Marzo 15.33, da mattina. Come serissi a, di 15,, a dì 10 zonse qui tiorator del Serenissimo re di Romani,, alili 12. fo dal magnifico bassà, a li 14 entrò dal Signor senza presenti et presentò le lettere credential et e-* xpose con parole mollo Immane et basse, naran-do cho’l Serenissimo suo re desiderava la paco