489 MDXXXIII, FEBBRAIO. 490 richiesta fateli di far nova liga, et la risposta fatta di non voler per esser zà fatta una; la qual rispo-. sta satisfa a la Regia Maestà, più che la Signoria li havesse donado il stado de Milan, e quasi un regno di Franza, però Soa Maestà ringratiava la Signoria 176* et se li accadeva qualcosa lo adoperasse, dicendo Soa Maestà non era per far alcuna operation notabile in alcun tempo che non fusse non solum con intelligentia de la Illustrissima Signoria nostra, ma di suo consenso, et che questo dicea per nome dii re Cristianissimo, et fin 4 zorni Soa Maestà li diria questo inslesso. Esso orator li rispose bona verba, ut in litteris. Poi li disse che li do cardinali erano zonti a Bologua ben visti, et che l’imperador starà lì per più zorni de fevrer. Io li dimandai di le cose tra Anglia e Scozia, mi disse una parte e l’altra è con persone a li confini. Questa Maestà ha mandato uno suo nontio in Scozia per acquietar le cose. È venuto nova qui li portogesi hanno preso e ruinato 9 navilii fra caravelle e nave francese che andavano in queste terre nove trovate per il re di Portugal. Item, manda questo capitolo di lettere di Anglia : 177 Adì 6. La malina, il Serenissimo con li Consieri et li Cai di X, tra li qual era sier Zuan Moro vicecapo, in la camera di scnrlati, qlditeno il vicario di l’ordine di frati predicatori observante, zerca le motion è nel monastero del Corpus Domini. El qual parlò assai di desordeni era, e che lui è stà mandato dal suo zeneral per reformar dillo monasterio, qual ha gran bisogno di reformalion. Et disse il modo era stà privà la prima priora sorella di sier Polo Trivixan cao di X, e la seconda fatta la sorella di sier Zuan Hironimo Loredan qu. sier Piero di anni... et ultimo poi con li voti delle monache aulì da la fanestra era stà fatta una fia fo di sier Francesco Falier da S. Vidal, di anni .... El disse lui si partiria presto et si ordinasse. Fu terminà mandar li a parlar a ditte monache do di Collegio : sier Marco Foscari Savio del Conscio et sier Francesco Venier savio a Terra ferma per veder de acquietarle et intender. Vene in Collegio l’orator cesareo, solicitando la risposta, et cusi fo ordini Pregadi per risponderli. Vene l’orator di Franza e portò una lettera di la raina di Navara madama di Lanson, sorella del re Cristianissimo, per la qual pregava la Signoria alento con lei era uno dodo, qual fu hebreo baple-zato in Venetia ai Frari menori, et suo fradello Jacob e altri 25 hebrei erano stà retenuti per li Avogadori, pregava fosseno expedili, et il Serenissimo mandò per sier Piero Mocenigo avogador, qual ha il caso in le man el è a quel Collegio, co-mettendoli li debbano expedir. In questo zorno sier Marin Morexini qu. sier Polo censor fè un bel pasto a zerca 18, il forzo di Pregadi, che praticano li, tra li qual do consieri sier Alvise Don, sier Lorenzo Bragadin et io Marin e ti ani vi fui. Da poi disnar fo Pregadi et letto le lettere venute questi zorni, qual è notà qui avanti. Fu posto per li Consieri acetar la scusa di sier Andrea Trivixan el cavalier, rimase savio del Conscio, qual per la egriludine di ochi non poi exercitar tal officio, et sia fatto de praesenti un altro savio del Conseio in loco suo. La qual parte voi..... Fu presa. Ave 165, 11, 6. Fu posto, per tutto il Collegio, poi lela una su-plication di sier Alban Zane qu. sier Andrea, debitor di la Signoria per perdeda di datii a le Raxon nove, ducali 2416: suspender per do anni. Ave 197, 7, 7. Fu letto, per Daniel di Lodovici secretano, ite-rum per li XL nuovi intradi, la lettera di 25 di Bologna di oratori nostri, di la proposition fatta per il papa e imperador a li prefatti oratori nostri. Item, una lettera de l’imperador di 28 alla Signoria, di credenza, et una scrittura data a dì ultimo di l’orator Rodorico Nino, per la qual par Cesare voi stringersi a mandar la Signoria le forze in qualunque parte che Italia fosse invasa, et questo per conservation et quiete de Italia. . Fu posto per li Savi d’acordo, risponder al ditto orator, che volemo observar la capilulation fatta 1529 di mandar le forze conira chi vorà invader il stado di Milan e dar allora commission a li capita- Copia di una letera di monsignor di Monpen-sat orator del re Cristianissimo in Anglia, da Londra, a dì 4 zener 1532. Quanto a le cose di Scozia, io vi aviso che ’1 genlilomo scocese che è stato qui, come ho scritto al Re è tornato indrieto con una resolulion più di pace che di guerra. La qual una parte e l’altra fa ben aspramente sulle frontiere, come se dice ; et ozi ho inteso che il re di Scozia ha adunato do volte li stati del suo paese, volendoli persuader a far uno grosso exercilo per venir in qua. Et per quanto ho potuto intender doveano concluder il primo di di questo mese; dii che io debbo esser avisalo et incontinente che l’harò inleso non mancherò di farvelo a saver.