97 Di Roma, di l' orator nostro, di 13, ricevute a dì 16. La mathia ¡1 Pontefice lia hauto uno homo a posta dii reverendissimo legato Medici qual partì a li 3 da Viena, et ha dito Cesare ritorna in Italia essendo certo che ’1 Turco da Belgrado era partito per andar a Conslanlinopoli, et havea deliberato lassar quele provision el ordeni li pareva in man de suo fralelo, et a dì 4 se doveva partir de Viena el venir in Ilalia per la via dii Friul per passar poi in Spagna, et veniva per il Friul per esser la via più breve et bona non volendo intrar in alcuna (era de importanza, et condurla seco le gente spagnole et 4000 alemani per condurli dili alemani in Spagna, et mandava per questa sua venula el conle Guido Rangon a la Signoria, el qui a Roma don Piero di la Cueva, et Soa Maestà si voleva veder con Soa Beatiludine qui in Italia il che saria benefìcio di le cose de Italia, o a Bologna o a Piacenza o Pisa, et Soa Santità disse voler Cesare la aiuti per le diferentie è in Italia, et ponerli fine innanzi se parti, et come noi lasserà Italia in caso el Turco la invadesse, over di novo lornase in Hon-garìa over facesse l’impresa da mar, el che Soa Santità li voleva parlar in bona forma et esser certa dicendo è bon intenderse su questo con li altri principi christiani. Queste son cose di molla consideratimi. El che ’1 desiderava la quiete et pace de Ilalia et de christiani el esser amorevole di la illustrìssima Signoria nostra, la qual, come sapientissima e molto vedeva, vorìa li facesse intender alcun suo pensier in questa cussi importante materia. Esso orator ringratiò Soa Beatitudine, el qual disse spazé questo vi ho dito a la Signoria, si ben ancora don Piero non è arivato qui, et disse che l’imperador designava star a Zenoa per haver comodità de armala, et crede faria tornar el capitanio Doria con l’armala. Le fusle de corsari, sono in questi mari, vanno facendo di danni assà, hanno depredato uno loco di fiorentini dito Vadoel anco a Teracina hanno messo in tera per danizar, pur de queli dii paese ne sono stà morti alcuni. Di Verona, dii capitanio et vicepodestà, di 15, ricevute a dì 16 in Pregadi tardi. Scrive, haver mandato Aventino Fragasloro ben pratico et conosciuto da soldati in Yspruch con uno cavalaro aziò stagi lì et avisì de fanti, et scrito al Bonisio a Trento. Quanto a le viluarie sarauo ad ordine et preparate. El signor duca di Manloa 4i ha scrito una Mera di 14, qual manda inclusa a 1’ altra va a T oralor suo de summa imporlantia. Item, manda lelere baule di la corte di Cesare per via de Trento I Diarii di M Sanuto. — Tom. IVII 98 quanto a li cavali 25, scrive lì citadini sono a le vile. 11 conte Ambrosio è andato dal duca a Manloa, el signor Cesare dice haverli mandali a Piacenza contra missier Zuan Dolfiu vien prima qui. Di Mantoa, dii duca de Urbin, di 14, al capitanio di Verona ......... Di Vicenza, di reclori. di 16, ricevute a dì dito in Pregadi, mandano una letera hauta da Bassan in quela hora, 6 de note, la qual letera scrive per Zuan Memo podestà et capitanio de Bassan, di 15, hore una di note. Coinè hauto nova lì fanti esser zonti a Cividal, et quelli non li hanno voluti lassar mirar el li hanno ol'erlp ducali 200, i quali è venuti di longo verso Fellre. Ilo mandalo homeni per saper la verità, la qual relation l’ha portata uno fra Ilironimo da Maroste-ga hora zonla, qual se parti da Cividal. Da Linz, di sier Marco Antonio Contari- 32 ni orator, di 18 Setembrio, ricevute a dì 16 de Octubrio, molto vechie. Poi expedilo Tura cava-laro con le mie letere questa note furono per posta confirmati li avisi del firmarsi el Signor turco con tufo lo exercito a Graz, unde si siete de qui in consulto di quel se havesse a far. Le cilà de Graz, Viena et Linz sono egualmente distante 1’ una di l’altra et fanno uno triangolo quasi equilatero, perchè da Viena a Graz sono zerca mia 100 italiane, et cussi da Graz a qui; et de qui a Viena sono mia 115. Quelli de qui dicono il Turco è intrato acoslalo a noi 30 mia più de quelo era apresso Viena, et cussi in effeto questa note di 16 fo corarie fino a Sira-lermanch loco vicino a qui mia 26 italiani, de li quali se dice molli esser sta morii da li vilani dii paese, unde questi capilanei conseiano queste Maestà che vadino a trovar lo exercito turchesco per de qui senza andar a Viena, perché scurleria il via-zo la mità benché sia via difficile, et da questa banda è piena di boschi, cosa contraria a le vituarie, de che si pativa molto. Il marchese dii Guasto andò I 6 zorni con 3000 archibusieri et 1000 cavali driedo questi turchi che feceno la prima coraria in sino apresso questa cilà. A li 8 cavalcono mia sessanta, che non trovò un pane, si ben in le case era biava, luto è abandonalo, non mangiorno se non carne. In Crems si trova poca vituaria et patiremo assai hessendo quasi 200 milia teste che consumano et poi la poca cura è de questi, et li fanti dii signor j Malio Colona quando arivorono qui stelero de fuori tuta la note senza pan, el si sperava che per questa experienlia dovessero far provision per le subse- 7 MDXXXII, OTTOBRE.