593 UBXXX11I, MARZO. 594 de turchi corsero fino apresso Coron per ruinar doi molini che sono vicino a la lerra, dii che avedutosi li spagnoli, subito mandarono fuori 200 archibusieri, de li qual forono fatti pregioni et tagliati a pezi fino 60 di loro turchi, li altri tutti l'u-gileno a Landrusa. Che al Misitra se atrovava il sanzaco di la Morea con turchi non più di 1000, nè fino allora erano in quelle baude comparsi altri sanzachi, nè magior numero di gente turchesca. Che essendo lui retor al Zante, vene mo de lì uno homo dii prefallo signor don Hironimo di Montiosa, ehe già 12 giorni mancava di Coron, el qual aflìrmava che Manzi al partir suo erano gion-le a Coron do nave cariche de vittualie, armature el altre munitione, le quale haveano etiam condulo zerca 200 fatili,- et che si slava in expelalion del galion dii Bellomo, quale non polea lardar molto. Dii ditto reeimento e proveditov menerai, di 7 Fevrer, ricevute a dì 10 marzo. Da poi scritte le aligate, mandemo la copia di uua lettera del Zante, di 3, serilta per domiuo Jacomo Saguri a mi provedilor. Clarissimo signor Provedilor. Scrissi l’altro zorno. flora aviso esser zonto qui Todaro Maino Guidato sioto, patron di una nave, manca da Syo zorni 20, qual va a Messina ad car-gar spiciarie, gotoni et caviari. Dimandato di novo, disse : per lettere hanno auto dal suo orator da Costantinopoli, el Signor gionse de lì a dì 26 no* vembrio, et a lì 10 loro oratori li basò la man a lmbraim bassa et alli 11 erano per basar li piedi al Signor. Et dimandalo se è per cavar armata questo anno, rispose, credo di non, per questa ragion ehe quando el Signor voi far armata manda a Syo a richieder maistranze, el che fino a lì 10 del me-xe non le haveano richiesti. Dice che il Signor mandò per avanti comandamento alla Natòlia che chi voleva far fuste di banchi la in suso le facesseno e andasseno alle robe de chi mancho poi, et poi adesso ha revoca ditto comandamento, salvo ha mandato a dir che le fuste de leventi debbono andar in Stretto ; et che il Signor era per armar da vele 20 per mandar a chiamar dilli corsari a intrar dentro. Item dice che Curlogoli se attrovava a Rodi el il Moro di Alexandria se allrovava in golfo di Satalia ; et che a Saino sono in canlier, tra galeale et fuste da numero 10, le qual di brieve erano per buter in acqua. Scrive el provedilor Canal di l’armada andava baiando in arzipielago, per- 1 Diarii di M. Saniìto — Tom. LVll. che, dice ditto patron, se atlrovava in Arzipielago da 20 in 25 fuste, et erano sparse da tre in quattro et cinque alla volta; si le troverà, farà frutto; era con lui 8 galle. Item, per messer Slamati Paidi che gionse qui da Coron si ha che Suleiman bey sanzaco di la Morea cognato del signor Turco, non era per slrenzer Coron lino che non venisse l’armala per mar. Quelli dì Coron nou stimano niente li inimici, sono forniti di monitìon et vitlua-rie et aspellano etiam il galion di Bellomo et Cri-stofarino Doria, con altre tre barze, le qual ancor non sono zonte. Del ditto r esimente e provedilor generai< di 15 Fevrer, ricevute adì 9 Marzo. Ozi quarto zorno per causa di certo homicidio nacque rumor tra questi corfuoti borgesaui et quelli dii galion, e li soldati tolsero le arme in mano et si ata-corono insieme, et ne sono morti di l’una parte et l’altra el l’altra quatro; et zonli-nai a tal zuffa, si acquietarono. De Candia di sier Domenego Capsllo duca, et sier Hironimo Zane capitanio, et consieri, di U Zener, ricevute a dì 10 Marzo. Scrive esser venule in questi zorni passati a disarmar 7 galle, poi veneno le altre do, alle qual hanno . dato il quarto dìi loro credilo. Et scriveno si mandino alcuni coriedi, volendo armar questo anno de lì, et le galle sono de lì è innavigabile. A dì 28 no-vembrio ricevelenola parie zerca li schiopeli buia fuogo, la exeguirano. Per letere del duca di Nixia et per inoltri altri havemo -come nelle ctrcumslan-tie de Syo et Arcipielago se trova gran numero di fuste de corsari tarchi, quali vanno a danno de lutti. Habbiamo di questo scritto al clarissimo ze-neral. Zerca le biade abbiamo fatto la deserilion, el speremo non ne mancherà. De qui il tormento vale il staro venetran lire 5 V* in lire 6. Da Sibinicò di sier Zuan Alvise Venicr conte e capitanio, di primo Marzo, ricevute a dì 11 ditto. È venuto a me uno messo di pre’ Zorzi abate et hami ditto aver nova il Signor turco ha fatto triegua con il re Ferdinando per anni 7 el li paga tributo, et za ne paga per anni 4 avanti tratto, et il sanzaco Persich et quel di Bossina et quel ducalo sono cavalcali alla volta della Zimera con persone 30 milia, il forzo schiopetieri, tulli turchi el non murlachi per non fidarsi di loro, et vanno a la impresa della Zimera, perehè zimaroti non voleno pagar el laioso al signor Turco. 38