oy MDXXXII, le fanlarie italiane introno li per forza brusorono li borgi e quasi la '/2 di la terra sacbizando ogni cosa, e'svalisati ditti corieri et toltoli do cavali, le ;* fantnrie italiane mulinate venivano a la volta de Italia, se dubitava non fusse ferito, perchè lutti li colonnelli erano e sono ne l’exercito de l’imperalor con Soa Maestà ma è vero che sono amulinale, baño electo uno eapitanio zencral, et per tutto questo paese onde sono passali hanno fato male extremo, brusir, sachizar tre ville grosse over castelli, si dubita non fazino questo medemo per dove l’oc-correrano passar, et l’imperalor ha visto con li soi ochii questi danni et eri di notte Soa Maestà mandò a chiamar il marchese dii Guasto, qual è relro-guarda insieme con le gente spagnole el li fa caminar a grandissime ¡ornale, per proveder a lai disordine, ha in animo di castigarli s’el polrà, ma loro poco lemeno, sono da 7000 fanti usati a la guerra, hanno avantaggio quasi do ¡ornale, vanno dicendo fanno le vendete de Italia, et si voleuo proveder almeno di 100 ducali per uno da viver questo inverno, et che zonli in Italia non voleno far simile disordine, ma passar amichevolmente et dicono che non li mancara partido venendo Cesare in Italia cosi armato, ma dubito furano peggio in Italia et dove paserano perchè sono di mala sorle, questa è cosa di grande imporlanlia. Ilo scrito al locotenenle di la Patria, ma non hanno artellarie nè potrà intrar in alcun loco muralo, bisogna provederli altrimenti bruserano ogni cosa. L’imperator alogia mia 10 lontano de qui italiani verso Vilaco, dal partir suo da Bada fin qui ha usato gran dili-genlia, in zorni 4 falo 100 milia non si sa dove procedi tanta celerità. Dicono molli per causa de questi fanti italiani, altri per desiderio ha Soa Maestà di passar presto in Spagna, si dice ozi si firmará dove è per restaurar la corte e li fanti, certo hanno patito assai loro el li cavali. Tute le gente sono fuggite, le vide abandónate, non si trova danari per vituarie per danari, paga uno marzelo pan che in Italia vai tre marchéti, pur se ne ha-vesse trovato, lutti smio affamati. Io in questo castello mi provederó di vituarie si possibil sarà, ma è venuto ordine dal Serenissimo re che tutto il pan et carne è in la terra sia condulo in campo e comandà a li borgomastri ne fazino far quanto possono per il campo predillo. L’imperalor per quesla via mena con sè spagnoli 6000, ma è tante bagaie e impedimenti che è più di 14 milia tesle e cavali 6000 e camina ogni zijrno in compagnia loro con grandissimo dispiacer e molestia. Li cavalli li- OTTOBRE. 90 zieri dii signor Forando di Gonzaga quali precedono sono 1200 con regazi el altri paserano 2000. La corte e zentilhomeni e arzieri sono più di 3000 cavali senza li pedoni, driedo vien Fabricio Maramaldo era deputato alla impresa de Ungaria, la genie soe non sono per il più mulinate. Dietro Cesare sono 2000, oltra li impedimenti, con li qual ha carni nato e restati adrielo per causa di vituarie, se dice le genie di loro e Camillo Colonna vengono driedo tutte le gente che vien bora in Italia per questa via di Friul sarano poco meno di 20 milia tesle, li fanti alemani non vengono per quesla via, ma vanno per la via de Salpurcli, zà uno mese non ha auto lettere in tanta imporlanlia di cose, scrivendo è slà ditto certo li fanti italiani aver sa-chizà una barca grande piena di robe et raerze relrovata nel fiume di la Mura qui vicino, qu il andava a Graz. Da Udene, dii ìocotenente, di 13, ricevute a dì 15. Scrive se proveda de orzi. Qui è zonto uno fio di domino Leonardo da Porlo dolor, dice è eapitanio di 400 fanti iti ur.o colonello che vien avanti li altri, e da 1200 cavalli dii signor Ferando Gonzaga i quali diman da sera sarano a Venzon si permorà a li confini per do o Ire zorui, poi venirà 6000 fanti italiani sbandati hanno voluto amazar i colonnelli e capilanei per non haver auto danari, hanno fatto danni excessivi, sono disperali per non haver danari ; il qual dia tornar a Venzon per incontrar li soi fanti, el ha promesso far con loro boti officio, che non escano di strada e cammino a la sua via, el volendo la Signoria una banda di quelli la daria di bona zenle, el che tulli li volesse a gratia. De qui lutti fuzeno, el sono in gran paura, si atende a far le provision per le vituarie eie. Di Vicenza di sier Andrea Griti podestà, 29 et sier Nicolò Morexini eapitanio, di 13 hore 14, ricevute a dì 15. Come haveano ricevuto 4 nostre lettere a le qual rispondono il signor duca di Urbin non è de qui, era a Verona, partì per Manloa, e si manderà a Trento per saper la venuta di fanti mulinati ; eri mandò uno genlilhomo con il eapitanio del Devedo per il territorio per veder di vituarie, ma de qui non è biave da cavalo. Zerca a li cavali per li oralori, li Ciladini è fuora di la terra. È zonto uno messo dii reverendissimo Cardinal di Trento con una patente per haver biave, li hanno risposto non poleno per adesso sin non passi l’imperador. Da Verona dii eapitanio et vicepodestà di 14, ricevute a dì 15. Come ha pagà li fanti ve-