297 MBSXXJl, NOVEMBRE. 298 Havemo auto per via di Itorna che la Signoria solicita il Papa a far una nova liga defensiva et ofen-siva iti caso il Christianissimo volesse andar iti Italia, et quando la dovesse cambiar vicino, la Signoria, il re è più atto a farli a piacer nè potria desiderar meglio, ma il re non è per andar in Italia nè voi il Stato che 1’ havea in Italia più, con altre parole ; et esso orator li rispose benissimo ut in Ut-teris. Poi li disse aver lettere di 12 di Cesare date apresso Vilaco : come el veniva in Italia et passeria per il stado di la Signoria contra il qual era sta eletto 4 oratori et il suo sempre lo seguirà. Esso orator disse era certo che la Signoria honorem Soa Cesarea Maestà come la meritava, et altre parole ut in litteris. Da Lion di sier Marin Justinian va orator in Franga, di 11 Novembrio ricevute a dì 29 ditto. Come a dì 27 da Tors scrisse et poi a dì 6 zonse in questa cità et ozi si parte per Paris. È voce qui li illustrissimi re esser stati insieme, et il re Christianissimo manda il conte dì Tenda a Roma et poi va il Cardinal Tornon. Zonlo de qui trovai il signor Theodoro Triulzi goveruador di questa cità esser in extremis, et a li 9 morse, è opinion babbi lassà gran facilità si de intrada come de contadi, et ha lassato herede di la maior parte la dola consorte dii marchese di Vegevene fo Gol dii signor Zuan Jacomo Triulzi et uno unico suo fìol, con ordine expresso che dito marchese non possi manegiar in alcun tempo ni haver benefìcio alcuno, et comissarii et executori il reverendissimo Triulzi et alcuni soi servitori. La causa di questo è sta perchè dito marchese si ha aderito a Cesare, el ha etiam lassalo una minima parte al signor Pomponio Triulzi, il qual il re Christianissimo ha lassato governator di questa cità di Lion. Dii dito, di 12, da San Sophinino, ricevute a dì sopradito. Li cardinali Agramonte el Tornon et il conte di Tenda vanno a Roma, el hozi [tessendo a Ferara sopravene dito conte di Tenda con cavali 10 di le poste regie, con il qual mi ho'ritrovato, mi ha dito era sta eleto za 6 anni goveruador di la Provenza, el poi lo abocamento fato dii re Christianissimo col re anglico questa Maestà li ha ordinalo vadi a Marseia a meterad ordine 16 galìe solil sono de lì con altre 9 si fano de lì, le qual sora il compite per luto questo mexe, et che sarano etiam alcune nave, et ha comission da Lion in zoso levar tuti li pregioni fino al numero di 600 per meterli sopra le dite galìe, et dice va per veder passar lo imperator in Spagna, et ha ordinalo etiam altre galie sotil or- dinarie le qual non sarano sì preslo ad ordine irta ben le sarà compide. Dice èzorni 8 che’l partì dì Bologna, el quel zorno partì il Christianissimo re con tuta la corte, et iudica hora esser zonto in Amiens et esser stà fate gran feste in questo aboca-metilo di do re et con gran confldenlia uno di l’altro, et che ’1 re anglico stele 3 zorni a Bologna el il re Christianissimo 3 zorni a Cales, et che Agramonte va per le poste a Roma eie. A dì ultimo Novembrio 1522. La illustrissima Signoria comanda a vui missier Jacomo da santa Savina proto de li clarissimi signori proveditori di San Marco che quando bula-rete zoso le caxe di cao di Piaza, che son sopra il volto che va a la Frezaria, vui dobiate tuor quele do tavolete di marmoro che hanno de rnezo rilievo alcuni putì sopra de opera antiqua, et son solo le faneslre di dito volto et le mieterete dite do tavole ne la libraria di San Marco, che si farà di novo, et cussi exequirete al luto. Consieri : sier Gasparo Malipiero, sier Marco Minio, sier Toma Mozenigo et sier Gasparo Contarmi. Copia di uno capitolo di letere di Anversa, di 106* 4 Novembrio 1532, scrite a Pandolfo Ci-nami lucliese in Venetia. La nocte di luti i Santi passata tu lauta gran tempesta che tuti questi paesi si sono da novo inondati, la furia di l’aqua et di venti rupe le dighe in diversi luogi talmente che il dano è stato assai ma-7.or di quelo fu hora dui anni, il paese di Zelanda restarà la maior parte perduto, parte di quelo di Fiandra, di questo Barbante et di queli di Holanda, dii che sueederà la povertà et distrution di una infinità di brigata da bene. Nui altri qui havemo l’acqua fino su le strade, el si le dighe non si rompeno per dove la riviera prese il suo corso, havemo in ogni modo liaulo a sofferire assai, la maior parte di le chave si sono piene, et chi s’é trovato haver robe al basso ha ricevuto dano. Questo è il viago di Boma fino a Bologna fato per V orator Venier, el qual partite di Boma a dì 17 Novembrio 1532. Di Roma a Castelnovo.......mia 15 A Civita Castellana ........ » 15