MOXXXil, N0V£MBBE. 248 al Cardinal Medici legato per ultimar il venir di Soa Maestà qui o a Bologna, el che’ I secretario dii re di romani qual gionse eri qui et è stato a Mantoa li ha porta lettere, sichè Soa Beatitudine si partirla sabato per Bologna. Dice haverli dilto che Strigonfe era sta soccorso, li capi levadi di l’assedio et haver abandonà Buda, resta in castello soìum 500 turchi e che di la Transylvania erano venuti homeni dal Serenissimo re di romani predillo a dimandarli 8000 fanti per sua defension, li qual passati il Danubio loro li pagenano perchè voleno venir soto Sua Maestà. Sono lettere di Franza dii 24 dii passato dii nunlio di Sua Santità : come lo abocamenlo del re Chrislianissimo et re anglico seguile alii 21 di oc-tubrio. Scrive tutte le cerimonie usate, e di molta richezza e valuta sono il robon, saio e zupon donali per il re christianissimo al re anglico, et erano sta fate a Bologna molte fesle el rimesso rivedersi poi alii 26 et niun orator era stato nè con l’un nè l’altro di essi reali, perchè quel de Inghilterra lassò li oratori di là dii mar. Scrive il chrislianissimo re mandar in diligenza a Soa Beatitudine do cardinali videlicet Torme e Agramonte, et li oratori anglici hanno ditto a Soa Santità il suo re manderà il vescovo di Lemmia confessor di quella maestà. Et disse Soa Beatitudine aver visto lettere dì 3 di mercadantì dì corte di essi reali dii presente mese, come la visita fo poi adì 26 et fato feste per il re di Anglia, qual stqipà a Cales fin a lempo novo et il re christianissimo stana a Bologna. Il signor duca Alexandro de Medici si parte da Fiorenza per andar a far reverentia a Cesare, il Papa manda a Fiorenza il reverendissimo Cibo qual è partito di qui; di l’homo mandai a Napoli per haver le Irate di for-mentì di Puia cara 1500 ha au'o do lettere qual manda incluse, chi scrive ha nome Antonio da Villacarla, è sta rimesso la cosa a uno altro Conseio, lui orato.-ha parlalo al magnifico May, qual iterum ha scrilo in bona forma. Di reofori, di Verona, dì 14 ricevute adì 16. Come tutti li lanzinech erano partiti di quel territorio e passali in mantoana, et li sbandali sono andati a la volta di Trento da ztrca 300, li quali habbiamo fato acompagnar fino a li confini, l’artel-laria non è passata ancora, è in visentina, et per questi fangì non potrà venir sì presto, il ponte su l’/Vdexe sta con spexa de chi il guarda e ha interesse per il navegar dii dilto fiume. Die 31 Octobris 1532 Sier Antonio Codiala, uno di messi mandali al principe Andrea Boria, hozi ritornato referisse qualmente eri matìna se apresentorno a Sua Signoria el forno fati andar abasso in pizuol et presenlorno le lettere dii alarissimo Principe a Sua Signoria, il qual chiamalo il suo segretario lele 6 over 8 rige de ditte lettere disse io so quello dice et vole, il vostro provedìlor ve ha mandati per li fermenti, 10 ho avuto comissione da la cesarea maestà de vicinar ben con li subdili di la illustrissima Signoria ma questo son per far vicinar ben con li subditi. Questo mio fermento preso per le mie do gilìe che andorno in Golfo et li patroni havea cargalo li navili de dito fermento, tra li quali Thepdogio Drachp ije ha aule più di 400 salme, et loro lo confessoron dicendo volemo tor tanlo fermento quanto era lo cargo nostro, dii resto faremo quelo porterà jl dover, et ge disse che dovesseno ritornar; el da poi disnar a tuor la risposta andeleno, et non poteng haver mai risposta dipendo che ha tolto el navijio dii Can-gadi de Jani Lastreri el uno altro de mar mazor et ha fato cargar li turchi che erano a Palras et nel castel di la Morea con le sue robe et li manda a Coranto. Dize che loro risposero a sua signoria che ’1 non era possibile che dili navili havesseno tolto dito fermento perchè havea cargalo avanli a li cargadori, et sua signoria rispose che non era vero, ma che li patroni havea cargalo dili fermenti et anche havea 11 danari apresso loro, volendo pagar el provedi-lor con li mei fermenti. Dize etiam che il navilio de Slaniza da Corfù fazeva beri discargur, che epa cargo di fermento el Io meleva sopra una nave ra-gusea. Da novo dize che heri le galìe ritornorono a Lagiadove son le nave et menorono Iute le fanlarie erano da la banda di Lopanlo. Dize che in Golfo son andati da 9 over 10 galle a far che non si sa ; dize haver inteso da Jeni turco, qual è quello che lo a»-no preterito deteModon a rodioti, che marli andete con due galìe a Lepanto et fono a parlamento con turchi di Lepanto di rendersi ; li quali ge disseno che loro di la lera seria sta conienti, ma che da zerca 200 che era venuti in socorso non volevano rendersi, tamen ritornorono dentro a parlamento tra loro et mandorno dui zovenì turchi a dir che non se volevano render, azò che non li foseno come havia fato a queli di Patrasover dii castel di la Morea, li quali credevano che fesse schiavi, dal qual ha inteso el da molli altri di l’armala come cerio